tag:blogger.com,1999:blog-53812359467972238092024-03-13T20:00:07.524+01:00La Nutria - Myocastor coypusle vere informazioni relative a questo simpatico Roditore (Coypu)Unknownnoreply@blogger.comBlogger130125tag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-40930965658556978692018-11-20T22:39:00.000+01:002018-11-20T22:39:42.289+01:00IL PRIMO MANUALE SCIENTIFICO SULLA NUTRIASiamo giunti alla conclusione di questo blog scientifico. Finalmente dopo un grosso lavoro di ricerca, tesi di laurea, progettazione e sperimentazione di metodi ecologici efficaci di gestione della nutria, ecco che è stato pubblicato gratuitamente il PRIMO e UNICO manuale tecnico di questa specie completamente in italiano:<br />
<h1 class="doc_title" style="background-color: white; color: #000514; font-family: "Source Sans Pro", sans-serif; font-size: 24px; line-height: normal; margin-bottom: 14px; margin-top: 6px; word-break: break-word;">
La Nutria - Myocastor Coypus - Biologia e Gestione</h1>
<div>
Dopo tanto tempo finalmente possiamo dire che fin dall'inizio: AVEVAMO RAGIONE su tutto e il tempo e i fatti sono stati galantuomini. </div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div style="display: block; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 12px auto 6px auto;">
<a href="https://www.scribd.com/document/392711964/La-Nutria-Myocastor-Coypus-Biologia-e-Gestione-web#from_embed" style="text-decoration: underline;" title="View La Nutria - Myocastor Coypus - Biologia e Gestione_web on Scribd">La Nutria - Myocastor Coypu...</a> by <a href="https://www.blogger.com/u/2/undefined#from_embed" style="text-decoration: underline;" title="View 's profile on Scribd"></a> on Scribd</div>
<iframe class="scribd_iframe_embed" data-aspect-ratio="null" data-auto-height="true" frameborder="0" height="600" scrolling="no" src="https://www.scribd.com/embeds/392711964/content?start_page=1&view_mode=scroll&show_recommendations=true&access_key=key-ygpYuVjGN8l3tQVp4w4j" title="La Nutria - Myocastor Coypus - Biologia e Gestione_web" width="100%"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-35850986671616918612018-11-08T23:22:00.000+01:002018-11-08T23:33:07.412+01:00PRIMO CONVEGNO NAZIONALE SULLA FAUNA SELVATICA CON PARTICOLARE RILEVANZA SULLA NUTRIA<div style="display: block; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 12px auto 6px auto;">
<a href="https://www.scribd.com/document/392710385/PRIMO-CONVEGNO-NAZIONALE-SULLA-FAUNA-SELVATICA-CON-PARTICOLARE-RILEVANZA-SULLA-NUTRIA#from_embed" style="text-decoration: underline;" title="View PRIMO CONVEGNO NAZIONALE SULLA FAUNA SELVATICA CON PARTICOLARE RILEVANZA SULLA NUTRIA on Scribd">PRIMO CONVEGNO NAZIONALE SU...</a> by <a href="https://www.blogger.com/u/2/undefined#from_embed" style="text-decoration: underline;" title="View 's profile on Scribd"></a> on Scribd</div>
<iframe class="scribd_iframe_embed" data-aspect-ratio="null" data-auto-height="true" frameborder="0" height="600" scrolling="no" src="https://www.scribd.com/embeds/392710385/content?start_page=1&view_mode=scroll&show_recommendations=false&access_key=key-xayzTXKCRC0BybPa9sIN" title="PRIMO CONVEGNO NAZIONALE SULLA FAUNA SELVATICA CON PARTICOLARE RILEVANZA SULLA NUTRIA" width="100%"></iframe>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-3995620362228309772014-07-12T13:51:00.004+02:002014-07-12T14:22:31.756+02:00ROTTURA ARGINE MODENA: LA RELAZIONE TECNICA SCAGIONA GLI ANIMALI E INCOLPA L'UOMO<div style="text-align: justify;">
Analizziamo brevemente la relazione tecnico-scientifica effettuata <b><span style="color: red;">dopo </span></b>l'alluvione di Modena del Secchia il 19/01/2014. La relazione e i metodi utilizzati dimostrano che la colpa NON è degli animali ma dell'uomo e che aggiungere le paroline magiche "tecnico-scientifica" non scagiona le colpe dei veri responsabili ovvero amministratori e manutentori dei fondi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Relazione tecnico-scientifica sulle cause del collasso dell’argine del fiume Secchia avvenuto il giorno 19 gennaio 2014 presso la frazione San Matteo</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>* Sommario. Gli eventi di piena che si sono verificati sul fiume Secchia nel gennaio 2014 sono stati esaminati al fine di valutare le possibili cause del collasso arginale, avvenuto il giorno 19 presso la frazione San Matteo in destra idrografica. Sono stati raccolti e analizzati i dati idrometeorologici e le evidenze osservazionali rilevanti ai fini della determinazione dei flussi idrici e della loro interazione con l’argine collassato. Sono state altresì eseguite indagini specifiche di laboratorio e in sito al fine di caratterizzare le proprietà idrauliche e geotecniche dei terreni costituenti i corpi arginali e i relativi terreni di fondazione. Sono stati poi implementati alcuni modelli idraulico-‐idrologici e geotecnici, considerando (1) la geometria dell’argine, ottenuta, per la sezione collassata, utilizzando un modello digitale del terreno a elevata risoluzione, (2) le proprietà idrauliche dei terreni arginali rilevate – durante la presente indagine – in una sezione posta circa 600 m a valle di quella del collasso, e (3) le proprietà geotecniche dei terreni arginali e di fondazione determinate – sempre nel corso della presente indagine – in sezioni adiacenti al tratto d’argine interessato dal collasso. Sono stati infine presi in esame i possibili meccanismi di collasso del corpo arginale.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- l'analisi è stata fatta DOPO l'alluvione e questo è un primo dato che già diminuisce di molto l'attendibilità di tutta la relazione. Nella scienza occorre riferirsi sempre a un "controllo" che deve essere il più fedele possibile a ciò che si vuole confrontare. Cosa che qui per evidenti motivi spaziali (l'argine si è rotto) e temporali (l'analisi è stata fatta ben dopo l'alluvione) non è possibile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre sono state fatte analisi di laboratorio che sono utili per analizzare certi parametri ma NON per risalire alle cause della rottura. Infine si dichiara che sono stati utilizzati modelli (al computer) per simulare l'evento alluvionale. Ma i modelli computazionali NON SONO MAI uguali alle condizioni degli eventi reali!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Attenzione particolare è stata dedicata alle evidenze di campo, alle testimonianze raccolte e alla documentazione fotografica che indicano, nel tratto di argine in esame, la presenza di tane di animali selvatici con spiccata capacità fossoria. In tale ottica, sono state analizzate le relazioni geomorfometriche fra le tane osservate nelle foto aeree a elevata risoluzione, riprese nel 2010 e 2012, e l’evoluzione dei limiti della breccia, desunta dalle fotografie scattate da elicottero nella mattina del giorno 19 gennaio 2014.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- attenzione!! si è fatto un confronto solo FOTOGRAFICO prima e dopo (che è un dato comunque oggettivo) e si sono raccolte testimonianze (che NON è un dato oggettivo in questi casi ma pur sempre valido). In tutti i casi comunque NON sono state indagate le reali CAUSE del collasso e anzi, si inizia a pilotare l'opinione pubblica sul fatto che sono presenti tane. Ciò non dimostra la correlazione ma il lettore comune assocerà la presenza di tane con la rottura dell'argine. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-nf_kUBqNAiw/U8EaNYZLZ_I/AAAAAAAAACE/JEji4T_-YgU/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-nf_kUBqNAiw/U8EaNYZLZ_I/AAAAAAAAACE/JEji4T_-YgU/s1600/Cattura.PNG" height="393" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">La foto qui sopra è tratta dal rapporto della Commissione. Ebbene viene dichiarato che le riprese sono del 2012 (ben 2 ANNI prima dell'alluvione). In pratica ammettono che il "problema" era conosciuto ma è stata fatta omissione di atti e di soccorso. Il punto T4 poi non sembra di animale perchè rispetto alle tane segnalate è completamente diverso. Inoltre non corrisponde la geografia delle tane o meglio della breccia con le 2 (e si, solo 2, campione non statisticamente significativo sia per numero che per modalità e contenuto di testimonianza) testimonianze raccolte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
*<b> Le analisi hanno evidenziato che sono plausibili due fenomeni d’innesco del cedimento della difesa arginale, che possono aver agito anche congiuntamente. Un primo tipo d’innesco, riconducibile a processi di erosione interna, è del tutto analogo a quello documentato da quanto osservato sull’argine destro del fiume Panaro nel pomeriggio dello stesso 19 gennaio 2014. Si tratta di un fenomeno che si sviluppa inizialmente mediante un processo di progressiva erosione interna coinvolgente il sistema di tane, eventualmente indebolito dalla precipitazione diretta al suolo. Una volta asportato un sufficiente quantitativo di materiale, la parte dell’argine sovrastante la cavità crolla, provocando un notevole abbassamento della sommità arginale.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- Vero. Eventuali cavità (tane, o cavità per prelevare l'acqua, allacciamenti abusivi, mancanza di manutenzione, ecc.) possono provocare cedimenti. Ricordiamo che però questa è la prima IPOTESI che quindi NON è stata dimostrata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Un secondo fenomeno d’innesco può essere ricondotto alla progressiva instabilità geomeccanica del corpo arginale, localmente indebolito dalla presenza delle menzionate cavità, favorita da condizioni di parziale saturazione indotte dalla piena e dalle precipitazioni dirette sul corpo arginale. La riduzione di resistenza a taglio dei terreni, indotta dalla loro saturazione anche locale, può causare una significativa diminuzione del grado di sicurezza della struttura arginale nei confronti della stabilità.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- Vero anche questo. Ma valgono le stesse considerazione fatte sopra. Le ipotesi sono congetture. Ma se anche vengono riprodotte in laboratorio, non si avrà mai la dimostrazione che sia andato veramente cosi. E comunque ciò sta dimostrando una falla molto grave a livello amministrativo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
*<b> Entrambi i fenomeni d’innesco comportano un sensibile ribassamento della sommità arginale e il conseguente sormonto della struttura da parte della corrente idrica, animata da velocità in uscita particolarmente sostenute. Una volta attivato il sormonto, la breccia evolve rapidamente, sia approfondendosi sia allargandosi, per effetto dell’erosione prodotta dalla corrente in uscita. In entrambi i casi si ritiene che, con riferimento all’evento specifico, la presenza di un sistema articolato di tane sia stata determinante ai fini del collasso arginale.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- Certo, è un'ipotesi. Da dimostrare però. La commissione è onesta: parla al condizionale. Il problema è l'interpretazione che ne fanno i politici e i giornalisti pagati dalle lobbies venatorie e agricole. Nei documenti scientifici come questo l'uso dei termini è importante ed esiste una sola interpretazione. Attualmente quindi si ritiene, ovvero è probabile ma NON E' DIMOSTRATO e DIMOSTRABILE che sia andata proprio così. Fino ad ora quindi ne le tane ne gli animali sono "colpevoli" anzi viene dichiarata una situazione assai grave:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: red;">PUR SAPENDO DA CIRCA 4 ANNI CHE ERANO PRESENTI TANE IN QUEL TRATTO, CHI AVEVA LA RESPONSABILITA' DI METTERE IN SICUREZZA L'ARGINE NON LO HA FATTO. SI TRATTA DI INADEMPIENZA, SI TRATTA DI REATO. </span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: red;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
E infatti ecco cosa dichiara la presidente Confagricoltura Modena: "<b>Tane negli argini, "C'è chi avrebbe dovuto ma non ha vigilato" Esiste un ente incaricato di vigilare gli argini, fare vigilanza e manutenzione e provvedere alla chiusura delle tane. Se fossero state applicate le norme si sarebbe evitata questa calamità annunciata</b>". (fonte: http://www.modenatoday.it/cronaca/confagricoltura-vigilanza-argini.html )</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco altre dichiarazioni ufficiali prese dal sito http://gazzettadimodena.gelocal.it/:</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>FAVIA: "DANNI DA MANCATA PREVENZIONE". "Sul dissesto idrogeologico la Regione investe poco e male, nonostante l'Emilia-Romagna sia il territorio più colpito da questo fenomeno. Occorre puntare sulla manutenzione e uscire una volta per tutte dalla logica dell'emergenza continua. E' tre anni che mi batto per aumentare i fondi regionali dedicati alla messa in sicurezza idrogeologica del territorio. Ma qualcuno nelle torri di Viale Aldo Moro ha preferito investire un miliardo e mezzo in nuove autostrade e lasciare le briciole al resto". E' questo il commento di Giovanni Favia, consigliere regionale indipendente. "Quello che sta succedendo a Modena è diretta conseguenza di una insufficiente politica di prevenzione - spiega Favia - il 15% dei residenti della nostra regione vive su una frana o una zona alluvionale senza magari esserne a conoscenza. A dimostrazione di come il problema del dissesto idrogeologico sia reale e drammaticamente importante. Non per i nostri amministratori, però, che lesinano risorse e investimenti, preferendo puntare sulla costruzione di autostrade e viadotti dell'Alta Velocità, che di certo non mancano nelle zone colpite dall'alluvione di ieri". </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">E qui sotto Confagricoltura smentisce l'AIPO, la responsabile e rea per mancata manutenzione!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>CONFAGRICOLTURA: TRAGEDIA ANNUNCIATA "Mi dispiace dare torto al presidente Errani ma non mi possono dire che questo evento non si poteva prevedere. È Una vera e propria tragedia annunciata. Io abito esattamente davanti al punto in cui l'argine si è rotto e posso garantire che in tutto il 2013 non ho visto nessuno fare manutenzione". È La presidente di confagricoltura modena, eugenia bergamaschi, ad intervenire sulla tragedia che si è abbattuta su parte di modena e sui comuni dell'area nord. L'alluvione che da ieri ha allagato diverse zone della bassa modenese e che sta continuando ad avanzare verso medolla e san felice "non è stata dovuta alla piena", continua bergamaschi "perchè quella di ieri non era una piena eccezionale", ma da un buco che si è aperto nell'argine, tra l'altro nel tratto in cui il fiume scorre in rettilineo, e dunque dove dovrebbe essere più sicuro". Per bergamaschi, che spiega di aver "segnalato, da imprenditrice agricola, più volte la situazione", la rottura dell'argine è stata dovuta "alla presenza di diversi buchi all'interno degli argini, fatti dalle nutrie e da altri animali", che hanno reso fragili le strutture. Inoltre "la manutenzione manca anche all'interno del letto del fiume", continua la presidente, e questo lo "può vedere chiunque". Si tratta di "ramaglie e veri e propri alberi che inevitabilmente rallentano il corso dell'acqua che deve defluire".</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Qui invece le immagini parlano chiaro: la distruzione del territorio e la mancanza di manutenzione per mezzo dell'uomo ha provocato e agevolato la rottura! http://www.sulpanaro.net/2014/01/largine-del-secchia-che-si-e-rotto-cosa-mostrano-le-foto-dal-2003-a-oggi-alluvionemo/</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Ub17geKxHGU/U8EZTk244mI/AAAAAAAAAB8/x05BUF9EVxA/s1600/combo_secchia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-Ub17geKxHGU/U8EZTk244mI/AAAAAAAAAB8/x05BUF9EVxA/s1600/combo_secchia.jpg" height="371" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Già nel 2012 sono stati spesi soldi proprio per attuare dei lavori nel Secchia nei Comuni colpiti nel 2014 dall'alluvione:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-qHDRpxY-9pI/U8EdVyuklsI/AAAAAAAAACQ/XF3WmJ7YhEw/s1600/Cattura4.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-qHDRpxY-9pI/U8EdVyuklsI/AAAAAAAAACQ/XF3WmJ7YhEw/s1600/Cattura4.PNG" height="174" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel rapporto della Commissione possiamo leggere l'inquadramento geografico in cui si è avuta la rottura e l'alluvione:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-zQwzPzaqNjY/U8EdrZ4gRLI/AAAAAAAAACY/cmlBhw_qZps/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-zQwzPzaqNjY/U8EdrZ4gRLI/AAAAAAAAACY/cmlBhw_qZps/s1600/Cattura2.PNG" height="132" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco cosa appare sul sito dell'AIPo (responsabile della manutenzione degli argini):</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-tcd39SH2ft0/U8EdzZqA4JI/AAAAAAAAACg/uLy-vjwnIfQ/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-tcd39SH2ft0/U8EdzZqA4JI/AAAAAAAAACg/uLy-vjwnIfQ/s1600/Cattura3.PNG" height="288" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ovvero poco più di 1 anni prima sono stati fatti dei lavori ma che visti i risultati non sono stati eseguiti con tutti i criteri necessari. Abbiamo quindi il vero responsabile dell'alluvione e dei relativi danni: AIPo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per ironia della sorte, proprio 1 anno prima ci fu un'apertura di una falla nell'argine del Secchia a Nord di Modena, ma tutto fu allora sotto controllo (per fortuna):</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-_n7qvPDF-1E/U8Eencsa_rI/AAAAAAAAACs/bF7nD3b7BAY/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-_n7qvPDF-1E/U8Eencsa_rI/AAAAAAAAACs/bF7nD3b7BAY/s1600/Cattura5.PNG" height="276" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si leggono poi articoli di giornali in cui alcuni portavoce di AIPo si scagionano incolpando la "non prevedibilità" della rottura, o accusando senza prove le tane di chissà quali animali. Non solo, viene anche dichiarata la carenza di fondi...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il rapporto della Commissione prosegue con tutta una disamina tecnica e scientifica opportuna e valida e le conclusioni si riassumono in queste poche righe:<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Entrambi gli schemi dimostrano – pur nei limiti delle incertezze insite nelle variabili idro-‐ meteorologiche di controllo, nella parametrizzazione dei modelli, nelle descrizioni matematiche dei complessi fenomeni naturali considerati – una soddisfacente consistenza tra i risultati ottenuti e le osservazioni disponibili. Alla luce di quanto emerso dal presente studio, si ritiene che la presenza di un articolato sistema di tane sia stata determinante ai fini del collasso arginale.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- Ovvero si ammettono le incertezze delle variabili e dei modelli ma dato che tali rapporti sono "commissionati" da una certa linea "politically correct", la forzatura la si può vedere nelle ultime due righe. In pratica si ritiene (quindi non è certo) che la presenza di tane - anzi, sarebbe meglio dire cavità - sia stata determinante ai fini del collasso. </div>
<div style="text-align: justify;">
Bene, ammettiamo che fosse andata veramente così. ciò non toglie e non scagiona quanto detto sopra. Chi doveva vigilare sapeva della presenza di cavità e non ha fatto nulla per prevenire questo disastro. Questa purtroppo è l'amara conclusione e il rapporto dimostra che l'unica colpa l'ha l'uomo. Ora mi auguro che le autorità possano indagare e far pagare i diretti responsabili.<br />
<br />
E non siamo solo noi a dirlo, qui infatti un politico ammette:<br />
<br />
<b>Esondazione Secchia, quali responsabilità. Il Consigliere Filippi presenta interrogazione in Regione</b><br />
<b>“Quali le cause del cedimento dell’argine del fiume Secchia? Quali responsabilità e se collegate alla scarsa manutenzione del fiume? Questo sono le domande cui pretendiamo, dal Presidente della Regione Emilia-Romagna, risposte. Lo stesso Sindaco di Modena, Giorgio Pighi, ha rilevato che l’argine del Secchia ha ceduto di fronte ad una piena «significativa ma non eccezionale», la cassa di espansione nel punto in cui l’argine ha ceduto avrebbe dovuto avere una capacità di contenimento di acqua in altezza, dai primi rilevamenti dei tecnici, di ulteriori due metri. Evidentemente, qualcosa non ha funzionato. Gli incaricati della manutenzione del fiume non hanno operato in modo adeguato. La situazione è ancora di estrema allerta, diversi sono i comuni evacuati. I danni sono ingenti sia in ambito civile sia in ambito commerciale e industriale, si parla anche di una persona dispersa.” A dichiararlo è il Consigliere regionale di Forza Italia Fabio Filippi, il quale in mattinata ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionali chiedo chiarimenti sull’accaduto.</b><br />
<b><br /></b>
http://www.carpi2000.it/2014/01/20/esondazione-secchia-quali-responsabilita-il-consigliere-filippi-presenta-interrogazione-in-regione/<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-27045363147667303832014-07-10T15:15:00.003+02:002014-07-10T15:15:38.954+02:00LE MENZOGNE DELLA PROPAGANDA VENATORIA E POLITICA SUL FENOMENO NUTRIE<div style="text-align: justify;">
Come volevasi dimostrare, quando le persone sono in vacanza, in pieno periodo estivo, ecco che i politicanti di mestiere senza competenze impongono leggi che peggiorano la già precaria situazione naturalistica del territorio lombardo e italiano. Ma andiamo a vedere come funziona analizzando due articoli davvero bizzarri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
http://www.oglioponews.it/2014/07/10/la-battaglia-alle-nutrie-nel-convegno-di-spineda-fava-eradicalizzazione/</div>
<div style="text-align: justify;">
*<b>La battaglia alle nutrie Fava: “Ora non sono più specie protetta”</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- <span style="color: red;">FALSO</span>, la nutria è specie selvatica italiana e pertanto ricade ancora nella tutela della legge nazionale 157/92.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Gli agricoltori non sono più soli nella lotta contro questo autentico flagello che sono le nutrie.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- i contadini non sono mai stati soli visto i finanziamenti che ricevono e che possono richiedere anche senza dimostrare la correlazione tra i danni e l'animale imputato. Il vero autentico flagello sono certi agricoltori che non sanno fare il loro mestiere cosi come il politico che si lascia corrompere dalle solite lobbies venatorie per esempio approvando certe leggine <span style="color: red;">anticostituzionali</span>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Al loro fianco ci sono le Associazioni di categoria, la Regione e anche
finalmente il Governo che nei giorni scorsi ha emanato un decreto
attraverso il quale questi prolifici roditori non dovrebbero più essere
considerati specie protetta.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- insomma il solito <span style="color: red;">teatrino </span>fatto solo tra i soliti noti che se la cantano e se la suonano senza nemmeno un contradditorio e <span style="color: red;">senza la benchè minima competenza e argomentazione</span>. Non risulta ad oggi che il Governo abbia fatto un decreto specifico per le nutrie. Questa è <span style="color: red;">disinformazione </span>per pilotare l'opinione pubblica. Tipica manovra di giornali e pseudogiornalisti pagati dalle lobbies venatorie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Ma c’è stato anche chi ha ammesso di aver iniziato a percepire il
problema leggendo i giornali, dove si riportavano testimonianze di mamme
preoccupate per essersi imbattuti nelle nutrie presenti nei parchi
gioco dei loro bambini.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- certo che se chi amministra si basa solo sul <span style="color: red;">gossip</span>, siamo messi proprio bene! Anche perchè non è affatto vero che le mamme si sono lamentate anzi le persone si lamentano delle scelleratezze di certi amministratori perchè vogliono invece tutelare i castorini dato che i loro figli adorano vedere questi animali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Un motivo in più per cominciare a considerare la situazione di vera e
propria emergenza sociale e sanitaria, il cui epicentro è a Cremona e
Mantova.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- ma se è da decenni che i giornali considerano sempre la situazione come emergenza. Poi attuano piani di abbattimento inutili (soprattutto le amministrazioni di Mantova e Cremona) e come risultato cosa ottengono? <span style="color: red;">il problema si AGGRAVA e buttano via soldi. </span>In pratica le lobbies venatorie, agricole e alcuni politici RAPINANO i cittadini delle finanze pubbliche che potrebbero essere usate per veri problemi molto più seri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>L’assessore Gianni Fava, parlando di una presenza
spaventosa sul territorio di un milione di nutrie, di cui solo 47mila
finora catturate, ha spiegato che il costo economico per contenere un
simile fenomeno era arrivato a sfiorare i cinque milioni di euro, sia
per i molteplici risarcimenti richiesti sia per il ripristino di argini e
canali.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- quindi le nutrie sono 500.000...a no sono 2.000.000...a no ora invece sono 1.000.000. Ma sul territorio di chi? del Nord Italia? di Cremona? di Cremona e Mantova? della Lombarida? di MARTE??? sono state catturate 47.000 nutrie in questi mesi del 2014 in una provincia però. E <span style="color: red;">sono state ABBATTUTE e i cadaveri smaltiti PAGANDO con i soldi pubblici</span> tali metodi che non servono a NULLA se non a far passare i soldi dalle tasche comunali a quelle private delle lobbies di categoria! Per le opere idrauliche la responsabilità di manutenzione è guarda caso degli agricoltori e dei consorzi di bonifica, che ovviamente preferiscono NON FARE NULLA ed essere pagati lo stesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>A cui aggiungere l’altro rischio di tipo sanitario anche se l’Asl nega
che urina, feci e saliva possano diventare motivo di contagio per
l’essere umano.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- Qui l'ignoranza e la malafede sono palesi. E' <span style="color: red;">scientificamente provato che le nutrie non sono un problema igienico-sanitario </span>ma i politici e le lobbies di categoria pur di compiere atti illegali, vanno contro l'evidenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Che fare a questo punto, anche per evitare che il numero possa crescere ancora di più? </b></div>
<div style="text-align: justify;">
- Vogliamo dar loro una possibilità. <span style="color: red;">Se sono intelligenti, onesti e leali allora vieteranno l'abbattimento delle nutrie</span>, perchè fino ad ora non è servito a nulla. Proporranno sicuramente dei metodi ecologici efficaci che tra l'altro già esistono.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Si tratta di procedere ad una vera e propria “eradicalizzazione” di
questi animali esercitata in collaborazione con tutte le provincie
confinanti. Una forza congiunta per debellare una volta per tutte questo
flagello</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- come volevasi dimostrare. <span style="color: red;">AMMAZZERANNO ancora le nutrie</span>, senza risolvere il problema e anzi incrementando i danni e gli indennizzi. ma questa volta assolderanno più cacciatori così i soldi continueranno a essere rubati dalle casse pubbliche per finire nelle tasche di singoli individui senza scrupoli.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Fava che ha terminato dicendo che secondo il suo parere andavano chiusi
anche i ventiquattro Parchi, ritenendoli altrettanti serbatoi di
nutrie distruttrici.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
- praticamente questo tizio (cui già il cognome è tutto un programma...si sa che certa gente non capisce una Fava...) voleva anche <span style="color: red;">distruggere dei Parchi Naturali mandando sul lastrico intere famiglie</span> che lavorano grazie a queste strutture!!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
------------------------------------------</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
http://www.altramantova.it/it/cronacaam/provincia-am/4909-emergenza-nutrie-fava-propone-piano-per-eradicazione-problema-per-agricoltori-sanitario-e-di-circolazione.html</div>
<div style="text-align: justify;">
* <b>Emergenza nutrie, Fava propone piano per eradicazione: 'Problema per agricoltori, sanitario e di circolazione' </b></div>
<div style="text-align: justify;">
- In realtà il<span style="color: red;"> MINISTERO DELL'AMBIENTE e l'ISPRA hanno dichiarato l'impossibilità e l'inutilità di eradicazione della nutria</span> parlando solo di contenimento (con metodi ecologici e solo con metodi diretti in casi particolari). I problemi citati nel titolo devono essere dimostrati cosa che a tutt'oggi non lo sono quindi è un falso pretesto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
* <b><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">"Con una </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">presenza di nutrie</span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"> che è prudenzialmente stimata in </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">900mila esemplari...</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong style="font-family: verdana, geneva; font-size: small;">- </strong><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">Siamo messi bene, ora sono 900.000, se qualcun altro volesse partecipare a questa lotteria è ben accetto. Si possono vincere ricchi premi se si indovina il numero esatto di nutrie presenti, non so, in Sibera...</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">*<b> </b></span><b><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">"L'entità
dei danni causati dalle nutrie è ingente – dichiara Fava – al punto che
fra il 2003 e il 2013 la Regione Lombardia ha sostenuto </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">indennizzi agli agricoltori</span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"> per quasi </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">1.250.000 euro</span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">,</span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"> cifra alla quale devono essere </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">aggiunti 3.050.000 per i piani di contenimento</span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"> delle nutrie".</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">- si è speso di più per il contenimento delle nutrie che per gli indennizzi!! e poi i veri dati sono omessi e camuffati, le cifre sono molto più alte. Comunque ammesso e non concesso che sia veri, sono stati rubati <span style="color: red;">3 MILIONI DI EURO</span> ai cittadini (a noi) e scusate il francesismo, sono stati soldi buttati nel cesso perchè il problema non si è risolto e serviranno altrettanti soldi nei prossimi anni per non risolvere ancora nulla. Questa è l'amara verità. Poi ciascuno di noi è libero di farsi fregare quanto vuole. Noi non ci stiamo però.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">* </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><b>"Fra le
proposte avanzate da alcune sigle agricole era quella di inserire la
nutria fra le specie cacciabili – ricorda Fava – ma non è la soluzione
efficace in termini di contenimento dell'emergenza. Anche i cinghiali
sono stati inseriti nell'elenco delle specie cacciabili, ma sono ancora
presenti nelle campagne a danneggiare i raccolti e i campi".</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">- ma come?? nell'articolo sopra si dice che la nutria è già cacciabile con tanto di legge e qui si dice che non è cacciabile e non servirebbe a nulla renderla cacciabile perchè per esempio ciò è stato fatto col cinghiale e i risultati sono pessimi!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">* </span><b><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">Da qui la </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">necessità di andare verso l'eradicazione delle nutrie.</span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">
"Il primo impegno assunto è stato quello di approvare un progetto di
legge regionale, che sostanzialmente modifica l'attuale legge 20/2002 e
inserisce come finalità della legge l'eradicazione della nutria</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">- Eradicazione non significa abbattimento ma semmai intervenire mediante art. 19 legge nazionale 157/92 utilizzando metodi di contenimento ecologici. Comunque il nostro amico "leguminoso" <span style="color: red;">dice che non si devono abbattere le nutrie ma l'unico modo per affrontare il problema è abbattere le nutrie.</span> Signori, questi sono i politici che vi rappresentano e gestiscono i vostri soldi e l'ambiente!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">* </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><b>Perché parliamo di un problema che riguarda principalmente il Nord</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">- <span style="color: red;">FALSO</span>! anche al Sud ci sono nuclei di nutrie. Ma lor signori preferiscono aspettare così poi posso intervenire ancora con il fucile e rubare cosi altri soldi pubblici per i loro meri interessi!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">* </span><b><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">"perché tali animali rappresentano </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">un'emergenza sul piano igienico sanitario</span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">, per la trasmissione di malattie pericolose per l'uomo e per gli animali".</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">- questa è dichiarazione di <span style="color: red;">FALSO </span>come già mostrato in vari articoli e come chiunque può verificare consultando le analisi delle ASL e degli Istituti Zooprofilattici.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">* </span><b><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">Fra le possibili soluzioni per l'eradicazione delle nutrie sarà presa in considerazione una accurata </span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">campagna di sterilizzazione</span><span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">, attraverso le nuove tecnologie a disposizione".</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;">- <span style="color: red;">L'unica cosa giusta! che poi è quello che noi (e nessun altro prima di noi) ha da sempre consigliato. Tant'è che ci appoggiamo ad un biologo che fa proprio questo con esiti positivi!</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: verdana, geneva; font-size: x-small;"><br /></span>
<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-42466209907024816832014-06-25T22:01:00.004+02:002014-06-25T22:01:59.309+02:00NUTRIE, IL TEMPO E' SCADUTO (?)<div style="text-align: justify;">
Qui di seguito vengono riportate le VERE informazioni che confutano le DISINFORMAZIONI dette da Coldiretti Cremona.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.oglioponews.it/2014/06/24/coldiretti-partita-da-cappella-picenardi-la-lotta-alle-nutrie/" target="_blank">http://www.oglioponews.it/<wbr></wbr>2014/06/24/coldiretti-partita-<wbr></wbr>da-cappella-picenardi-la-<wbr></wbr>lotta-alle-nutrie/</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*Vogliamo fare un confronto con tutte le parti in causa per risolvere una volta per tutte il problema delle nutrie e di tutta la fauna selvatica che danneggia le nostre produzioni"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- In realtà non è la fauna selvatica che danneggia le produzione ma gli stessi proprietari e conduttori dei fondi che non attuano le opportune misure di precauzione e prevenzione dei danni come disciplinato dalle varie normative. Sarebbe buona cosa che prima dimostrassero ciò.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*l'incontro 'Nutrie, il tempo è scaduto',</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- la finestra temporale ben conosciuta per intervenire al fine di arginare un fenomeno di questo tipo è pari a 5 anni. La nutria è presente in Italia da circa 1 secolo (cento anni) e per mano di agricoltori, allevatori e imprenditori. Sono proprio queste le categorie che devono pagare i danni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*agricoltori, allevatori, esperti di settore, ma anche amministratori locali del territorio cremonese, e responsabili dei consorzi d'acqua,</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- ovvero se la sono cantata da soli senza nessun VERO esperto del settore. Gli argomenti sono stati due: politica ed economia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*"Il proliferare delle nutrie è ormai un problema sociale, igienico per chi lavora nei campi ma soprattutto anche per i cittadini e per la salute di tutti. Solo insieme - ha richiamato il presidente di Coldiretti Cremona -, con un confronto corretto e trasparente, possiamo dare un contributo di svolta per dare un segnale positivo al fine di debellare questo flagello della natura"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- Intanto mancano prove e dati alla mano. Siccome proprio in quelle zone da anni vengono attuate campagne di abbattimenti, è la conseguenza naturale quella che vede il proliferare del roditore proprio nei medesimi siti. In pratica coloro che parlano di "problema sociale, ecc." sono gli stessi che hanno favorito e incentivato</div>
<div style="text-align: justify;">
proprio la proliferazione dell'animale con gli impatti che ne sono seguiti. Il vero flagello della natura è l'uomo perchè per onestà intellettuale se la nutria si trova qui è anche per via della categoria che lui rappresenta: gli agricoltori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*tanto che il suo adattamento ha visto crescere in maniera esponenziale il numero di esemplari, decuplicato in una decina d'anni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- la dinamica della popolazione di <i>Myocastor coypus</i> come di tutti gli animali non è esponenziale ma segue una certa tendenza che dipende dalla capacità portante e dagli stress. Proprio da alcuni decenni (in</div>
<div style="text-align: justify;">
particolare in questo ultimo decennio) sono aumentate le campagne di abbattimento le quali hanno infatti portato ad un aumento del numero di questa specie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*Oggi si contano circa due milione di nutrie nelle terre del Po.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- con che metodo sono stati fatti i censimenti? [non è dato sapere...] e 2 milioni rispetto a cosa? perchè le terre del Po rappresentano tutto il Nord Italia (varie Regioni)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*Una popolazione che provoca qualcosa come 20 milioni di euro di danni all'anno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- su che basi è stata stimata tale cifra? Non è dato sapere...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*Il contrasto è affidato ad un piano provinciale, ma dal 2003 si parla di un coordinamento regionale che sinora non ha trovato realizzazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- sia prima del 2003 che dopo il 2003 i piani di abbattimento NON hanno sortito alcun effetto anzi hanno favorito l'aumento della popolazione e i relativi danni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*In molti casi sono i sindaci ad adottare ordinanze specifiche, che vengono però impugnate dalle associazioni animaliste cui il Tar dà ragione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- certo che il TAR da ragione perchè le ordinanze non rispettano i parametri legali, giuridici, amministrativi e soprattutto scientifici!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*Trappolaggio e abbattimento con fucile sono pratiche sì diffuse, ma non troppo efficaci secondo Coldiretti</span>.</div>
<div style="text-align: justify;">
- bene, almeno sanno che gli abbattimenti sono inutili, quindi Coldiretti finalmente vieterà questi inutili metodi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*Le testimonianze di agricoltori, cittadini, amministratori pubblici hanno dipinto il resto del quadro</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- le testimonianze in questo caso non rappresentano dati scientifici ufficiali ma solo nozioni di indagine conoscitiva. Questo perchè è impossibile verificare la veridicità di quanto dichiarato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*nutrie che rappresentano un pericolo sempre maggiore sulle strade e nei campi, che si spingono nei centri abitati, che arrivano alle mangiatoie degli allevamenti, che 'minano' alle fondamenta argini e canali con il pericolo di cedimenti. "L'analisi della situazione è stata netta e condivisa: gli strumenti di contenimento finora messi in campo non sono riusciti a fermare il fenomeno, che al contrario è diventato sempre più massiccio e pericoloso. S'impone un cambio di passo, un intervento straordinario e Coldiretti è pronta a fare la propria parte</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- sono proprio i vari piani di abbattimenti (elargiti da agricoltori, allevatori, amministratori, ecc.) che hanno provocato i danni sopra citati (la maggior parte dei quali è da dimostrare per il motivo detto poc'anzi). Infatti il contenimento mediante abbattimento provoca lo spostamento degli esemplari verso i centri abitati (dove non si può sparare) e favorisce la profondità di scavo delle tane. In pratica chi appoggia ed esegue gli abbattimenti è il responsabile della situazione odierna.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*la Regione può farsi promotrice di un provvedimento legislativo nazionale che trasformi questi animali in specie cacciabile e che li riconosca come nocivi. Solo così sarà possibile superare quegli ostacoli che finora hanno impedito di ottenere veri risultati nella lotta alla nutrie"</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- Ok, mi trattengo dalle risate perchè se non fosse vero sarebbe una barzelletta ben riuscita. Prima dichiarano che i metodi impiegati fino ad oggi (sparo, trappolaggio, quindi abbattimento) sono stati inutili e dispendiosi e poi la Coldiretti con una misera manovra orwelliana suggerisce alla Regione (si, la stessa Regione che ha dichiarato il fallimento della legge del 2002 sul contenimento della nutria con i metodi di abbattimento...) di rendere la nutria cacciabile ovvero di continuare con lo sparo! E io che li avevo sopravvalutati! ;)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*con mezzi di lavoro che si ribaltano a causa dei buchi prodotti dalle nutrie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- è da dimostrare perchè la responsabilità è di chi guida il trattore che non conosce il campo e che pur di ricavare un certo profitto arriva a coltivare oltre i limiti consentiti, se non altro, dal buon senso! Ovvero spesso i campi giungon fino a pochi centimentri dal corso d'acqua. Indipendentemente dagli animali (ma poi quali? nutrie, tassi, volpi, gamberi??).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*I rappresentanti dei consorzi d'acqua hanno sottolineato il rischio che gli argini possano cedere davvero, rappresentando un pericolo per la comunità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- quindi i consorzi stanno dichiarando che nessun argine è crollato davvero per le nutrie! ottimo e buona a sapersi. Infatti tutti i casi di alluvioni da 2000 anni a questa parte non sono mai stati dovuti agli animali (nutrie comprese) ma solo da responsabilità antropiche. Però incitano a intervenire perchè potrebbero cedere davvero. Un po' come dire che gli italiani potrebbero diventare davvero tutti mafiosi quindi bisogna abbatterli... Non ho parole!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*si viene a contatto con le nutrie, portatrici di leptospirosi e altre infezioni. E i sindaci hanno ribadito la preoccupazione per la comunità che rappresentano: vogliamo aspettare che un bambino sia morso da una nutria, perché ci si renda conto della gravità del problema?".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- E' dimostrato dagli IZS che le nutrie NON sono portatrici di patologie se non in percentuale pari a quella della fauna selvatica presente nell'ambiente. Questa disinformazione unita allo spauracchio del bambino che viene morso rappresentano dei meschini trucchi di allarmismo e di incitazione all'odio e al maltrattamento verso altre specie viventi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*l'impegno ad operare perché il problema nutrie sia affrontato come un'emergenza sanitaria,</span></div>
<div style="text-align: justify;">
- Siccome costoro non riescono ad avere le argomentazioni giuste per parlare di questo fenomeno allora cercano di inventare finti allarmismi (a mezzo stampa...) puntando il dito sul pericolo (INESISTENTE) sanitario! Sappiamo che fa più presa sulle persone che non conoscono la realtà dei fatti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;">*Per Coldiretti Cremona è una promessa: da Cappella de' Picenardi riparte l'offensiva sul problema nutrie</span>.</div>
<div style="text-align: justify;">
- ecco che si dimostra la vera pasta di questi signori: la violenza, il sopruso, il mero profitto politico ed economico a discapito del capro espiatorio chiamato "nutria". In questo modo si comprende come certe persone non vogliano mai imparare dai propri errori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma state tranquilli, tra non molto gli stessi agricoltori, allevatori, cacciatori e amministratori vi diranno che la nutria non crea danni ma diverrà una risorsa e verrà inserita tra la selvaggina. Così si avranno profitti nella caccia, nel controllo sanitario e nella vendita della carne di questo animale e con ciò si alimenterà la scusa del controllo numerico perchè ci sarà solo l'interesse nel MANTENERE la nutria stabile e sopra una certa soglia come numero di esemplari. Altrimenti il profitto non si avrebbe!</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-77176557187153254192014-02-22T10:01:00.001+01:002014-02-22T10:01:29.570+01:00LA NUTRIA NON E’ SPECIE INVASIVA – IUCN<div style="text-align: justify;">
Il titolo naturalmente è provocatorio ma veritiero. Prima di tutto
rispondiamo a coloro che si imputano sui dogmi e gli “ipse dixit” del
tipo “…la nutria è tra le 100 specie più invasive del mondo…lo ha detto
lo iucn…”. Bene! Anche il gatto se è per questo e allora via con lo
sterminio di gatti. Munizioni e cartucce pagate dai CITTADINI
contribuenti a loro insaputa (e NON gratis) per ammazzare politicamente
gli animali. Purtroppo è stato davvero proposto anche l’abbattimento dei
gatti randagi in passato. In realtà la versione corretta dello IUCN è
la seguente: <strong>LA NUTRIA FIGURA TRA LE 100 SPECIE CHE L’UOMO HA RESO PIU’ INVASIVE DEL MONDO</strong>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ritornando all’articolo, anche quest’anno, come il 2009, 2010, 2011 e
2012, l’andamento della popolazione della specie Myocastor coypus
(coypu, castorino o nutria) è in decremento. Ciò non è dovuto agli
abbattimenti ma alla normale dinamica di popolazione! Ricordiamo infatti
che in Italia ma anche in Francia gli abbattimenti hanno causato un
aumento della popolazione di nutria.</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://nutria.progeconatura.com/wp-content/uploads/2014/02/Cattura.png"><img alt="Cattura" class="aligncenter wp-image-1019" height="549" src="http://nutria.progeconatura.com/wp-content/uploads/2014/02/Cattura.png" width="570" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="http://nutria.progeconatura.com/wp-content/uploads/2014/02/Cattura2.png"><img alt="Cattura2" class="aligncenter wp-image-1020" height="543" src="http://nutria.progeconatura.com/wp-content/uploads/2014/02/Cattura2.png" width="520" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-36250593505910291882014-02-21T15:52:00.003+01:002014-02-21T15:52:48.818+01:00LA STORIA SI RIPETE: E’ L’UOMO IL SOLO RESPONSABILE DELLE ALLUVIONI<div style="text-align: justify;">
<em>Pubblichiamo un interessante articolo che dimostra quanto noi
andiamo ad asserire con dati alla mano da tempo nonostante ci sia anche
qualcuno che tra gli addetti ai lavori rema contro per meri interessi
personali. La verità, ne eravamo sicuri, viene sempre a galla.</em></div>
<div style="text-align: justify;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: justify;">
La messa in sicurezza del Secchia? «Era nota la mancanza di fondi»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’audizione alla Regione del direttore di Aipo, Fortunato: «Segnalate più volte situazioni di rischio». Nutrie «assolte»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
L’alluvione nel Modenese del 19 gennaio? A sorpresa le nutrie –
quelle poste sotto accusa dal senatore Ncd Carlo Giovanardi – sono state
scagionate. «Fanno fa le tane basse a livello dell’acqua quando il
fiume è a regime normale». Semmai colpevoli sono altri. Ecco
l’ammissione che «dal 2001 non si fanno i piani di tutela e di
sicurezza». E ancora: «Della mancanza di fondi e delle situazioni di
rischio del territorio la Regione era perfettamente a conoscenza». E’
quel che è venuto fuori giovedì durante l’audizione del direttore di
Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) Luigi Fortunato presso la
commissione Territorio della Regione Emilia Romagna. «J’accuse»
pesantissimo, il suo. MANCANZA DI FONDI? «NOTA» – Che mancassero i
fondi per una reale messa in sicurezza del bacino idrogeografico per
Fortunato «era cosa nota da tempo», in quanto «si tratterebbe di fare un
allargamento delle due arginature sul piano capmagna», intervento che
«costa parecchi milioni di euro”» piu’ precisamente «circa cinquanta
milioni, per quanto riguarda l’area del modenese». Fortunato ha
precisato che ssulla gestione del suolo la politica, in primis
nazionale, e’ sorda, perche’ quando va bene non fa notizia e quando fa
notizia non sono belle notizie». Il direttore dell’Agenzia chiarisce di
aver «segnalato la mancanza di fondi», e che «la amministrazione
regionale ne e’ pienamente a conoscenza» mentre la stessa Autorita’ di
bacino «aveva segnalato piu’ e piu’ volte come ci siano situazioni di
rischio nel territorio regionale». Situazioni «di cui il nodo idraulico
di Modena e’ un caso eclatante», ma non isolato, visto che «ci sono
altre situazioni del bacino padano a rischio» aggiunge Fortunato. LA
DIFESA DI AIPO – Fortunato difende anche l’Aipo: è «inutile cercare i
colpevoli» per la rottura, perchè «con 18 milioni l’anno semplicemente
non si può fare la manutenzione degli argini» e «l’Aipo non ha
l’autonomia di bilancio per poter intervenire in maniera strutturale»;
inoltre «è impossibile garantire in maniera assoluta sicurezza su
fenomeni naturali», tanto che solo nella zona coinvolta «ci sono una
decina di situazioni potenzialmente pericolose ogni anno». DE
FRANCESCHI (M5s): NON C’E’ PREVENZIONE» -Terminata l’audizione le
opposizioni hannop attaccato. «Abbiamo appreso che dal 2001 non si fanno
i piani di tutela e di sicurezza – sbotta Andrea De Franceschi,
consigliere regionale M5s che parla di «ammissioni gravissime» – . Non
solo quindi non si investe in manutenzione che preveda interventi extra
ordinari – a malapena si riesce a fare quella ordinaria – ma non esiste
la minima prevenzione, tutela o pianificazione di una qualunque
protezione del territorio da quasi vent’anni. «SONO SCELTE POLITCHE» –
Stando a De Franceschi, Fortunato ci ha detto di più: «che il motivo per
cui non vengono stanziati i fondi necessari, sono “scelte politiche”.
L’ultima notizia eclatante che abbiamo imparato, o meglio, che hanno
imparato dirigenti e funzionari oggi, è che “si è costruito troppo”». E
ancora: «Finalmente qualcuno lo ammette: Fortunato, dirigente di Aipo,
l’ha spiegato chiaramente: “impatto antropico ha determinato le
conseguenze che subiamo oggi”». Secondo l’esponente M5s «è già il
secondo tecnico che lo ammette: la cementificazione sta distruggendo la
tenuta del terreno. Abbiamo costruito troppo in riva ai fiumi, ma non
solo.</div>
<div style="text-align: justify;">
ASSOLTE LE NUTRIE – Quanto alla «nutria, questo è un animale
semiacquatico – ha chiarito Fortunato rispondendo alla domanda del
consigliere Giovanni Faviam, indipendenti – E fa le tane basse a livello
dell’acqua quando il fiume è a regime normale». Scagiona to il
roditore. ome potenziale colpevole del cedimento dell’argine del Secchia
il 19 gennaio scorso, il direttore Aipo, ha detto che «volpi, tassi e
conigli selvatici sono pericolosi», in quanto«“fanno le tane più ampie e
passanti», con un innesco «di movimento d’acqua che vuota l’argine».
Pur «constatando un aumento preoccupante di scavernamenti nei corpi
arginali per lo più collegata alla presenza di una serie di animali»,
non esiste la prova «che l’evento del 19 gennaio sia legato a questo», e
che poi «non salti fuori che diamo la colpa alla fauna», ha concluso
fortunato. 20 febbraio 2014</div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-29126170624939133642014-02-14T20:53:00.000+01:002014-03-01T21:13:12.604+01:00Morso da una nutria, ragazzo in ospedale - E' UN FALSO!<div style="text-align: justify;">
Durante la prima settimana di febbraio sono apparsi sui siti e giornali locali di Treviso alcuni articoli inventati di sana pianta per promuovere lo "spauracchio" della nutria assassina. Si perchè dopo che il roditore è stato dichiarato ovviamente innocente per via delle alluvioni di questi ultimi giorni, occorreva che qualche testata - pagata come al solito dalla solita lobby venatoria - tornasse ad alimentare la fobia e il terrore nelle persone. </div>
<div style="text-align: justify;">
Vediamo quali sono i vari contrasti e dubbi che fanno presagire la malafede di questi giornalai (e non giornalisti). </div>
<div style="text-align: justify;">
http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2014/02/05/news/morso-da-una-nutria-ragazzo-in-ospedale-1.8607597</div>
<div style="text-align: justify;">
Per prima cosa non si sa bene se il ragazzo abbia 12 o 14 anni. Almeno mettersi d'accordo sull'età che è un dato facilmente verificabile. Già da qui si può notare l'inaffidabilità della notizia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si parla di "aggressione" quando in realtà non si tratta affatto di aggressione anche perchè come vedremo più avanti è stato il ragazzino a importunare l'animale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poco dopo si paventa l'incubo di malattia e la corsa al pronto soccorso. Certo, andare al pronto soccorso è sempre la prassi per qualunque morso, caduta, ferita, ecc. E' tutto normale. Così come per qualunque morso, caduta, ferita, ecc. è possibile prendere malattie che si possono tranquillamente prevenire e curare. Anche qui tutto normale. Nessun incubo, nessuna corsa, nessun affanno quindi. Solo il tono allarmistico di chi ha scritto l'articolo. Ma soprassediamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come mai padre, figlio e figlia stavano camminando con gli stivali, immersi in qualche centimetro d'acqua, lungo il fiume? E' un po' pericoloso visto il maltempo. Ma va bene, ognuno è libero di fare ciò che crede. </div>
<div style="text-align: justify;">
Hanno visto all'improvviso (si certo...la nutria Flash che si materializza più veloce della luce) una nutria attraversare la strada. E si è diretta verso la sorella minore! Certo come no...ha proprio puntato la bambina perchè ha la carne più morbida....ma per favore! Le nutrie sono prede e sono anche miopi. Se la sorellina si trovava sul tragitto dell'animale è solo colpa della sorellina che poteva benissimo spostarsi. Aveva tutto il tempo visto che l'avevano vista prima ma probabilmente avevano già intenzione di importunarla.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ed ecco il vero colpevole: il fratello è intervenuto per scacciarla! Errore!! il ragazzino sprovveduto e il padre che non sa fare il padre sono stati loro stessi la causa del morso. In pratica è il ragazzino che si è fatto mordere!</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi l'autore del pessimo articolo aggiunge che il roditore "di una specie che ha invaso i nostri fiumi e distrutto rive e argini"...cioè secondo il giornalaio la nutria appartiene alla specie "homo sapiens"! Non male ma...si è tirato la zappa sui piedi da solo. L'autore continua dicendo che il roditore si è rivoltato contro il ragazzo...si certo, come no! infatti il giornalaio era li a vedere la scena. Ovvio che il padre difende l'incoscienza del proprio figlio altrimenti sai che figura ci farebbe?</div>
<div style="text-align: justify;">
Prosegue il padre dicendo che il roditore pesava 2 kg (e che cosa ha?? una bilancia negli occhi??) con i tipici denti dei roditori, arancioni, tanto che sembravano insanguinati. Ok...o ha dei problemi alla vista oppure non ha mai visto di che colore sia il sangue. E' talmente palese che sia una frase inventata di sana pianta che non vale nemmeno la pena commentare.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'articolo poi si conclude col balzo improvviso della nutria sul dito indice della mano destra con la quale il ragazzino ha tentato di scacciarla (ecco l'ennesima ammissione di colpa). E dove sono le foto del morso?</div>
<div style="text-align: justify;">
Questi articoli dimostrano ancora una volta come la disinformazione prezzolata sia ormai alla stremo eppure purtroppo qualcuno ci crede ancora. Peggio per lui!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-48377437409247510132013-04-17T22:39:00.002+02:002013-04-17T22:39:33.328+02:00Sorella Nutria, come non te l'aspetti <br />
<div class="socbuttons" style="float: right; overflow: hidden; padding: 10px 0px;">
<div style="border: none; float: left; margin-left: 10px;">
<span class="IN-widget" style="display: inline-block; line-height: 1; text-align: center; vertical-align: baseline;"><span style="display: inline-block !important; font-size: 1px !important; margin: 0px !important; padding: 0px !important; vertical-align: baseline !important;"><span class="IN-right IN-hidden" id="li_ui_li_gen_1366230502942_1-container"></span></span></span></div>
<div style="clear: both;">
</div>
<div class="soc_yes">
</div>
</div>
<div style="clear: both;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><img alt="Willy" height="247" src="http://www.cercodivolare.com/images/collaborazioni/Tiziana_Cremesini/2013/willy%201.jpg" style="float: left; margin-bottom: 10px; margin-right: 10px;" width="280" />Metti un venerdì sera a parlar di nutrie, un modo un po’ insolito per iniziare il fine settimana. <br />Metti
una squadra di esperti appassionati, ognuno dei quali ha le competenze
necessarie per portare alla luce un lato diverso di questo argomento
spinoso (e peloso).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;">Il
risultato è la scoperta di una nutria "che non ti aspetti", diversa,
lontana dai luoghi comuni, vittima dell’inciviltà umana e delle sue
comode necessità, tristemente eletta a ruolo di “nutria espiatrice”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br />Un
argomento in apparenza insolito, certo, ma purtroppo molto attuale, a
causa delle ordinanze comunali che autorizzano vere e proprie mattanze
nei confronti del roditore: squadre di cacciatori armati (a volte anche
nei centri urbani) addetti al “controllo della nutria” (leggi:
abbattimento) con licenza di uccidere, utilizzando metodi dolorosi e
violenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br />Pare
infatti che qualsiasi danno si verifichi a colture, argini, ambiente, la
migliore candidata al ruolo di colpevole sia sempre lei, la Terribile
Nutria. E se la responsabilità fosse invece da ricercarsi nell’incuranza
umana, sempre troppo a corto di iniziative civilmente ed eticamente
corrette?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br />Cominciamo
dalle presentazioni: per chi non la conosce, la nutria (detta anche
castorino) è un roditore dalle modeste dimensioni, con abitudini
fortemente semiacquatiche e simile per certi aspetti al castoro
nordamericano e al capibara. Di indole docile, con un’alimentazione
prettamente vegetariana, è dotata di una straordinaria capacità di
adattamento a diverse condizioni ambientali (plasticità ecologica).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br />E ora vediamo una alla volta le accuse rivolte a Sorella Nutria: tutte quante prontamente smentite dalla conoscenza scientifica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br /><strong>1° - Hanno invaso il nostro territorio! </strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"> Già, come potremo sopravvivere ora che tutti gli spazi sono stati colonizzati dal nemico? <br />Peccato
però che le nutrie se ne sarebbero state comodamente a casa loro, se
non fosse stato per la volontà umana che le ha strappate alla loro terra
natia (il Sudamerica), per esportarle poi in tutto il mondo. <br />Tutto
questo per rispondere in modo egoistico ad una propria esigenza:
dapprima quella di bonificare le paludi (le nutrie si nutrono della
vegetazione spontanea, e “puliscono” in questo modo il territorio, alla
faccia di chi le considera animali sporchi) e poi quella di allevarne
gli esemplari per la loro pelliccia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;">Una volta
passata la moda, molti allevatori e imprenditori, per evitare i costi
di abbattimento e smaltimento delle carcasse, decisero di liberare e
immettere intenzionalmente questi animali in natura. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;">Oggi la nutria è specie naturalizzata, protetta dalla Legge Nazionale 157/92.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><a href="http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=gJ70xBL9rBw&noredirect=1"></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 10pt;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><span style="font-size: 10pt;">E a proposito di invasioni, guardate il trailer “The Invasion” realizzato da Silos Production: <em>«Every action has consequences...»</em>!</span><br /><strong><br />2° - Fa schifo, sembra un topo gigante. </strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;">
Ma lo avete mai visto un topo? E un castoro, lo avete mai visto?
Evidentemente no, altrimenti vi sareste accorti da soli che quest’ultimo
le assomiglia molto di più. <br />Il termine “nutria” infatti è frutto di un’errata traduzione; il vero nome di questo animaletto è <em>Myocastor Coypus</em>, detto anche Castorino. </span><br /><span style="font-size: 10pt;"> Comunque, anche fosse un topo, non vedo quale sia il problema.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br /><strong><br />3° - Fa schifo, ha i denti arancioni. </strong></span><span style="font-size: 10pt;"><strong><img alt="Willy" height="249" src="http://www.cercodivolare.com/images/collaborazioni/Tiziana_Cremesini/2013/willy%202.jpg" style="float: right; margin-bottom: 10px; margin-left: 10px;" width="310" /></strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"> Ahimè sì, i denti sono effettivamente arancioni. Ma conosco gente con d</span><span style="font-size: 10pt;">enti
molto più brutti, e non per questo mi sento in diritto di sterminarla.
Inoltre trovo che l’arancione le doni: questione di gusti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br /><strong>4° - Porta malattie come la Leptospirosi. </strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;">
Sbagliato: studi recenti effettuati dagli Istituti Zoo-profilattici
hanno dimostrato che non esiste alcun pericolo di tipo igienico –
sanitario. La nutria non può essere con</span><span style="font-size: 10pt;">siderata un vettore di agenti patogeni, non più di quanto non lo sia qualsiasi altro animale parte della fauna selvatica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br /><strong><br />5° - Distrugge gli argini dei fiumi. </strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;">
Alcune volte in mancanza di altri nascondigli, è costretta a scavare
dei cunicoli da utilizzare come tana. Ma per sua natura, la nutria tende
poi a occupare lo stesso luogo per tutta la vita. Insomma, non avrebbe
bisogno di scavare ulteriormente. <br />Se non fosse ancora una volta per
l’azione dell’essere umano (che sorpresa) che le da la caccia,
causandole stress e inducendola ad allontanarsi e trovare altri rifugi, e
di conseguenza creare altre tane. </span><br /><span style="font-size: 10pt;">
Per risolvere questo inconveniente, sarebbe sufficiente inserire delle
reti metalliche lungo gli argini, che rendano impossibile lo scavo.
Costose? Molto meno di quanto sia già stato speso per le catture,
violente e controproducenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br /><strong>6° - Crea danni alle colture. </strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"> Strano: la nutria preferisce i terreni incolti. Perché si spinge fino ai campi coltivati? <br />Sempre
tenendo presente che non è lei ad aver invaso casa nostra, ma al
contrario siamo stati noi ad averla costretta a vivere lontana dal suo
habitat naturale, bisogna sapere che quando esce dalla tana, si sposta
nell’arco dei primi 5-10 metri dall’argine. <br />Lasciando quest’area
incolta, si possono evitare molti danni. Ma siccome anche le colture
sono ormai votate alla produzione industriale, si vuole occupare sempre
più terreno, sempre più intensivamente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;">A
proposito di danni agli argini, vogliamo parlare di quelli fatti dai
trattori, il cui leggiadro peso viene spinto fino al limite del corso
d’acqua? Oppure di quelli (molto più numerosi) creati da fagiani e
lepri? Di questi nessuno parla, e nessuno se ne lamenta, probabilmente
perché vengono introdotti artificialmente ai fini delle attività
venatorie. In pratica, sono liberati intenzionalmente per accontentare i
c</span><span style="font-size: 10pt;">acciatori!<br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /><span style="font-size: 10pt;"><strong><img alt="Mariah" height="256" src="http://www.cercodivolare.com/images/collaborazioni/Tiziana_Cremesini/2013/mariah.jpg" style="float: left; margin-bottom: 10px; margin-right: 10px;" width="280" /></strong></span><span style="font-size: 10pt;"><strong>7° - Si sono moltiplicate a dismisura, bisogna ucciderle. </strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"> Perché non lasciare che </span><span style="font-size: 10pt;">questo
accada in modo spontaneo, per mano (ops, zampa) del suo naturale
predatore, cioè Sorella Volpe? Ah, perché la volpe è un’altra ambita
preda dei cacciatori, al pari di lepri e fagiani di cui sopra. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;">Allora
forse sarebbe meglio dare più spazio agli altri metodi di contenimento
ecologici, come la sterilizzazione e il controllo dell</span><span style="font-size: 10pt;">e risorse alimentari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br />Lo
stress causato dalla caccia, oltre a creare la necessità di nuove tane,
provoca anche un aumento della riproduzione. È un meccanismo di
autoregolazione assai diffuso in natura, ovvia risposta di una specie
che si sente minacciata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><br /><br /><strong>8° - È feroce e in grad</strong></span><span style="font-size: 10pt;"><strong>o di sbranare una persona. </strong></span><br /><span style="font-size: 10pt;"> No comment! Ma non ve l’ho già detto che le nutrie sono vegetariane?!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;">Infine,
mi sento di chiedervi una riflessione: se anche tutte queste accuse
verso Sorella Nutria fossero fondate, c’è sul serio bisogno di
sterminarla, ucciderla barbaramente?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;">Mi sono
bastati pochi istanti per innamorarmi di quelle caratteristiche che
rendono questo animale così particolare, così unico. </span><br /><span style="font-size: 10pt;">
La coda, ad esempio: oltre ad avere la funzione di timone (in acqua) e
di termoregolazione, serve anche come base d’appoggio, per stare in
equilibrio su due zampe. E le mammelle laterali, per poter allattare i
cuccioli anche mentre la mamma è impegnata a nuotare?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;">L’essere
umano si sente padrone di tutto il territorio, dimenticando sempre che
siamo invece solo una specie fra tante. E questa non è casa nostra, non
ne siamo i padroni. Siamo dei semplici ospiti, destinati ad andarcene
presto. </span><br /><span style="font-size: 10pt;"> La presenza umana in
questo pianeta è cosa di poco conto. Da buoni ospiti momentanei,
dovremmo avvicinarci al pianeta con educazione, rispetto, soggezione:
dovremmo cercare di “non disturbare”.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><em>«Da
quando l’uomo ha iniziato a interagire in modo diretto e invadente con
la biodiversità, si sono avute conseguenze anche abbastanza disastrose
che hanno impattato fortemente sugi ecosistemi. Tra queste si possono
annoverare numerose estinzioni, l’eccessivo strruttamento e consumo
delle risorse, l’inquinamento e la veloce modificazione ambientale. <br />[...]
Da ciò risulta fondamentale promuovere e approfondire gli studi, le
ricerche, le regolamentazioni e tutti quegli interventi che perseguano
il fine della conservazione della biodiversità».<br /> (Samuele Venturini, castorologo – Ecobioevoluzione)</em></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"> </span><span style="font-size: 10pt;"><img alt="Willy e Samuele" height="335" src="http://www.cercodivolare.com/images/collaborazioni/Tiziana_Cremesini/2013/willy%20e%20samu.jpg" style="float: left; margin-bottom: 10px; margin-right: 20px;" width="280" /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="font-size: 10pt;">PER APPROFONDIRE:</span></strong></div>
<ul style="list-style-type: circle;">
<li style="text-align: left;"><span style="font-size: 10pt;">MI.F.A. Onlus - Nutrie: <a href="http://nutria.mifaonlus.com/" target="_blank">www.nutria.mifaonlus.com</a></span></li>
<li style="font-size: 10pt; text-align: left;"><span style="font-size: 10pt;">AAE - Nutrie: <a href="https://www.facebook.com/AAENutrie?fref=ts" target="_blank">Pagina Facebook</a></span></li>
<li style="font-size: 10pt; text-align: left;"><span style="font-size: 10pt;">Volantini dettag</span><span style="font-size: 10pt;">liati, anche in versione illustrata per bambini: <a href="http://www.scribd.com/doc/133043569/volantino-nutrie" target="_blank">clicca QUI</a>.</span></li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;"><strong>FOTO:</strong></span></div>
<ul style="list-style-type: circle;">
<li style="text-align: left;"><span style="font-size: 10pt;">In alto: la nutria Willy, foto di Mathilde Bonetti (<a href="http://nutria.mifaonlus.com/accudire-una-nutria/storie-di-nutrie-coypu/willy/" target="_blank">Leggi la storia di Willy e Samuele</a>).</span></li>
<li style="text-align: left;"><span style="font-size: 10pt;">Con il carrellino: Mariah, la nutria fortunata (<a href="http://www.tizianacremesini.it/?p=701" target="_blank">Leggi la storia di Mariah</a>).</span></li>
<li style="text-align: left;"><span style="font-size: 10pt;">A sinistra: Willy e Samuele Venturini, abbracciati.</span></li>
</ul>
<div>
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-size: x-small;">http://www.cercodivolare.com/rubriche/ben-essere-animale/373-sorella-nutria-come-non-te-l-aspetti.html </span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-83005672024633617622013-03-30T18:22:00.005+01:002013-03-30T18:22:54.766+01:00CONFERENZA SULLA NUTRIA A TREVISO - 05/04/2013NUTRIE: simpatici roditori o calamità naturali?<br />
<div>
<br /></div>
<div>
<br />
<br /></div>
<div style="-x-system-font: none; display: block; font-family: Helvetica,Arial,Sans-serif; font-size-adjust: none; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 12px auto 6px auto;">
<a href="http://www.scribd.com/doc/133044170/NUTRIE-simpatici-roditori-o-calamita-naturali" style="text-decoration: underline;" title="View NUTRIE: simpatici roditori o calamità naturali? on Scribd">NUTRIE: simpatici roditori o calamità naturali?</a> by <a href="http://www.scribd.com/samuelev" style="text-decoration: underline;" title="View Samuele Venturini's profile on Scribd">Samuele Venturini</a></div>
<iframe data-aspect-ratio="0.708006279434851" data-auto-height="false" frameborder="0" height="600" id="doc_23397" scrolling="no" src="http://www.scribd.com/embeds/133044170/content?start_page=1&view_mode=scroll&access_key=key-6yacqiimlgl2c5a0w7z" width="100%"></iframe>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-26818486123402371882013-03-30T18:22:00.000+01:002013-03-30T18:22:00.277+01:00VOLANTINO INFORMATIVO NUTRIE<div style="-x-system-font: none; display: block; font-family: Helvetica,Arial,Sans-serif; font-size-adjust: none; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 12px auto 6px auto;">
<a href="http://www.scribd.com/doc/133043569/volantino-nutrie" style="text-decoration: underline;" title="View volantino_nutrie on Scribd">volantino_nutrie</a> by <a href="http://www.scribd.com/samuelev" style="text-decoration: underline;" title="View Samuele Venturini's profile on Scribd">Samuele Venturini</a></div>
<iframe data-aspect-ratio="1.41444270015699" data-auto-height="false" frameborder="0" height="600" id="doc_27748" scrolling="no" src="http://www.scribd.com/embeds/133043569/content?start_page=1&view_mode=scroll&access_key=key-18xa8rfs2d5ykoq776a" width="100%"></iframe>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-65626500999220797672013-03-30T18:21:00.000+01:002013-03-30T18:21:15.843+01:00VOLANTINO NUTRIA PER BAMBINI<div style="-x-system-font: none; display: block; font-family: Helvetica,Arial,Sans-serif; font-size-adjust: none; font-size: 14px; font-stretch: normal; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; margin: 12px auto 6px auto;">
<a href="http://www.scribd.com/doc/133043764/Volantino-Nutrie-Per-Bambini" style="text-decoration: underline;" title="View Volantino Nutrie Per Bambini on Scribd">Volantino Nutrie Per Bambini</a> by <a href="http://www.scribd.com/samuelev" style="text-decoration: underline;" title="View Samuele Venturini's profile on Scribd">Samuele Venturini</a></div>
<iframe data-aspect-ratio="1.41444270015699" data-auto-height="false" frameborder="0" height="600" id="doc_67918" scrolling="no" src="http://www.scribd.com/embeds/133043764/content?start_page=1&view_mode=scroll&access_key=key-23006phcvfvtj71iuakp" width="100%"></iframe>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-70823204352890271982013-02-09T08:53:00.001+01:002013-02-09T08:53:06.938+01:00Mariah: nutria fortunata<br />
<div style="text-align: justify;">
Eh sì, questa volta sono rimasta anch’io a bocca aperta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Credevo di averne già visti tante di magie, grazie ai <a href="http://www.cercodivolare.com/rubriche/ben-essere-animale/347-carrellini-per-amori-disabili.html" target="_blank">Carrellini Disabili</a>, ma il loro amore per le creature in difficoltà ha superato ogni limite.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo è il miracolo di <strong>Mariah</strong>, una nutria gravemente ferita che ora vive felice, con un giardino, un’Amica e un carrellino.</div>
<div style="text-align: justify;">
Proprio una nutria: uccise quando il
loro pelo andava di moda nelle pelliccie, mangiate quando c’era fame e
il cibo scarseggiava, ora guardate con ribrezzo e accusate
(ingiustamente) di devastare l’ambiente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma per Mariah sarà diverso: lei è una nutria fortunata!</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Mettiamo subito le cose in chiaro:</strong>
le nutrie non sono “pantegane”. Sono semmai dei “castorini” (fanno
parte della famiglia dei Myocastoridae), mammiferi roditori originari
del Sud America.<br />
E in quanto alle accuse di creare gravi danni all’ecosistema e in
particolare agli argini dei fiumi, vi consiglio di leggere questo <a href="http://zoelagatta.corrieredelveneto.corriere.it/2012/01/07/nutrie_colpevoli/" target="_blank">articolo della giornalista Macri Puricelli.</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Mariah è stata trovata gravemente ferita</strong>
in uno scantinato, da un gentile signore che impietosito (o forse non
sapeva come liberarsene?) decide di chiamare il canile della zona, il
quale a sua volta (vista l’eccezionalità del recupero) chiede l’aiuto di
<strong>Angelica</strong>, volontaria più abituata ai piccoli roditori.<br />
La situazione che le si presenta non è delle più semplici: il “piccolo
roditore” è tutt’altro che piccolo, e decisamente arrabbiato,
sicuramente a causa del dolore che sta provando. Non si fida di nessuno e
cerca in ogni modo di difendersi, ringhiando e spaventando tutti!</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://benessereanimale.files.wordpress.com/2013/01/angelica.jpg" target="_blank"><img alt="Angelica e Mariah" height="300" src="http://benessereanimale.files.wordpress.com/2013/01/angelica.jpg?w=220&h=300" width="220" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Angelica e Mariah</div>
<div style="text-align: justify;">
Angelica riesce ad avere la meglio, e la piccola Mariah si ritrova in un trasportino per gatti, direzione veterinario. <strong>La diagnosi parla di danni irreversibili alla colonna vertebrale, </strong>senza contare gli incisivi spezzati che le impediscono di nutrirsi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Fra le due “ragazze”, Angelica e Mariah, nasce un’alleanza.</strong>
Angelica la invita a mangiare usando il biberon, e Mariah capisce di
essere in zampe sicure, gradisce le attenzioni che le vengono rivolte
(“Appoggiava la sua manina alla mia mentre beveva…”) e scopre che <strong>non tutti gli umani sono uguali.</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
Resta la sua povera schiena spezzata.
Angelica costruisce prima un carrellino fai-da-te, per i primi
spostamenti in casa. La cosa funziona. Con un carrellino migliore e
qualche accorgimento da esperto, Mariah è libera di scorazzare per tutto
il giardino. In compagnia dei suoi nuovi amici, una cagnolina e un
coniglietto follemente attratto da questa “cugina” un pò originale!</div>
<div style="text-align: justify;">
fonte: http://benessereanimale.wordpress.com</div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-9622162617138180952012-08-11T08:56:00.001+02:002012-08-11T08:56:25.299+02:00Coldiretti: la fauna selvatica NON provoca danni all'agricoltura, il maltempo e la geoingegneria si!<br />
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
Estate
2012: sulla base delle stime fornite dalla Coldiretti, quest'anno le
produzioni agricole stanno andando incontro ad un forte calo.<br /> <strong>POMODORO: -20%</strong><br /> <strong>MAIS: -30%</strong><br /> <strong>SOIA: -40%</strong><br /> <strong>BARBABIETOLA DA ZUCCHERO: -50%</strong><br /> <strong>GIRASOLE: -20%</strong><br /> <strong>LATTE: -15%</strong><br />
I danni all'agricoltura italiana stimati da coldiretti si avvicinano a 1
miliardo di euro. La fauna selvatica e le nutrie sono innocenti, ma
allora quali sono le vere cause?<br /> E' il clima e la geoingengeria
ovvero la modificazione climatica che viene attuata dai governi dei
Paesi della NATO per mezzo delle scie chimiche le quali sono in grado di
dissolvere le nuvole ed evitare le precipitazioni oppure, viceversa, di
concentrare forti perturbazioni in un breve lasso di spazio e tempo.
Continua il comunicato della coldiretti: "[...] è il risultato di una
estate iniziata con un mese di giugno in cui la precipitazione cumulata
al nord era stata secondo l'Ucea inferiore del 45,4 per cento rispetto
alla media geografica degli scarti del clima del periodo 1971-2000. A
preoccupare adesso sono anche i temporali violenti che rischiano di
aggravare il conto dei danni."</div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
<a data-mce-href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/08/geo+ing+-+Copia.jpg" href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/08/geo+ing+-+Copia.jpg"><img alt="" class="aligncenter size-full wp-image-805" data-mce-src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/08/geo+ing+-+Copia.jpg" height="386" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/08/geo+ing+-+Copia.jpg" title="geo+ing+-+Copia" width="561" /></a></div>
<div data-mce-style="text-align: center;" style="text-align: center;">
<em>mappa della goeingegneria clandestina: l'Italia presenta il simbolo di una goccia ocn una X ovvero siccità indotta</em></div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
Riportiamo un altro comunicato della coldiretti:<br /> "<strong>Siccità, è stato di calamità nelle campagne italiane</strong><br />
E' stato di calamità nelle campagne italiane a causa della siccità.
Dopo la richiesta di riconoscimento avanzata da Coldiretti, la quale ha
calcolato un bilancio dei danni superiore al mezzo miliardo di euro, il
Ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, ha annunciato che “ci
sono delle zone del paese dove molto probabilmente sarà dichiarato lo
stato di calamità naturale e i tecnici del mio ministero stanno
lavorando per individuarle”. Secondo un monitoraggio della Coldiretti,
il caldo e la siccità hanno già tagliato i raccolti con forti cali della
produzioni. Per il mais si stima una riduzione dei raccolti del 25-30
per cento a livello nazionale con punte dell’80 per cento nel Polesine e
del 50 per cento nel Padovano. Male anche la soia, con un calo del
30-40 per cento nelle regioni settentrionali (dove si effettua la quasi
totalità della coltivazione) con punte dell’80-100 per cento nel
Polesine. Per il girasole la produzione dovrebbe diminuire del 20 per
cento a livello nazionale, soprattutto nelle Marche e in Toscana, mentre
rischia di essere dimezzata la barbabietola da zucchero, con un crollo
sino al 50 per cento nelle regioni del Nord a seguito del calo della
resa nelle aree del Veneto e dell’Emilia-Romagna dove non si è potuto
irrigare. Situazione preoccupante pur per il pomodoro, con un -20 per
cento del raccolto in tutte le aree di produzione nazionale con punte
del 25 per cento nel Mezzogiorno. Anche la vite è a rischio se dovesse
permanere il caldo. E’ prevista una produzione molto contenuta rispetto
alla media. Per il latte si teme una minore produzione a livello
nazionale del 10-15 per cento con punte del 30-40 per cento in Toscana
dove si registrano maggiori costi del 70-80 per cento per carenza
foraggi mentre in Piemonte le mandrie sono costrette a lasciare gli
alpeggi con un mese di anticipo. Riduzione della produzione pure per
gli ortaggi dove non è stato possibile irrigare. In Abruzzo secondo la
Coldiretti calo del 30 per cento della produzione di patate e carote. Ma
gli effetti del caldo non stanno risparmiando neppure uova e miele."</div>
<div data-mce-style="text-align: justify;" style="text-align: justify;">
Si
tratta quindi di una importante dimostrazione secondo cui la fauna
selvatica non arreca impatti gravi sull'agricoltura (come dimostrato da
molti dati ufficiali e articoli scientifici) ma il problema principale è
in realtà politico e militare. Purtroppo non è possibile sparare agli
aerei quindi le lobbies venatorie continueranno a mentire e lo faranno
pur sapendo la verità.</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-89051875003069854952012-07-20T22:39:00.001+02:002012-07-20T22:39:08.878+02:00I MEZZI STRADALI SONO LA CAUSA DEL CEDIMENTO DEGLI ARGINI, NON LE NUTRIE O ALTRI ANIMALI!<br />
<div style="text-align: justify;">
Da secoli ormai l’uomo ha vissuto con
gli animali, a contatto con la natura, soprattutto nell’ambiente rurale
(agricolo). Le strade una volta erano sterrate ma adibite come oggi per
il passaggio di mezzi pesanti. Carrozze, carri, trattori, ecc. per
svolgere il proprio importante lavoro. Queste strade e stradine sono
state pensate proprio per un “traffico” assai residuo, giusto il tempo
di qualche decina di passaggi al giorno e nemmeno per tutti i giorni, ma
in base a determinati periodi. C’è da dire che vi era molto più
rispetto e intelligenza una volta per quanto riguardava il rapporto con
la natura. Oggi invece molto è peggiorato in tal senso e sono proprio le
stesse persone che sono la causa dei propri mali. La non curanza del
fondo, la non pulizia degli argini, l’inadempienza dei consorzi di
bonifica, la superficialità dei tecnici, le menzogne delle lobbies
(venatorie e agricole) nel depauperare l’ambiente provocando solo morte e
devastazione, plagiando giornalisti poco professionali, minacciando
cariche di un certo livello pur di approfittare dell’ignoranza delle
persone e compiere le proprie azioni scellerate. Come dei bambini
capricciosi che danno la colpa a tutto fuorchè a loro stessi per aver
rotto il loro giocattolino.</div>
<div style="text-align: justify;">
Chiunque, andando in campagna ma non
solo, può osservare un fatto eclatante: le strade adibite ad uso
agricolo che per incapacità intellettuale sono state aperte al traffico
cittadino, presentano non pochi problemi di stabilità strutturale. Ciò
era palesemente prevedibile per il modo in cui sono state concepite e
costruite, diametralmente opposto a quello del giorno d’oggi. Sarebbe
come appoggiare un peso di 500 Kg su un ponte che ne può reggere solo
250 Kg! La conseguenza è ovvia: cedimento strutturale. Con tutte le
conseguenze del caso. Le strade di campagna infatti sono caratterizzate
dall’essere circondate ai propri lati da fossi con o senza presenza di
acqua per l’irrigazione dei campi. Tempo fa queste strade poi erano
sterrate, non certo asfaltate. Il solo fatto di avere un corso d’acqua
presso il ciglio della strada ne pregiudica la stabilità, difatti i
nostri terreni sono geologicamente alluvionali e gli eventi naturali
modellano incessantemente queste infrastrutture. Si tratta di fenomeni
di erosione naturale appunto. Oltretutto mentre lo sterrato favorisce un
minimo di assorbimento dell’acqua piovana, l’asfalto invece ne provoca
un più veloce scivolamento aumentando la velocità di erosione si badi
bene non dell’asfalto ma dei margini della strada! L’asfalto inoltre
soffoca la terra sottostante e ne pregiudica la stabilità. Le
pozzanghere che si formano ci mettono più tempo ad asciugarsi e l’acqua
può potenziare la sua attività erosiva creando buchi e crepe. Le “zolle”
di asfalto pesano molto più della terra nuda e comportano la
deformazione del tratto di strada su cui sono presenti.</div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/stradafranaauto09giu12%20%281%29.jpg"><img alt="" class="aligncenter" height="454" src="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/stradafranaauto09giu12%20%281%29.jpg" title="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/stradafranaauto09giu12%20%281%29.jpg" width="680" /></a><em>FIG. 1 – crepe sul lato della strada rurale (asfaltata) sotto cui scorre una roggia.</em></div>
<div style="text-align: justify;">
Non è un caso infatti che le strade
urbane siano costruire tutte sullo stesso piano e solo quelle di
campagna siano per lo più scavate ai lati. A questo quindi aggiungiamo
il fatto che il traffico sia eccessivamente maggiore, tale da non essere
supportato dall’infrastruttura stessa. Il tempo e le leggi della fisica
faranno il resto, portando alla formazione di fratture, favorendo
smottamenti, crolli e incidenti che si sarebbero potuti prevenire.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono gli automobilisti e coloro che
hanno aperto le strade di campagna al traffico urbano i responsabili
delle tragedie che accadono. Difatti gli animali sono sempre esistiti (e
sempre esisteranno) e raramente venivano investiti dai trattori ad
esempio. Era poi il proprietario del fondo che manteneva queste
infrastrutture. Questa attenzione, unita ad un equilibrio naturale
abbastanza forte, rendevano la vita del mondo agricolo più sicura di
oggi. Da quando invece le strade rurali sono state “acquisite” (?) da
Province, Comuni, Stato, si è visto un incremento di incidenti e degradi
assai evidenti.</div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/stradafranaauto09giu12%20%282%29.jpg"><img alt="" class="aligncenter" height="454" src="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/stradafranaauto09giu12%20%282%29.jpg" title="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/stradafranaauto09giu12%20%282%29.jpg" width="680" /></a><em>FIG. 2 – visuale più ampia di una strada di campagna aperta al traffico urbano</em></div>
<div style="text-align: justify;">
Diversi sono gli animali che
interagisocno con gli argini MA le eventuali e ipotetiche conseguenze
che costoro possono causare a livello infrastrutturale sono appunto
CONSEGUENZE di una situazione precaria e allarmante che l’uomo ha
causato! E’ matematicamente ovvio che se in una strada aumenta il
traffico allora aumentano anche i casi di incidenti (soprattutto se c’è
l’incoscienza degli automobilisti e la non vigilanza delle
infrastrutture).</div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo non tutti riescono a capire le
basi della vita perchè probabilmente sono ofuscati dall’egoismo e dal
denaro. Quindi è errato dare la colpa agli animali se cedono le strade,
gli argini o accadono incidenti. La responsabilità (la colpa) è solo
dell’uomo, degli automobilisti e dell’ignoranza di chi ha permesso il
verificarsi di questo. Come si suol dire, chi è causa del suo mal,
pianga se stesso.</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-49694863848162076532012-07-20T22:34:00.000+02:002012-07-20T22:34:12.588+02:00NUTRIE: NON SONO TANTE E NON SONO DEVASTANTI. LA CACCIA NON E’ LA SOLUZIONE.<br />
<div class="art-postheadericons art-metadata-icons">
</div>
<div class="art-postcontent">
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/nutrie31dic11%20%286%29.jpg"><img alt="" class="aligncenter" height="454" src="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/nutrie31dic11%20%286%29.jpg" title="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/nutrie31dic11%20%286%29.jpg" width="680" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Le nutrie sono castori sudamericani
importati circa un secolo fa dall’Argentina al Nord Italia per
l’allevamento finalizzato alla produzione di pellicce (il castorino
appunto). Da cento anni circa quindi le fughe accidentali e i rilasci
intenzionali hanno dato origine a colonie di individui naturalizzati e
ricadono a tutti gli effetti sotto la tutela della legge nazionale sulla
fauna selvatica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si sapeva benissimo che l’Italia prometteva un clima ideale per questi roditori e difatti sorsero innumerevoli allevamenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questi animali sono diffusi in due
principali zone d’Italia (non in tutta la penisola) e in presenza
puntiforme in altre limitate aree. Le nutrie rendono più stabile
l’ambiente, ovviamente laddove non sia stato degradato e reso instabile
dall’uomo. L’unica cosa da NON fare è ucciderle. Infatti la loro
ecologia riproduttiva fa si che più individui si abbattono e più nuovi
esemplari della stessa specie nasceranno per ristabilirne l’equilibrio.
Si chiama ecologia, una scienza e spiace constatare che ci sono
sedicenti biologi, naturalisti o altre figure ignoranti in materia di
conservazione della natura.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le nutrie non si riproducono in modo
esponenziale ma reagiscono solo ai disturbi antropici quindi sono i
piani di abbattimento che ne favoriscono l’incremento. Tra l’altro ciò
avviene sempre e solo nelle stesse zone.</div>
<div style="text-align: justify;">
In Inghilterra sono riusciti ad eradicare la nutria solo a causa di una serie di coincidenze fortuite:</div>
<div style="text-align: justify;">
- Tempestività nell’azione (catture con gabbie)</div>
<div style="text-align: justify;">
- Mancanza di reticoli
idrografici senza soluzione di continuità (le popolazioni di nutria
erano isolate e facilmente controllabili)</div>
<div style="text-align: justify;">
- Serie consecutiva di inverni molti freddi. Il freddo infatti è il nemico principale per questi animali</div>
<div style="text-align: justify;">
- Non autorizzazione della
caccia tutto l’anno. In caso negativo ciò sarebbe stata una vera iattura
e avrebbe diffuso le nutrie in maniera più capillare, peggiorando il
problema.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le nutrie – che ricordiamo sono state
importate dall’uomo, vero colpevole dei danni – non sono numerose e a
tutt’oggi non esiste nessun metodo attendibile di stima. In ambiente
naturale il numero degli esemplari è in equilibrio con gli ecosistemi in
cui vengono a trovarsi, solo dove vengono fatti gli abbattimenti e dove
l’uomo ha già degradato l’ambiente (argini diserbati, cattiva
manutenzione e gestione dei fondi agricoli, mancanza delle misure di
prevenzione, ecc.) si hanno degli impatti che ricordiamolo sono minimi e
localizzati. Frutto comunque della superficialità e non curanza
dell’uomo come i dati scientifici dimostrano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questi animali non devastano i raccolti e
non sono responsabili degli eventuali danni alle opere idrauliche.
Oltretutto proteggono le altre specie mantenendo l’ambiente, e
l’ecosistema in cui vivono,sano. Favoriscono anche la colonizzazione di
nuove essenze vegetali lungo i corsi d’acqua e mantengono l’acqua pulita
permettendo a pesci e anfibi (ma anche a uccelli, rettili, invertebrati
e mammiferi) di vivere e riprodursi. Dire che mangiano tutto è una
pesante menzogna e nessun biologo o professionista del settore avrebbe
il coraggio di dire un’amenità simile. Essendo animali erbivori e
timorosi si cibano solo della vegetazione spontanea che cresce nei
pressi delle rive dei corsi d’acqua. Le auto inoltre sono pericolose per
le nutrie ma anche per gli altri animali come ricci, lepri, conigli,
ratti, rettili, rospi, uccelli, mammiferi (volpi, cani, gatti,
mustelidi, ecc.). Secondo le indagini del Corpo Forestale dello Stato,
le nutrie non sono causa di incidenti stradali. E comunque è
l’automobilista ad essere sempre colpevole nel caso di investimento di
fauna e secondo la logica dovrebbe egli stesso pagare oltre al soccorso
anche eventuali danni al suo veicolo o alle infrastrutture.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le nutrie come altri animali sia
autoctoni che alloctoni vivono in armonia con la natura locale. Solo in
caso di ambienti già degradati con specie animali o vegetali già in via
di estinzione allora potrebbero accelerare un percorso già intrapreso
dalle colpe che l’uomo ha con la natura.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le nutrie si riproducono molto poco,
solo 2 volte all’anno e sono animali in grado di autoregolarsi. Infatti
ciò è dimostrato proprio dal fatto che in zone dove sono presenti nutrie
ma assenti gli uomini, il problema non sussiste. Questo perché
l’ambiente sano, naturale, è in grado di raggiungere il giusto e
duraturo equilibrio. E questo vale per tutti gli esseri viventi.</div>
<div style="text-align: justify;">
I sistemi di protezione e prevenzioni
esistono. Ma sottrarrebbero soldi agli agricoltori e cacciatori che non
avrebbero più modo di chiedere indennizzi o di alimentare le industrie
delle armi (che auguro fortemente possano chiudere nel più breve tempo
possibile). Il fucile invece non è un metodo ma una vera e provata
idiozia. Gli individui colpiti vanno incontro ad una morte lenta e
dolorosa. Si crea un forte impatto ambientale con pesanti ripercussioni
sulla conservazione della biodiversità. Ciò causa inquinamento non solo
acustico ma anche idrico e del suolo e mette a repentaglio non solo la
vita di molti animali ma anche la sicurezza delle persone. Sarebbe da
folli attuare lo sparo. La caccia intensiva è solo una fregnaccia e la
scienza lo dimostra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Attualmente viene applicato il trappolaggio che risulta essere il metodo di contenimento più efficace nel tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se si vuole salvare e proteggere
l’ecosistema occorre prima di tutto seguire la legge che prevede l’uso
di metodi ecologici e poi stanziare finanziamenti proprio a questi
ultimi dato che gli studi scientifici hanno dimostrato la fattibilità,
l’efficacia e la risoluzione dei problemi in questione.</div>
</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-51721211978066074912012-05-26T15:11:00.001+02:002012-05-26T15:11:40.055+02:00Le Nutrie NON portano leptospirosi: le analisi eseguite da VERI veterinari, biologi e IZ lo dimostrano<br />
<div style="text-align: justify;">
Interveniamo in risposta all’intervento
del medico veterinario forense Dott. Luca Migliorisi nella rubrica “I
vostri quesiti” dell’8 maggio u.s. a proposito della supposta
pericolosità sanitaria della specie Nutria (<em>Myocastor coypus</em>), con particolare riguardo alla trasmissione della Leptospirosi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Spiace constatare come al dott.
Migliorisi, che “dovrebbe” conoscere bene la materia, sfugga
l’importante distinzione tra analisi sierologica e analisi
microbiologica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Differenza sostanziale, rilevando nel
primo caso la sola presenza di anticorpi (dovuta alla semplice
esposizione ad un’infezione) e nel secondo la presenza vera e propria
del batterio vettore della patologia.</div>
<div style="text-align: justify;">
In effetti, come chiaramente rilevato in occasione del <em>1° Convegno internazionale sulla Nutria </em>tenutosi
il 18/06/2011 a Pavia, e come più volte dimostrato dalle analisi
effettuate dalla totalità degli Istituti Zooprofilattici, la Nutria non
rappresenta a tutt’oggi in Italia un rischio igienico sanitario. La
percentuale di individui positivi alle analisi anticorpali si è rivelata
minima, ma soprattutto è stato isolato solo in rarissimi casi l’agente
patogeno nel corpo dell’animale, che deve pertanto qualificarsi solo
come portatore secondario ed occasionale della patologia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prima di formulare giudizi affrettati,
dichiarando la Nutria diffusore di pericolose patologie (forse per
favorire inefficaci quanto dispendiosi piani di abbattimento) sarebbe
pertanto doveroso informarsi seriamente su dati e metodi utilizzati…</div>
<div style="text-align: justify;">
Ricordiamo, citando fonti autorevoli
(ISPRA), come le stesse immissioni faunistiche a scopo venatorio
costituiscano invero una tra le principali cause di diffusione di
patologie e come, statisticamente, risulti maggiormente probabile
contrarre un elevato e “variegato” numero di zoonosi dai nostri più
comuni animali domestici, sia da compagnia che da cortile.</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-81523790972803259472012-04-05T16:55:00.001+02:002012-04-05T17:04:35.049+02:00SULLE TANE DELLE NUTRIE<p style="text-align: justify;"><strong>Commento in merito all’immagine apparsa sulla Gazzetta di Lunedì 20/02/12</strong></p> <p style="text-align: justify;">Vorrei esporre qualche considerazione relativamente all’immagine presente sulla gazzetta del giorno 20/02/2012 nell’articolo “Castorini della discordia”.</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/04/buco-no-nutrie.png"><img class="aligncenter size-full wp-image-721" title="buco no nutrie" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/04/buco-no-nutrie.png" alt="" height="271" width="310" /></a></p> <p style="text-align: justify;">In questa immagine è possibile notare un enorme buco che sembrerebbe causato da qualche mezzo adatto proprio allo scavo. Dico questo perché conoscendo molto bene le caratteristiche delle tane delle nutrie, sapendo la costituzione idrogeologica dei nostri suoli e avendo visto vari cedimenti naturali di argini, quello ritratto in foto non pare affatto corrispondere ad un evento di origine animale. A meno che si sia trattato di una nutria-balena ma, che io sappia, tale specie non esiste.</p> <p style="text-align: justify;">Generalmente i cedimenti delle tane presenti negli argini appaiono come crolli, smottamenti, frane, come mostrato nella figura sottostante (un esempio):</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/04/esempio-frana.jpg"><img class="aligncenter wp-image-722" title="esempio frana" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/04/esempio-frana.jpg" alt="" height="374" width="410" /></a></p> <p style="text-align: justify;">Come è possibile notare le due formazioni sono completamente diverse e dall’osservazione di queste due immagini possiamo intuire come anche le dinamiche che hanno portato a queste formazioni siano assai differenti l’una dall’altra. E’ d’obbligo sottolineare come in entrambi i casi gli argini siano privi di vegetazione e ciò costituisce il fattore di degrado ambientale, di origine antropica, scatenante questo genere di situazioni. Da ciò si evince quanto la prevenzione possa essere efficace se applicata nei giusti tempi e modi.</p> <p style="text-align: justify;">Va ribadito anche che le tane delle nutrie presentano un diametro di circa 30 – 50 cm ed una lunghezza che può variare da meno di 1 metro a circa 5 metri. La maggior parte delle tane presentano un solo cunicolo ma in condizioni particolari possono essere composte da più cunicoli.</p> <p style="text-align: justify;">Ci sono molti animali che vivono interagendo con gli argini e costruendovi le proprie tane. Mentre in natura tutto è in equilibrio grazie alla presenza di un ambiente sano, i problemi si hanno nel momento in cui arriva l’uomo che sconvolge in maniera prepotente e scriteriata i forti equilibri presenti precedentemente. Argini con una certa pendenza e profondità e privi di vegetazioni sono assai più instabili, fragili e deboli, quindi suscettibili sia delle azioni erosive dell’acqua che dei fenomeni atmosferici.</p> <p style="text-align: justify;">Tutto ciò richiede una seria, accurata e costante manutenzione, come previsto dalle normative dei consorzi di bonifica. Grazie infatti ai controlli regolari è possibile intervenire per tempo. Ma non basta. Insieme a questi infatti occorre attuare opere di prevenzione di tipo naturalistico come le piantumazioni e la valorizzazione ambientale. Come consigliato da seri studi di letteratura scientifica. Oltre a ciò esistono tecniche molto valide ed efficaci di ingegneria ambientale come accennato poco sotto.</p> <p style="text-align: justify;">Esistono metodi ecologici che si possono applicare fin da subito proprio per le situazioni più sensibili e in ambito rurale (ma non solo).</p> <p style="text-align: justify;">Il disegno sottostante riporta uno schema di una tipica tana di nutria. Come è facile immaginare, l’impatto è circoscritto e facilmente monitorabile. Solo in casi particolari la tana (che sia di nutria, di volpe, di tasso, di topo muschiato, di ratto, ecc.) potrebbe collassare e il risultato che si avrà consisterà nel cedimento della parte superiore dell’argine su quella sottostante. Tutt’altra cosa che l’apertura di un varco ove magicamente sparisce la terra (possibile solo mediante asportazione meccanica della terra ad opera umana).</p> <p style="text-align: center;"> <a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/04/nutria9.jpg"><img class="aligncenter wp-image-723" title="nutria9" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/04/nutria9.jpg" alt="" height="179" width="440" /></a></p> <p style="text-align: justify;"><strong>Recinzioni e altri ostacoli.</strong></p> <p style="text-align: justify;">Le nutrie non sono animali scalatori. E’ sufficiente posizionare una rete interrata per 15 cm e alta 1 metro circa per difendere gli alberi. Alta 3 metri per ottenere una difesa non solo dalle nutrie ma anche dagli ungulati.</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/04/deer12.jpg"><img class="aligncenter wp-image-724" title="deer12" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/04/deer12.jpg" alt="" height="272" width="210" /></a></p> <p style="text-align: justify;"><strong>Gestione dei livelli di acqua.</strong></p> <p style="text-align: justify;">Tipicamente le tane degli animali fossori hanno qualche decina di centimetri di terra sopra di loro. Tuttavia quando i livelli delle acque si alzano, gli animali tendono ad innalzare anche la tana scavando verso la superficie. In questi casi aumenta l’indebolimento dell’argine. Per evitare ciò occorre monitorare e gestire al meglio il flusso d’acqua. Nello specifico se d’inverno si alzasse il livello dell’acqua, le nutrie saranno costrette ad allontanarsi dalle tane. Viceversa se d’estate si abbassasse il livello dell’acqua, le tane sarebbero più esposte ai predatori e di conseguenza le nutrie tenderebbe ad abbandonarle per cercare zone più sicure.</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Utilizzo di barriere.</strong></p> <p style="text-align: justify;">L’impiego di barriere metalliche o di pietre poste 50 cm in superficie e interrate per 1 metro risulterà efficace nel dissuadere le nutrie dallo scavo delle proprie tane.</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Dissuasori e repellenti.</strong></p> <p style="text-align: justify;">Le nutrie sono animali diffidenti e tendono a fuggire se si sentono minacciate. In presenza di nuovi cunicoli è possibile imbottirli con materiale impregnato dell’odore di un predatore. Rumori forti, acqua a pressione, spruzzi d’acqua, sono semplici dissuasori che tendono a disturbare e quindi allontanare la nutria.</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Locazione delle colture.</strong></p> <p style="text-align: justify;">Le colture non recintate situate nei pressi di corsi d’acqua sono attraenti per le nutrie e gli altri animali. E’ sufficiente quindi seminare le colture o tenere il proprio giardino ad una certa distanza dall’argine di modo che la vegetazione naturale in prossimità dell’acqua funga da fonte alimentare più che sufficiente per le nutrie e altri animali che non si spingeranno oltre.</p> <!-- /article-content -->Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-23311120286192959242012-03-08T15:15:00.000+01:002012-03-08T15:15:52.049+01:00INSERIRE LA NUTRIA TRA LE SPECIE CACCIABILI: E’ SCIENTIFICAMENTE UNA PURA FOLLIA!<!-- article-content --> <br />
<div style="text-align: center;"><a href="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/nutriee05feb12%20%285%29.jpg"><img alt="" class="aligncenter" height="389" src="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/nutriee05feb12%20%285%29.jpg" title="http://www.tursiops-biology.com/images/foto%20sito/nutriee05feb12%20%285%29.jpg" width="583" /></a></div><div> </div><div style="text-align: justify;">Pochi giorni fa al governo è giunta una risoluzione (ripresa in maniera ironica ma assai astuta e intelligente <a href="http://nutria-myocastor.blogspot.com/2012/03/scambio-di-ruoli-tra-nutria-e-uomo.html">QUI</a>) che ha dell’incredibile ma anche per questo è facilmente intuibile da chi arriva (ovvero dalle solite lobbies venatorie e agricole in primis). Tale documento chiede alla Commissione in oggetto di inserire la specie Nutria (<em>Myocastor coypus</em>) tra le specie cacciabili e quindi favorirebbe la caccia aperta alla nutria tutto l’anno e in ogni dove, in barba alle leggi in vigore di tutela e protezione della biodiversità e degli habitat.<br />
Cosa significa questo? Prima di analizzare brevemente le terribili conseguenze va ricordato che nel giugno del 2011 a Pavia si tenne il primo convegno internazionale sulla nutria e in questa sede la stessa ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha dichiarato e dimostrato la NON FATTIBILITA’ di introdurre la nutria quale specie cacciabile [1]. Questa risoluzione quindi è anticostituzionale (non rispetta la legge nazionale 157/92) e deve essere revocata il più presto possibile perchè va contro gli studi scientifici proprio dell’unico organo un po’ più competente in materia di fauna selvatica in Italia ovvero l’ISPRA (ex-INFS).<br />
Ciò rappresenta un fatto grave perchè effettivamente non tiene conto del tavolo tecnico – scientifico (eccetto per alcuni rappresentanti allora presenti) quale era il convegno internazionale sulla nutria. Secondo le lobbies sopra citate quindi, i validi studi scientifici (che costoro si guardano bene dall’eseguire) non hanno valore e questo è un vero affronto all’Etica, alla Scienza, alla Nazione e alla Natura ivi presente dimsotrando la loro totale malafede.<br />
Le ipotesi su cui si basano gli assunti del documento in questione sono assai opinabili.<br />
</div><div style="text-align: justify;">1) ASPETTO IGIENICO-SANITARIO: le analisi eseguite negli anni da vari Istituti Zooprofilattici Italiani e presenti in alcuni articoli scientifici hanno dimostrato che NON SUSSISITE NESSUN RISCHIO SANITARIO. La Nutria non è portatrice di leptospirosi o tutto al più può esserne portatrice solo secondaria ed occasionale in precisi contesti (allevamenti bovini, presenza di scarichi fognari abusivi) ma le leptospire sono presenti nell’ambiente a prescindere dalla presenza delle nutrie. [2]<br />
</div><div style="text-align: justify;">2) ASPETTO BIOLOGICO: la nutria è un roditore naturalizzato e quindi appartenente alla fauna selvatica italiana. La sua biologia ed ecologia lo rendono un animale che ben si adatta ai nostri ambienti e vive in armonia con fauna e flora locali, dove gli ambienti non siano stati degradati dalle attività antropiche ovviamente. [3]<br />
</div><div style="text-align: justify;">3) ASPETTO RELATIVO AI DANNI: secondo studi scientifici e dati ufficiali, la Nutria non arreca danni gravi all’agricoltura o alle infrastrutture. A presciendere dalla specie in questione, la cattiva gestione dei fondi e la mancanza di manutenzionale sono le cause principali dei dissesti idrogeologici e delle eventuali perdite agricole. Le aziende venatorie causano enormemente molti più danni. [4]<br />
</div><div style="text-align: justify;">4) ASPETTO GESTIONALE: studi scientifici hanno dimostrato la non efficacia e l’inutilità degli abbattimenti. Sparare alle nutrie tutto l’anno significa incrementare in maniera esponenziale la proliferazione di questo roditore con tutte le relative conseguenze nonchè creare forti squilibri ai vari ecosistemi. Ci perderanno tutti eccetto le associazioni venatorie e le industrie delle armi (e del commercio nero di pelli e carni). Per una assurda economia di casta si sta per mandare al macero il nostro meraviglioso ambiente naturale. Esistono vari metodi di gestione ecologica della nutria, molto efficaci ed economici ma che “purtroppo” scriveranno la parola FINE al mercato venatorio e bellico. [5]</div><div style="text-align: justify;"><br />
Quali saranno i rischi e quindi le conseguenze disastrose di una eventuale e malaugurata approvazione di tale risoluzione? Innanzitutto sarà un vero disastro ecologico e naturalistico dato che si prevederà di cacciare la nutria tutto l’anno, eventualmente, anche in zone ora interdette alla caccia (Oasi, Parchi, ecc.).<br />
E’ preoccupante il fatto che chi legifera in quella sede non abbia la ben che minima conoscenza in ambito biologico e naturalistico e non sappia nulla della specie Nutria se non le menzogne raccontate solo da determinate lobbies. La Nutria infatti è una specie che vive a contatto con l’acqua, quindi in zone umide sia naturali che seminaturali (paludi, stagni, fontanili, risorgive, laghi, fiumi, ecc.). Queste zone sono protette dalla direttiva Habitat ad esempio. Siccome l’acqua è sinonimo di vita, tali zone rappresentano degli “hot spot” di biodiversità e presentano equilibri ecologici sensibili. Approvare un tale affronto verso la Natura, quale è questa risoluzione, equivale a condannare a morte ambienti di elevato pregio naturalistico. Infatti molte specie diverse vivono in queste zone insieme alle nutrie come anatidi, anfibi, pesci, rettili, piccoli mammiferi, invertebrati, ecc. Tutto ciò avrebbe un impatto negativo a livello di sostenibilità ambientale (inquinamento da piombo, disturbo dell’avifauna, degrado ambientale, ecc).<br />
Chiunque abbia un cuore e un briciolo di intelligenza (e consocenza) ha ben compreso cosa si cela dietro questa assurda e antiscientifica risoluzione che distruggerà l’ambiente solo per l’ingordigia dei soliti noti.<br />
Si auspica quindi un ravvedimento della coscienza di chi rappresenta le vere Istituzioni a tutela dell’ambiente perchè crediamo che la Natura non abbia prezzo e sarebbe ora di dire basta ai soprusi delle lobbies. Per amore della Vita, per amore del Pianeta.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">1 – <a href="http://nutria.mifaonlus.com/?p=584">http://nutria.mifaonlus.com/?p=584</a></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">2 – <a href="http://www.scribd.com/samuelev/d/60444583-Speciale-Fauna-2-Leptospirosi-e-Nutrie-2-0">http://www.scribd.com/samuelev/d/60444583-Speciale-Fauna-2-Leptospirosi-e-Nutrie-2-0</a></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">3 – La Nutria (<em>Myocastor coypus</em>): Biologia, Ecologia e Gestione (Marin M., Venturini S.)</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">4 – <a href="http://www.regioni.it/upload/181110_danni_Fauna_Selvatica.pdf">http://www.regioni.it/upload/181110_danni_Fauna_Selvatica.pdf</a></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">5 – Tra i molteplici esempi, segnaliamo: <a href="http://wdfw.wa.gov/living/nutria.html">http://wdfw.wa.gov/living/nutria.html</a></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-52185405631664552862012-03-04T15:12:00.000+01:002012-03-08T15:14:05.543+01:00ORDINANZE SULLE NUTRIE – parte 2: LE RIFLESSIONI<div style="text-align: justify;">E’ stato considerato dal Legislatore (L.157/92 art. 19) come “intervento straordinario”, diverso dalla caccia, eseguibile solo per motivi particolari da un numero ristretto di persone.</div><div> </div><div style="text-align: justify;">Il controllo della fauna selvatica, se non “gestito bene”, rappresenta un elemento di forte conflitto tra Amministrazioni e società (agricoltori, cacciatori, ambientalisti, ecc.)</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">L’ABBATTIMENTO, LA CATTURA SONO METODI “ECOLOGICI”?</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Attualmente esiste molta confusione nella terminologia e normativa faunistica…</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><strong>Data l’importanza assunta dal termine è opportuno chiarirsi sulle definizioni</strong><br />
Ai sensi della L. 157/92, ed in particolare all’art.19, il “controllo” della fauna selvatica può essere definito come l’insieme delle azioni (dirette od indirette) finalizzate alla prevenzione/limitazione/riduzione dei danni causati da una specie faunistica.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Il controllo quindi:<br />
- è un caso particolare della gestione faunistica<br />
- non è finalizzato al raggiungimento di obiettivi diversi dalla riduzione dei danni (es. un valore di densità)<br />
- non è il “prelievo venatorio” (non è “caccia”)</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Quali sono le modalità con cui si può dare attuazione alle azioni di controllo?<br />
La L. 157/92 al proposito così recita: “ <strong>Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l’utilizzo di metodi ecologici su parere dell’INFS (ISPRA)</strong>”</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Quindi:<br />
- il controllo deve essere “selettivo”<br />
- esistono casi “normali” (di norma…) in cui le azioni di controllo vengono praticate con metodi ecologici;<br />
- i metodi ecologici sono indicati (su parere…) dell’ISPRA.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><strong>MA QUALI SONO I METODI “ECOLOGICI”?</strong><br />
</div><div style="text-align: justify;">All’ISPRA spetta il compito di individuare i metodi ecologici applicabili per ciascuna specie/situazione.<br />
Ma, tecnicamente, quale caratteristica devono avere i metodi di controllo faunistico?</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Il maggiore aiuto ce lo danno ancora una volta le sentenze (perché verosimilmente costituisce uno degli argomenti con maggior contenzioso).</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">“<strong>I piani provinciali di abbattimento devono dar conto del previo esperimento di metodi ecologici e dell’inefficacia di detti metodi incruenti certificata dall’INFS (ISPRA)</strong>” (TAR Friuli Venezia Giulia, 22 novembre 2007, n. 732)</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">“ La lettura dell’art. 19, co. 2 della Legge 11 febbraio 1992, n. 157, infatti, rende evidente che l’abbattimento della fauna costituisce un’opzione del tutto <strong>subordinata</strong> ed eventuale rispetto all’utilizzo di metodologie ecologiche” (TAR veneto, sez. II, 24 ottobre 2008, n. 3274)</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><strong>METODO ECOLOGICO=METODO INCRUENTO</strong><br />
</div><div style="text-align: justify;">Quindi per la risoluzione dei danni l’ISPRA dovrebbe indicare (solo) metodi ecologici (ed incruenti).<br />
Con il termine “metodi ecologici” si individua l’insieme delle azioni dirette volte alla limitazione numerica di una specie selvatica agendo tramite accorgimenti basati sull’ecologia o sull’etologia della specie.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Esempi di metodi ecologici:<br />
• Reintroduzione (ove manchino) dei predatori naturali (come la volpe, invece cacciata!)<br />
• Diminuzione delle risorse alimentari artificiali (i campi coltivati per gli erbivori), ponendole in “indisponibilità” (fascia”tampone”)<br />
• Siepi campestri<br />
• Reti per le sponde arginali<br />
• ecc.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Ancora la L. 157 precisa che : “<strong>Qualora l’Istituto (ISPRA,n.d.r.) verifichi l’inefficacia dei predetti metodi (ecologic, n.d.r.) lePprovince possono autorizzare piani di abbattimento</strong>”.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">All’ISPRA dunque la norma demanda:<br />
1) Sia l’indicazione dei metodi ecologici<br />
2) Sia la verifica sulla loro efficacia</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Una volta verificata tale inefficacia l’autorizzazione all’abbattimento parrebbe essere possibile. E ciò senza la necessità di ottenere un parere dell’ISPRA.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">UN ANNOSO EQUIVOCO</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">In passato nella maggior parte dei casi le Province che avevano problemi di danni da fauna selvatica:<br />
- hanno sempre chiesto il parere dell’ISPRA, anche se ciò non rappresentava una condizione necessaria, non trattandosi di provvedimenti connessi alle specie di cui alla Direttiva 79/409/CEE (uccelli selvatici). Questo rapporto diretto con l’Istituto è stato ricercato verosimilmente per conferire una sorta di “legittimazione” ai propri atti.<br />
- hanno spesso proposto un “Piano di controllo” con delle soluzioni comprendenti l’abbattimento (Mantova è andata oltre: non li ha nemmeno contemplati passando direttamente alle gabbie-trappola (vedi art. 3 “criteri ispiratori”)!!!).<br />
- l’ISPRA ha sostanzialmente dato pareri su quello che le Province richiedevano, entrando nel merito delle metodologie di abbattimento.<br />
- questo ha originato una serie di problemi tecnici ed amministrativi (contenzioso – vedi sentenze).</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><strong>IN QUESTO MODO PERO’ SI PERMETTE “LA DERIVA” DEI COMPORTAMENTI AUTORIZZATIVI PROVINCIALI.</strong></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><strong>CONTROLLO=ABBATTIMENTO=CONTENIMENTO=CACCIA</strong></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><strong>I PIANI DI ABBATTIMENTO</strong> (con le modalità consone):<br />
• Sono attuati con la presenza diretta di un Agente di Vigilanza di cui all’art. 51, coordinata dalla Polizia Provinciale.<br />
Pertanto:<br />
• Sono “fuori legge” gli interventi effettuati da cacciatori o proprietari da soli…</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Infine, secondo lo stesso ISPRA, la definizione di metodi ecologici è la seguente:</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">“[...] metodi che non determinanola sottrazione di individui (per abbattimento ma anche per cattura e traslocazione) dalla popolazione interessata. Sono quindi metodi ecologici:<br />
- gli interventi che deprimono in maniera indiretta la dinamica delle popolazioni agendo sui fattori limitanti (risorse alimentari, siti di rifugio o riproduzione, ecc.);<br />
- la messa in opera di mezzi di protezione fisica dei beni danneggiabili (recinzioni fisse, reti mobili, pastore elettrico), o di strumenti dissuasivi (visivi, olfattivi, acustici, ecc.);<br />
- la predisposizione di fonti trofiche alternative a quelle offerte dalle risorse danneggiabili.”</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-33106250178831426042012-03-04T10:46:00.003+01:002012-03-07T14:04:38.052+01:00SCAMBIO DI RUOLI TRA NUTRIA E UOMOOggi le noi qui presenti nutrie e gli altri animali oggetto di persecuzioni da parte dell'uomo (soprattutto cacciatore) siamo riuniti in questa Commissione per approvare una risoluzione urgente onde porre fine a questa metastasi umana che da troppo tempo sta distruggendo il mondo.<br />
Gli Enti presenti vengono di seguito elencati:<br />
- Governo-nutria alias Governo<br />
- ISpDA (Istituto Superiore per la Distruzione Ambientale)<br />
- malaFEDERFAUNA (organizzazione criminale-mafiosa per il controllo della fauna)<br />
- federcacc(i)a alias federcacca (federazione cacciatori di cacche)<br />
- coldispetti (cosca di coltivatori "terra nostra")<br />
Il <b>Governo</b> dopo aver sentito tutte <b>le parti chiamate in causa</b> (anche se sono <b>solo quelle con un grande conflitto di interesse</b> senza che nessun tecnico super-partes abbia partecipato alla seduta onde evitare di avere noie), approva il contenimento tramite abbattimento con arma da fuoco o in alternativa con gabbie trappola (e successiva eutanasia) della specie uomo "<i>homo sapiens</i>" che di sapiens ha poco o niente (si tratta probabilmente di manie di onnipotenza e sindromi da antropocentrismo).<br />
Sentite le pappardelle dell'ISpDA che non staremo qui a sciorinare;<br />
Accolte <b>le dicerie (false e tendenziose) di</b> mala<b>FEDERFAUNA</b> secondo la quale in Europa ci sarebbero solo (non si sa bene da dove arrivi questo risultato) circa 250 milioni di nutrie a fronte di 700 milioni di esseri umani che si riproducono a dismisura e causano danni alla società civile, agricola, industriale e anche agli abitanti di altri pianeti. La stessa malaFEDERFAUNA istiga il governo a sparare a vista alle persone proprio per via di questo enorme ammontare di materia organica;<br />
Approvate <b>le scuse campate per aria di federcacca</b> secondo la quale gli uomini costruiscono infrastrutture inutili e che impattano con l'ambiente, una su tutte per esempio la boiata della TAV che serve solo ad ingrossare la criminalità organizzata;<br />
Sentita coldispetti che dice che gli uomini causano danni al terreno, provocano povertà, fame nel mondo, promuovono guerre per accaparrarsi le materie prime lasciando volutamente i paesi e le persone sotto la soglia di povertà, creano e diffondono malattie di tutti i tipi (altro che la sola e facilmente curabile leptospirosi);<br />
Accolte anche le pressioni e le corruzioni nonchè le falsità e i crimini delle associazioni svenatorie come BigDickHunter, la Dea della Cacca, il Cagatore, Migrastoria, Dianna e gli uffici cacca e piscia delle varie Province;<br />
<br />
<div style="text-align: center;"><b>PROCLAMA IN MANIERA INCONTROVERTIBILE ED IRROVACABILI PERCHE' COSI' E' SCRITTO E COSI' SARA' FATTO:</b></div><br />
<br />
<div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 10pt;">Resoconto della XIII Commissione permanente<br />
(Natura)</span></b><b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt;">XIII Commissione</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt;"> <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt;">Mercoledì 29 febbraio 2012</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt;">Risoluzioni n. 7-00351 Bianco e 7-00677 Zucchina: Iniziative per il contenimento degli uomini e in materia di danni provocati all'agricoltura dall’uomo.</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt;"><br />
</span></b></div><div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;"><b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt;">TESTO UNIFICATO DELLE RISOLUZIONI APPROVATO DALLA COMMISSIONE</span></b><span style="font-family: 'Times New Roman',serif; font-size: 12pt;"> <b>NATURA</b><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">La XIII Commissione,<br />
premesso che:<br />
l’uomo (<i>Homo sapiens</i>) è un ominide originario dell’Africa, la cui introduzione in Italia è avvenuta alcuni millenni fa per attività di allevamento, finalizzate alla produzione di schiavi;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">la progressiva perdita di interesse economico di tali attività è stata, nel tempo, la principale causa del rilascio in natura delle persone. Da queste immissioni volontarie, unite alle fughe accidentali, si è originata una numerosa popolazione di uomini che ben si è adattata agli ambienti umidi europei, compresi quelli più inquinati;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">in Italia la sua diffusione ha subito un notevole incremento negli ultimi anni espandendosi soprattutto nella pianura padana, lungo la costa adriatica sino all'Abruzzo e sul versante tirrenico sino al Lazio; presenze di uomini si hanno anche nell'Italia meridionale in Sicilia e Sardegna;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">la diffusione dell’uomo ha causato gravi squilibri ecologici nelle aree in cui è stata introdotto e dove - come nella maggior parte dei casi - il controllo da parte dei predatori viene meno per scarsità di numero o totale assenza di questi ultimi;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">in particolare, il sovrappopolamento dell’uomo-cacciatore in Italia ha avuto numerose e documentate conseguenze negative riferite sia alle colture agricole sia alle infrastrutture sia ai rischi di natura igienico-sanitaria;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">l’uomo è infatti un ominide onnivoro dalla dieta generalista che può arrivare a consumare fino a 2,5 kg di prodotto fresco al giorno e che, pertanto, in caso di forte diffusione è in grado di arrecare, gravi e generalizzati danni alle diverse coltivazioni presenti sul territorio;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">inoltre, l’uomo è solito costruire anche abusivamente edifici in aree prossime all'acqua, prediligendo a tal fine gli argini fluviali e i canali di scolo delle acque, ed è pertanto divenuto uno delle maggiori cause di grave pregiudizio per la stabilità di queste infrastrutture, con tutti i rischi che ne derivano ai fini del mantenimento degli assetti idrogeologici e della regimazione delle acque;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">l’uomo può altresì costituire il serbatoio per la diffusione di diverse patologie, la più pericolosa delle quali è l’ignoranza, rispetto alla quale sono stati riscontrati casi di trasmissione sia a persone di affezione che di altri continenti mediante l’utilizzo di giornali e TV;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">in alcune zone della pianura padana la presenza numerosa degli uomini mette a rischio anche la sicurezza stradale; i loro frequenti attraversamenti della<a href="http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=5381235946797223809&postID=3310625017883142604&from=pencil" name="Pag251"></a> sede stradale costituiscono innegabile elemento di rischio per animali, piante e ciclisti;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">l’uomo è stato inserito nell'elenco delle 100 specie alloctone più dannose del mondo dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUNC - International Union for the Conservation of Nature), una organizzazione non governativa internazionale con sede a Gland (Svizzera);<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">L'ISpDA ha elaborato «Linee guida per il controllo dell’uomo», pubblicate nella collana «Quaderni di conservazione dell’Universo»; tale testo fornisce un preciso quadro della situazione ed entra nel dettaglio sul tema della prevenzione dei danni che questa specie causa all'ambiente (flora e fauna autoctone) e alle colture;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">in sintesi, si osserva che «L'origine esotica e le possibili interferenze ecologiche che l’uomo può indurre a carico delle biocenosi autoctone, nonché i problemi di natura economica che la sua presenza comporta, fanno ritenere la specie non desiderabile sul territorio nazionale»;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">sul piano legislativo, l’uomo non è specie cacciabile sul territorio nazionale poiché non è ricompresa negli elenchi di cui all'articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157; d'altro canto, l’uomo non è neppure inserito tra le specie protette dalla legislazione nazionale, dalla normativa europea o dalle convenzioni internazionali;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">la legge n. 157 del 1992 prevede, all'articolo 19, la possibilità di adottare azioni di controllo numerico a carico delle popolazioni urbane, qualora si rendano causa di danni (piani di controllo attuati per motivi sanitari, di difesa del suolo, di tutela delle produzioni agricole);<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">alcune amministrazioni regionali e provinciali hanno adottato misure di controllo numerico, ai sensi dell'articolo 19, che però non hanno risolto il problema, limitandosi, nel migliore dei casi, ad un contenimento temporaneo del danno provocato da questi esseri umani;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">il documento approvato dalla XIII Commissione il 20 luglio 2011, a conclusione dell'indagine conoscitiva sul fenomeno dei danni causati dall’uomo-cacciatore alle produzioni agricole e zootecniche, afferma chiaramente che «sulla pratica l'esercizio degli abbattimenti, ampiamente adottato dalla maggior parte delle amministrazioni pubbliche, non avrebbe risolto completamente il problema, limitandosi in alcuni casi solo ad un contenimento del danno limitato nel tempo e nello spazio e di fatto limitato altresì dalla normale dinamica delle popolazioni delle specie etnia umana oggetto dei prelievi»,<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><br />
</div><div align="center" class="MsoNoSpacing" style="text-align: center;"><b><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">impegna il Governo:<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">ad adottare iniziative urgenti per definire un piano di gestione complessivo a livello nazionale per gli uomini-cacciatori, anche predisponendo provvedimenti specifici per il controllo dell’etnia, al fine di pianificare un effettivo e sistematico contenimento delle popolazioni di uomini-cacciatori, in particolare nei territori a vocazione agricola;<br />
<br />
<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><a href="http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=5381235946797223809&postID=3310625017883142604&from=pencil" name="_GoBack"></a><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">ad assumere iniziative per inserire l’uomo tra le specie alle quali non si applica la legge n. 157 del 1992, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della medesima legge, al pari delle guerre, dei soprusi, dei crimini propriamente detti e delle malattie.<br />
<br />
<b><o:p></o:p></b></span></div><div class="MsoNoSpacing"><b><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">(8-00165)</span></b><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;"><br />
«Zucchina, Negroni, Pizzetto, Carro, Cenno, Sano, Fiori».<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;"><br />
</span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">Morale e Disclaimer: dato che tutto ciò è frutto della fantasia e non si assumono responsabilità di alcun tipo perchè si tratta di ironia ed ogni riferimento a fatti, cose o persone è puramente casuale, il messaggio trasmesso per chi ha una mente aperta e sveglia è il seguente:</span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;"><br />
</span></div><div class="MsoNoSpacing"><span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;">LE NUTRIE E GLI ALTRI ANIMALI NON FANNO NULLA DI TUTTO QUESTO, VICEVERSA L'UOMO SI! SOLO PER DISPREZZO DELLA VITA (CHI UCCIDE PER SPORT E INQUINA DICENDOSI AMANTE DELLA NATURA E' ALLA STESSA STREGUA DI UN PEDOFILO CHE DICE DI AMARE I BAMBINI) PER INTERESSI ECONOMICI E PER POTER TRUFFARE NON SOLO I CITTADINI MA ANCHE LA LEGGE IN MODO DA POTER UCCIDERE VITE INNOCENTI ANCHE IN ZONE PROTETTE E DURANTE TUTTO L'ANNO.</span><br />
<br />
<span style="font-family: 'Tw Cen MT',sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="font-size: xx-small;"><i>ogni riferimento a fatti o persone è puramente causale. </i></span></span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-22625520579820338112012-02-29T15:07:00.001+01:002012-03-27T12:41:56.798+02:00NUTRIA BUSINESS<p style="text-align: justify;">Qui di seguito vengono riportati alcuni estratti da riviste, libri, articoli relativi all’allevamento del castorino sia in Italia che presso altri Paesi. Questa raccolta dati vuole essere una dimostrazione di come i castorini (le nutrie) siano state e siano tutt’ora una fonte di guadagno economico che coinvolge diversi settori.<br /></p><div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura1.jpg"><img class="aligncenter size-full wp-image-694" title="Cattura1" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura1.jpg" alt="" height="153" width="466" /></a><br /></div><p> Motivi per allevamento castorino: “fa guadagnare bene” [Casa del Castorino]<br /></p><div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura2.jpg"><img class="aligncenter size-full wp-image-695" title="Cattura2" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura2.jpg" alt="" height="476" width="299" /></a><br /></div><p> Cappelli di pelliccia di nutria. I più bei cappelli del mondo sono fabbricati in America e i migliori cappelli americani provengono dalla pelliccia di nutria.</p> <div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura3.jpg"><img class="aligncenter size-full wp-image-696" title="Cattura3" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura3.jpg" alt="" height="136" width="334" /></a><br /></div><p style="text-align: left;"> Nutrie erbivore rilasciate da un allevamento di pelliccia<br /></p><div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura4.jpg"><img class="aligncenter wp-image-697" title="Cattura4" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura4.jpg" alt="" height="106" width="497" /></a><br /></div><p style="text-align: justify;"> Caccia: in passato campeggiatori e abitanti del posto cacciavano le nutrie con i cani, catturando o sparando gli animali dagli appostamenti galleggianti. La tecnica utilizzata oggi consiste nel sistemare le trappole lungo i percorsi che fanno le nutrie. Tale metodo è considerato abbastanza efficiente ma anche poco selettivo. La cattura delle nutrie mediante trappolaggio è diventata la principale attività economica delle persone che vivono in campagna durante la stagione venatoria.<br /></p><div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura5.jpg"><img class="aligncenter wp-image-698" title="Cattura5" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura5.jpg" alt="" height="339" width="490" /></a><br /></div><p style="text-align: justify;"> Mcllhenny ha rilasciato un grande numero di nutrie in Louisiana. La prima importazione di nutria in USA fu fatta nel 1899. La prima registrazione in Louisiana nel 1933 quando Susan e Conrad Brote fondarono un allevamento di nutria in Abita Springs, che chiuse dopo soli 4 anni, vendendo alcune nutrie e rialsciando le altre. Un altro allevamento di nutria fu costruito in St. Bernard Parish da Mcllhenny con la sua prima nutria nel 1938. Successivamente la popolazione di nutrie in cattività di Mcllhenny crebbe superando i 500 esemplari e molti furono deliberatamente rilasciati in natura. Tutte le rimanenti nutrie allevate furono rilasciate nel tardo 1945. […] L’introduzione di un animale esotico da pelliccia era incoraggiata e promossa dal direttore del Dipertimento di Conservazione degli animali selvatici e da pelliccia della Louisiana.</p> <div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura6.jpg"><img class="aligncenter wp-image-699" title="Cattura6" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura6.jpg" alt="" height="302" width="501" /></a><br /></div><p style="text-align: justify;"> Nutrie e capibara sono stati entrambi importati per la loro pelliccia. Nutrie e capibara sono divenuti specie naturalizzate come risultato di fughe o rilasci da aziende faunistico-venatorie o da allevamenti da pelliccia. […] La nutria è stata importata e rilasciata diverse volte nei primi anni del 1930 ma non riusci mai a naturalizzarsi. La prima introduzione che ebbe successo avvenne nel 1938 quando furono acquistati tra i 12 e i 20 esemplari per l’industria della pelliccia.</p> <div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura7.jpg"><img class="aligncenter size-full wp-image-700" title="Cattura7" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura7.jpg" alt="" height="237" width="292" /></a><br /></div><p style="text-align: justify;"> Le nutrie sono state apprezzate per la loro pelliccia nel 1800. Dapprima furono importate in California nel 1899 per la pelliccia appunto e poi furono rilasciate per controllare le piante infestanti intorno alla metà del 1900. Gli allevatori di animali da pelliccia importarono le nutrie a Washington nel tardo 1930 e in Oregon nel 1937, e nel 1941 in entrambi questi Stati si naturalizzarono le prime colonie di castorini. […]</p> <div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura8.jpg"><img class="aligncenter wp-image-701" title="Cattura8" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura8.jpg" alt="" height="110" width="469" /></a><br /></div><p style="text-align: left;"> Ashbrook (1948) ha descritto un caso di fuga accidentale e 2 altri casi in cui le nutrie furono rilasciate intenzionalmente dagli allevatori e imprenditori di pellicce in Washington. […]</p> <div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura9.jpg"><img class="aligncenter size-full wp-image-702" title="Cattura9" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura9.jpg" alt="" height="167" width="393" /></a><br /></div><p style="text-align: justify;"> La nutria (Myocastor coypus) un largo, neotropicale, roditore semiacquatico, fu intenzionalmente rilasciato in Louisiana, nelle marcite, negli anni 1930 per favorire la loro moltiplicazione (riproduzione) per poi investire nella loro pelliccia. […]</p> <div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura10.jpg"><img class="aligncenter wp-image-703" title="Cattura10" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura10.jpg" alt="" height="116" width="495" /></a><br /></div><p style="text-align: left;"> Alcuni individui sono scappati o sono stati rilasciati da piccole aziende a conduzione famigliare per la produzione di pelliccia di castorino. […]</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura10b.jpg"><img class="aligncenter wp-image-704" title="Cattura10b" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura10b.jpg" alt="" height="356" width="495" /></a></p> <p>Qui la Nutria compare tra gli animali utilizzati per la caccia (attività venatoria).</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura10c.jpg"><img class="aligncenter wp-image-705" title="Cattura10c" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura10c.jpg" alt="" height="307" width="478" /></a></p> <p style="text-align: justify;">Caccia: in passato campeggiatori e abitanti del posto cacciavano le nutrie con i cani, catturando o sparando gli animali dagli appostamenti galleggianti. La tecnica utilizzata oggi consiste nel sistemare le trappole lungo i percorsi che fanno le nutrie. Tale metodo è considerato abbastanza efficiente ma anche poco selettivo. La cattura delle nutrie mediante trappolaggio è diventata la principale attività economica delle persone che vivono in campagna durante la stagione venatoria.<br />Prodotti: la pelle di coypu (chiamata nutria in gergo commerciale) aveva un’alta domanda per l’industria della pelliccia. La carne, importante nella dieta delle popolazioni indigene, viene ora occasionalmente mangiata dalla gente o usata come cibo per cani.<br />Le pellicce di nutria cacciate illegalmente nel Sud del Brasile finiscono sul mercato nero attraverso l’Uruguay o l’Argentina. […] la caccia alla nutria offre lavoro ed entrate economiche alle popolazioni rurali e materiale da lavorare per l’industria della pelliccia, dando alla specie (la nutria n.d.r.) una certa importanza socio-economica.</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura11.jpg"><img class="aligncenter size-full wp-image-707" title="Cattura11" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura11.jpg" alt="" height="283" width="287" /></a></p> <p style="text-align: justify;">La loro pelliccia (di nutria n.d.r.) ha portato soldi ai trappolatori. La loro carne (delle nutrie n.d.r.) era venduta come cibo per cani, visoni e altri animali. Le nutrie inoltre mangiano il giacinto d’acqua e altre piante che intasano i corpi idrici. Per anni il trappolaggio delle nutrie fu un grande business. Il mercato della nutria raggiunse il suo picco nel 1977. Più di 2 milioni di pelli furono vendute in quell’anno. Ma le vendite iniziarono a calare e i trappolatoi di nutria videro diminuire i propri profitti. […]</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura10d.jpg"><img class="aligncenter wp-image-706" title="Cattura10d" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura10d.jpg" alt="" height="152" width="463" /></a></p> <p>Le nutrie possono aumentare la loro attività riproduttiva in risposta a pressioni intensive di trappolaggio […]</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura12.jpg"><img class="aligncenter wp-image-708" title="Cattura12" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura12.jpg" alt="" height="127" width="461" /></a></p> <p style="text-align: justify;">L’industria della pelliccia su larga scala ebbe inizio negli anni 1920 in Nord America ed Europa in risposta alla domanda per pellicce specialmente pregiate e con diverse varietà di colorazioni. Furono cercati vari roditori per questo ma solo la nutria e il cincillà ebbero uno sviluppo industriale ed economico senza precedenti. Le nutrie inizialmente furono tenute in alloggi naturali mentre dopo la seconda guerra mondiale si intensificarono gli allevamenti industriali, soprattutto in Polonia e Russia, focalizzandosi sulla selezione di differenti colori da individui mutanti.</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura13.jpg"><img class="aligncenter wp-image-709" title="Cattura13" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura13.jpg" alt="" height="117" width="522" /></a></p> <p style="text-align: justify;">Nel 1943 l’allevamento della nutria fu intrapreso per incrementale la locale industria della pelliccia. Questa attività però non fu sempre remunerativa per tutti gli stabilimenti e le nutrie, alcune delle quali fuggite, furono inavvertitamente rilasciate dai proprietari terrieri.</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura14.jpg"><img class="aligncenter wp-image-713" title="Cattura14" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura14.jpg" alt="" height="177" width="424" /></a><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura15.jpg"><img class="aligncenter wp-image-714" title="Cattura15" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura15.jpg" alt="" height="191" width="449" /></a><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura16.jpg"><img class="aligncenter wp-image-715" title="Cattura16" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura16.jpg" alt="" height="230" width="495" /></a><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura17.jpg"><img class="aligncenter wp-image-716" title="Cattura17" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura17.jpg" alt="" height="138" width="438" /></a></p> <p style="text-align: justify;">La nutria fu introdotta presto. Nella prima parte degli anni 1950 i promotori della pelliccia di nutria importarono migliaia di animali che hanno venduto a 950 dollari a coppia. Gli allevatori si accordarono per comprare la prole a 380 dollari a coppia fino a quando sussistette questo mercato. Il mercato però presto si saturò e non ci fu più domanda di pellicce. Migliaia di allevatori di nutrie avevano effettuato sostanziali investimenti in questo settore. La situazione creatasi portò a rilasci illegali di un largo numero di animali che si naturalizzarono lungo i corsi d’acqua degli Stati del Pacifico.</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura18.jpg"><img class="aligncenter wp-image-710" title="Cattura18" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura18.jpg" alt="" height="87" width="521" /></a></p> <p>Dopo che la nutria, roditore semiacquatico, fu introdotto dal Sud America in USA nel 1899 per l’industria della pelliccia, questo settore fallì e gli animali in eccesso furono rilasciati […]</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura19.jpg"><img class="aligncenter wp-image-711" title="Cattura19" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura19.jpg" alt="" height="101" width="475" /></a></p> <p>[…] La nutria (Myocastor coypus) fu importata dal Sud America per la sua pelliccia e per fornire aiuto nel controllo della vegetazione. […]</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura20.jpg"><img class="aligncenter wp-image-712" title="Cattura20" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/Cattura20.jpg" alt="" height="62" width="452" /></a></p> <p>(La nutria) oltre ad essere cacciata per la carne e la pelliccia […], i giovani castorini rivestono anche un ruolo come animali da compagnia (pet).</p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-27891997828180659452012-02-28T14:46:00.000+01:002012-03-08T15:06:32.047+01:00DI NUOVO LA NUTRIA COME PELLICCIA E CARNE?<div style="text-align: justify;">Non molto tempo fa si era diffusa una proposta secondo la quale per fronteggiare il fenomeno delle nutrie potrebbe essere opportuno reintrodurre la moda della pelliccia di castorino o addirittura venderne la carne! Analizziamo ora le implicazioni di tali assurdità.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div></div><div style="text-align: justify;"><b>1 – NUTRIA COME PELLICCIA</b><br />
E’ risaputo ormai che la causa primaria della diffusione di questo roditore per tutto il mondo è da attribuirsi agli allevatori e imprenditori di pellicce! Proporre di far tornare la moda di questo capo di abbigliamento, oltre che contrario all’etica, risulta essere un tentativo davvero assurdo e pazzesco di lucrare su questi animali creando non pochi danni all’ambiente e all’economia. Se, proprio a causa degli allevamenti di castorino, le nutrie si sono diffuse lungo buona parte della Penisola Italiana, riproporre la stessa moda significa foraggiare nuovi allevamenti abusivi con conseguenze pesanti a livello ecologico ed economico. Certamente questo sarebbe un affare per gli imprenditori e allevatori senza scrupoli che vedono soldi ovunque incuranti dell’ambiente e sarebbe un bel modo per accontentare i soliti cacciatori che si ergerebbero nuovamente paladini della _IN_giustizia potendo così sparare a destra e a manca in barba alle leggi e alla Natura. Chi appoggià questa soluzione sono soprattutto associazioni di pellicciai e associazioni venatorie, le stesse lobbies che hanno distrutto e stanno distruggendo la biodiversità e molti habitat. Sono quindi rei di crimini contro il Pianeta.</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/med_nutria.jpg"><img alt="" class="aligncenter size-medium wp-image-701" height="228" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/med_nutria-300x228.jpg" title="med_nutria" width="300" /></a><b> </b></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><b>2 – NUTRIA COME CARNE</b><br />
La follia di certe associazioni (venatorie in particolare) non ha limiti difatti proporre di rendere commerciabile la carne di nutria significherebbe portare ancora una volta allo sfacelo l’ambiente e l’economica italiana. Fino agli anni 50 del secolo scorso era normale in Italia cibarsi di carne di nutria e venivano allevate anche per questo. A causa di controlli sanitari vennero trovati alcuni allevamenti fuori norma e quindi venne deciso per legge di proibire gli allevamenti di nutria per fini alimentari. Anche se, come per le pellicce, anche per la carne di nutria esiste tutt’oggi in Italia un mercato nero commerciale sia nazionale che estero in cui prendono parte le solite lobbies venatorie, catene di ristoranti, pellicciai e alcuni enti istituzionali. Addirittura alcuni cacciatori (probabilmente abbandonati dai loro stessi neuroni) propongono di mangiare le carni delle nutrie cacciate o abbattute durante i piani di contenimento! Qui siamo all’apoteosi, si vuole dare alla popolazione, in modo illegale, carni di animali non controllate dalle ASL!</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/3749665_4f95756bd5_m.jpg"><img alt="" class="aligncenter size-full wp-image-702" height="177" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/3749665_4f95756bd5_m.jpg" title="3749665_4f95756bd5_m" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">E questo non è tutto, in un prossimo articolo descriveremo il business passato ma ancora tutt’oggi presente che vede al centro proprio la nostra cara nutria. Capirete così perchè le lobbies venatorie, agricole e di altri settori abbiano tutti gli interessi (meramente economici) di proseguire la caccia alle streghe (ops volevo dire nutrie) truffando la popolazione e rovinando l’ambiente e la natura in cui viviamo.</div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-64475351594299664422012-02-24T15:10:00.002+01:002012-03-27T12:55:10.841+02:00CONSIDERAZIONI SUL LUPO VALIDE ANCHE PER LE NUTRIE<p style="text-align: justify;">Pubblichiamo un comunicato attendibile e veritiero relativo alle vicende che hanno visto coinvolto il lupo. Ricordiamo che il lupo è innocuo e non attacca mai l’uomo. E’ sempre quest’ultimo che crea disturbi a questo predatore e la convivenza è naturalmente possibile. Il lupo è una risorsa fondamentale per l’ambiente come ogni animale presente sul nostro territorio. In questa sede non si vuole difendere nessun essere vivente a spada tratta, semplicemente perchè la Natura (Fauna e Flora in primis) non hanno – e mai avranno – nessuna colpa, a differenza dell’essere umano. Occorre però difendere tutto ciò che è Natura dai soprusi dell’uomo appunto. E la Scienza (quella vera, non quella collusa con i poteri forti) lo dimostra. Ecco quindi un articolo chiarificatore che ben si conface anche al fenomeno delle nutrie. [il grassetto è del relatore]</p> <p style="text-align: center;"><a href="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/luponutria.jpg"><img class="aligncenter wp-image-718" title="luponutria" src="http://nutria.mifaonlus.com/wp-content/uploads/2012/02/luponutria.jpg" alt="" height="324" width="432" /></a></p> <blockquote><p>La CIPRA Italia – Commissione Internazionale per la protezione delle Alpi – intende esprimere la propria preoccupazione in merito alle recenti polemiche e prese di posizione che non hanno mancato di suscitare scalpore sulla questione lupo. In particolare in Piemonte, si sono susseguite <strong>affermazioni a dir poco sconcertanti</strong>, poi in parte smentite, sulla consistenza della popolazione, sull’incompatibilità del lupo con l’uomo e l’allevamento e addirittura sulla sua pericolosità per chi frequenta la montagna.</p> <p>A lanciare questa vera e propria <strong>campagna di disinformazione</strong> è una nuova sedicente “<strong>Associazione per difesa dell’uomo dal lupo</strong>”, che porta un attacco denigratorio al Progetto lupo della Regione Piemonte e all’operato del Centro Grandi Carnivori.<strong> Spiace constatare che politici, amministratori e accademici attivi all’interno di progetti pubblici a sostegno del mondo della pastorizia si scaglino contro il solito capro espiatorio – il lupo,</strong> che qui rappresenta tutt’al più la goccia che rischia di far traboccare un vaso ormai colmo –anziché domandarsi da dove nasce la crisi dell’agricoltura di montagna e ammettere i fallimenti delle politiche a tutti i livelli. <strong>La crisi parte da molto lontano, da ben prima che arrivassero i lupi</strong>: ritardi nella modernizzazione, concorrenza dell’agricoltura di pianura, incapacità di fare sistema, carenza nell’organizzazione della filiera, inadeguatezza delle strutture.</p> <p>Il fenomeno è molto complesso e le colpe andrebbero ripartite tra più soggetti. Tornando alla questione contingente, si pongono alcune domande: <strong>di quali metodologie scientifiche si avvalgono i promotori della neonata associazione per stabilire che in Piemonte ci sono troppi lupi?</strong> Senza addentrarsi nella stima della popolazione, che compete a chi ne ha le basi scientifiche, basta osservare che a vent’anni del ritorno del lupo nelle Alpi occidentali, la ricolonizzazione dell’arco alpino non è sostanzialmente progredita e in metà delle territorio piemontese (a nord della Valle di Susa) il lupo è praticamente assente. E addirittura i lupi sarebbero un pericolo per le persone che passeggiano in montagna? <strong>Un allarmismo del tutto infondato</strong>, che non fa certo bene al turismo. Che senso ha che un progetto per la pastorizia si metta a contare i lupi? Non è certo questo che chiedono gli allevatori. Gli allevatori si aspettano soluzioni praticabili. Non che sia indetta una guerra ideologica tra i ricercatori del Progetto lupo – che peraltro ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti a livello nazionale e internazionale – e il progetto a sostegno della pastorizia Propast (entrambi finanziati dalla Regione Piemonte!). Al di là del balletto di cifre – migliaia di lupi? Decine, centinaia forse? – sono ben altri i numeri a cui rivolgere l’attenzione: i danni provocati dai lupi accertati dalla Direzione agricoltura della Regione Piemonte per il 2010 ammontano a poco meno di 65.000 euro, tra danni diretti e indiretti (31.000 in provincia di Cuneo).</p> <p>Per dare la giusta dimensione del dato, i danni provocati dai cinghiali sono superiori ai 2 milioni all’anno! Come ben sappiamo, questo non vuol dire che i danni causati dal lupo alla pastorizia siano da sottovalutare. Ben più grave dell’entità del danno è l’aggravio di lavoro che la presenza del lupo comporta per i pastori. E qui si misura la validità delle soluzioni suggerite: <strong>che soluzione propongono i sedicenti propastori? Sterminare tutti i lupi?</strong> L’ipotesi è <strong>totalmente irrealizzabile</strong> e non può <strong>neppure essere presa in considerazione</strong>. Queste prese di posizione non fanno che sobillare i pastori, esacerbare gli animi, per poi cavalcare il loro il malcontento e lasciarli senza alcuna seria strategia per affrontare il problema.</p> <p>Tutt’al più potranno ottenere, in tempi non certo rapidi e a costo di un acceso scontro sociale, abbattimenti selettivi come in Francia, dove si abbattono forse un paio di lupi all’anno, senza ottenere alcun risultato concreto per la pastorizia. Una soluzione questa che, per usare un linguaggio politichese, può portare qualche risultato sul piano della “coesione sociale”, ma che in realtà rappresenta un puro e semplice “contentino illusorio” da dare ai pastori, per poi disinteressarsi completamente di una corretta gestione del lupo e della prevenzione dei danni alla pastorizia. <strong>Si preferisce una soluzione semplicistica, eliminare il problema anziché risolverlo.</strong> <strong>Si sente spesso affermare che “l’unica gestione possibile è l’eliminazione del lupo”. Ma spesso le soluzioni semplicistiche sono anche le più velleitarie, le più lontane dalla realtà.</strong> La realtà è un’altra, il lupo è accettato dalla stragrande maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani e non mancano gli esempi di gestione – in Piemonte e in altre regioni italiane – che hanno dato buoni risultati. Senza contare che l’arrivo dei grandi predatori in alcune valli alpine può costituire un elemento di riequilibrio e miglioramento per le popolazioni di ungulati.</p> <p>La CIPRA ritiene che la strategia adottata dalla Regione Piemonte con il Progetto Lupo –mediante attività di monitoraggio, prevenzione e assistenza alle attività zootecniche – rappresenti una valida esperienza per arginare i danni e affrontare le reali difficoltà degli allevatori e vada pertanto proseguita e ulteriormente perfezionata; auspica inoltre che anche le altre regioni alpine, dove il lupo si è da poco insediato, mettano in atto politiche volte a mitigare i conflitti e a favorire la convivenza tra predatori e attività pastorali.</p></blockquote> <p style="text-align: justify;">Oggi più che mai è importante eradicare ogni atteggiamento di odio e sfida nei riguardi della Natura, come è ad esempio l’attività venatoria e di pesca. L’uomo deve davvero arrivare al punto di distruggere questo unico e meraviglioso pianeta? Io credo di no e finchè ci saranno persone sensibili che mettono la Vita davanti agli interessi e al finto sapere tecnico-accademico allora la speranza rimarrà accesa alimentando la scintilla dell’amore che in fondo è presente in ciascuno di noi.</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5381235946797223809.post-50398044922539641372012-02-14T16:43:00.001+01:002012-02-22T16:29:15.722+01:00ORDINANZE SULLE NUTRIE - parte 1: LA FARSA<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; text-align: left;">Ogni anno vengono promulgate ordinanze atte solo ad accontentare le associazioni venatorie, i capricci di alcuni cacciatori e di alcuni agricoltori. Queste ordinanze costituiscono degli atti illegittimi e di forte impatto negativo sia ambientale che socio-economico. Leggendole è possibile capire come il non-problema nutrie venga strumentalizzato solo per motivi politici ed economici. I risultati di tali pessime e penose ordinanze sono sotto l'occhio di tutti: fallimento, spreco di soldi, di risorse, inquinamento ambientale, perdita di biodiversità, pericoli relativi alla sicurezza sociale. Quasi tutte le ordinanze si basano anche su dichiarazioni false, sulla distorsione di dati spesso inesistenti e inventati, sulla collusione delle solite lobbies sopra citate che fanno pressione con mezzi a dir poco ortodossi sulle amministrazioni. Va anche detto, come recentemente accaduto per il lupo, che alcuni biologi, naturalisti, faunisti, professori sono anch'essi collusi con "i poteri forti" delle multinazionali delle armi e guardano solo al profitto fregandosene palesemente della natura, dell'ambiente, della biodiversità.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 100%;">La stragrande maggioranza delle ordinanze perde i ricorsi al TAR e vengono bocciate proprio perchè non sussistono argomentazioni valide e le loro affermazioni si basano anche su menzogne.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 100%;">Recentemente è apparso un vero scandalo. Due Comuni diversi, appartenenti a due Provincie diverse hanno emanato la medesima ordinanza di abbattimento nutrie! Uno dei due Comuni ha palesemente copiato e plagiato l'ordinanza di un altro Comune, con le stesse osservazioni! Cosa impossibile sia scientificamente che logicamente parlando. Si tratta dei Comuni di Trigolo (CR) e Bigarello (MN). Ma non sono gli unici, molti altri Comuni sempre di Cremona e Mantova hanno reiterato nel tempo ordinanze fondate su informazioni false, non verificate e per nulla scientifica. Sono carenti di dati e argomentazioni valide. Inoltre sono tutte copie spudorate di ordinanze precedenti che richiamano addirittura ipotetici dati risalenti a più di 10 anni fa!</span></div><br />
<div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">Ecco i Comuni in questione:</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">- Bigarello (MN)</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">- Casaletto Ceredano (CR)</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">- Salvirola (CR)</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">- Soresina (CR)</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">- Palazzo Pignano (CR)</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">- Trigolo (CR)</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">Analizziamo ora le disinformazioni presenti in queste assurde e non valide ordinanze.</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">Questa è l'identica frase di apertura dei suddetti documenti: "<i>Constatata l’enorme e preoccupante presenza di nutrie sul territorio di questo Comune, presenza destinata ad aumentare in modo impressionante in quanto, le stesse, hanno una capacità riproduttiva molto elevata; Considerato che la nutria non rappresenta specie autoctona e non ha quindi antagonisti naturali</i>"</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-Pvg1ybHOwjs/TzfogGUxUQI/AAAAAAAAAYw/QQgoMK0s0Ac/s1600/Cattura11.PNG" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708286690866581762" src="http://3.bp.blogspot.com/-Pvg1ybHOwjs/TzfogGUxUQI/AAAAAAAAAYw/QQgoMK0s0Ac/s320/Cattura11.PNG" style="cursor: pointer; display: block; height: 52px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-rugCLL_O-10/Tzfof-AwMmI/AAAAAAAAAYo/IbUNCYGCTeA/s1600/Cattura9.PNG" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708286688635138658" src="http://1.bp.blogspot.com/-rugCLL_O-10/Tzfof-AwMmI/AAAAAAAAAYo/IbUNCYGCTeA/s320/Cattura9.PNG" style="cursor: pointer; display: block; height: 33px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-mqmlm4i0Cvs/TzfofRbqEaI/AAAAAAAAAYc/fuLla1E24Rc/s1600/Cattura8.PNG" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708286676668387746" src="http://1.bp.blogspot.com/-mqmlm4i0Cvs/TzfofRbqEaI/AAAAAAAAAYc/fuLla1E24Rc/s320/Cattura8.PNG" style="cursor: pointer; display: block; height: 35px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-7XeMXK_FXdc/TzfofJrxPsI/AAAAAAAAAYQ/J1uKcbS2nls/s1600/Cattura5.PNG" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708286674588483266" src="http://3.bp.blogspot.com/-7XeMXK_FXdc/TzfofJrxPsI/AAAAAAAAAYQ/J1uKcbS2nls/s320/Cattura5.PNG" style="cursor: pointer; display: block; height: 33px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-CoC26hF3_tU/TzfoelORPFI/AAAAAAAAAYE/9UD4R7Y6zTo/s1600/Cattura3.PNG" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708286664801074258" src="http://1.bp.blogspot.com/-CoC26hF3_tU/TzfoelORPFI/AAAAAAAAAYE/9UD4R7Y6zTo/s320/Cattura3.PNG" style="cursor: pointer; display: block; height: 52px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: center;"><span style="font-size: 100%;"><i>Fig. 1 - palese plagio tra ordinanze</i></span></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: center;"><span style="font-size: 100%;"><br />
</span></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><span style="font-size: 100%;">Per prima cosa occorrono i dati. Sono stati fatti dei censimenti per le stime? Se si in che modo? Per legge, occorrono prima degli studi scientifici atti a determinare la scelta o meno di un eventuale contenimento. Sempre per legge (157/92) è obbligatorio impiegare metodi ecologici e solo a fronte di un parere dell'ISPRA è possibile poi optare per un metodo di contenimento diretto. In quest'ultimo caso gli studi scientifici hanno dimostrato che la cattura con gabbie risulta essere incomparabilmente più efficace rispetto alla mera e macabra uccisione con armi da fuoco. Nonostante questo, i metodi impiegati da 20 anni a questa parte non hanno mai dato risultati positivi anzi, hanno sempre incrementato l'entità del fenomeno. Si tratta di semplici principi di ecologia. In questi rinomati studi viene consigliato di intervenire sull'ambiente, il modo migliore ed efficace per ottenere risultati duraturi e positivi.</span></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">La nutria è specie naturalizzata italiana e i nuclei di castorini nati sul territorio italiano costituiscono fauna selvatica autoctona. </div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">Le nutrie hanno una bassa capacità riproduttiva. Solo nelle aree sottoposte a contenimento mediante abbattimento di questi roditori, il tasso di riproduzione aumenta proprio perchè la pressione venatoria (a mezzo di contenimento) stimola le strategie di sopravvivenza della specie.</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">La nutria inoltre ha diversi predatori e antagonisti naturali tra cui la VOLPE e la LONTRA ma quest'ultima è stata portata all'estinzione dai cacciatori, dagli agricoltori e dai pescatori (oltre che per la sua pelliccia) ed ora si devono investire soldi per i progetti di recupero e reintroduzione.</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">Ecco una diapositiva mostrata durante il primo convegno internazionale sulla nutria tenutosi a Pavia nel giugno del 2011:</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-f6bYfjM3YUg/TzfpNCkZm1I/AAAAAAAAAZM/TFJxAbKN-E4/s1600/P1140274.JPG" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708287462952508242" src="http://3.bp.blogspot.com/-f6bYfjM3YUg/TzfpNCkZm1I/AAAAAAAAAZM/TFJxAbKN-E4/s320/P1140274.JPG" style="cursor: pointer; display: block; height: 240px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: 100%;"><i>Fig. 2 - alcuni predatori e antagonisti naturali della nutria</i></span></div></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Passiamo all'altra irreale considerazione:</div><div style="text-align: justify;">"<i>Considerato inoltre che tali animali, riproducendosi incontrollatamente, potrebbero essere portatori di epidemie, se non addirittura di infezioni letali quali la leptospirosi, come segnalato in alcuni casi dall’ASL e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, con indagini condotte negli anni dal 1996 al 2001, mettendo quindi in serio pericolo la salute dei cittadini ed, in particolare, di bambini e ragazzi, che per la pratica della pesca sportiva e senza le necessarie precauzioni, potrebbero venire a contatto con l’acqua potenzialmente infetta di canali e corsi d’acqua</i>"</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-IExt8Lba-Ow/Tzfpmk1a-iI/AAAAAAAAAZY/ZMlcgI9qP7w/s1600/Cattura4.PNG" style="text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708287901647436322" src="http://2.bp.blogspot.com/-IExt8Lba-Ow/Tzfpmk1a-iI/AAAAAAAAAZY/ZMlcgI9qP7w/s320/Cattura4.PNG" style="cursor: pointer; display: block; height: 94px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><br />
<div style="text-align: center;"><i>Fig. 3 - esempio di terrorismo mediatico basato su notizie false o distort</i>e</div></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">E' stato ribadito più volte a livello scientifico e da parte di vari Istituti Zooprofilattici italiani che la nutria NON è da considerarsi un problema a livello igienico-sanitario. Nelle ordinanze non vengono mostrati dati e vengono accennate indagini eseguite più di 15 anni fa presumibilmente su carcasse abbattute nei pressi di aziende agro-zootecniche. Proprio in questi luoghi la leptospirosi è presente in percentuali elevate a prescindere dalla nutria. Infatti i bovini sono portatori primari e le condizioni igieniche (presenza di liquami) sono precarie. La leptospirosi è una patologia curabile senza problemi, alla stregua di ogni altro batterio. Le leptospire sono presenti SEMPRE in ogni ambiente umido. Rimando al dossier sulla Leptospirosi per ogni ulteriore approfondimento. Da ribadire che gli esiti di positività si riferiscono solo al titolo anticorpale e NON all'isolamento dello spirochete. Quindi la nutria NON è portatrice di leptospirosi.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Altra frase senza capo ne coda:</div><div style="text-align: justify;">"<i>Considerato inoltre che la presenza, in misura così elevata, della nutria sul territorio produce danni ingentissimi alle coltivazioni agricole</i>"</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708288266237607410" src="http://4.bp.blogspot.com/-IfJrFJXo-uQ/Tzfp7zCfffI/AAAAAAAAAZk/OQKz_pVmdNo/s320/Cattura7.PNG" style="color: #0000ee; cursor: pointer; display: block; height: 20px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; text-decoration: underline; width: 320px;" /><i><div style="text-align: center;"><i>Fig. 4 - i dati secondo questi signori sono indicati dall'utilizzo dell'aggettivo superlativo assoluto</i></div></i></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">Ebbene, proprio gli studi scientifici eseguiti a livello anche provinciale hanno dimostrato che l'impatto che la nutria esercita sull'attività agricola è irrisorio e intrinseco alla medesima. Le statistiche ufficiali dimostrano che negli anni i "danni" da nutria sono diminuiti e sono comunque di gran lunga secondari a quelli causati sempre all'agricoltura dalla selvaggina immessa per scopo venatorio. Quini sono i cacciatori a creare i danni. Inoltre vari <span style="font-size: 100%;">agricoltori mentono sull'entità dei danni per godere degli indennizzi. Questo è stato dimostrato anche al convegno internazionale sulla nutria con tanto di dati alla mano. I danni da pascolamento causati dalle nutrie e altri animali sono solo conseguenze di cattiva gestione dei fondi, della presenza di allevamenti di castorino negli anni passati e dell'attuazione di sconsiderati piani di abbattimento.</span></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><span style="font-size: 100%;"><br />
</span></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><span style="font-size: 100%;">Oltre agli spesso sopravvalutati e ipotetici danni agricoli, le argomentazioni letterarie (non scientifiche) di lor signori relativamente alle tane si basano solo sul termine "considerevole", possiamo leggere infatti: "<i>Considerato che tale animale ricava la propria tana scavando gallerie di considerevole lunghezza presso le rive dei corsi d’acqua e negli argini dei canali</i>".</span></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><span style="font-size: 100%;"><br />
</span></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><span style="font-size: 100%;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-_cqRazHaA98/TzfrtfjZLzI/AAAAAAAAAZw/bXoQ10RipJ4/s1600/Cattura10.PNG" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708290219511983922" src="http://4.bp.blogspot.com/-_cqRazHaA98/TzfrtfjZLzI/AAAAAAAAAZw/bXoQ10RipJ4/s320/Cattura10.PNG" style="cursor: pointer; display: block; height: 30px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><div style="text-align: center;"><span style="font-size: 100%;"><i>Fig. 5 - considerazioni alquanto colorite e senza bas</i>i</span></div></span></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><br />
</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;">In realtà le nutrie non sono animali fossori obbligati ma scavano solo la loro tane dove l'ambiente è stato degradato e impoverito di vegetazione. La nutria infatti tende a ricavarsi un giaciglio tra la bassa vegetazione o ad occupare e adattare anfratti naturali o tane già presenti. Solitamente ricava la propria tana utilizzando la vegetazione ripariale e costruendo una sorta di zattera galleggiante. Studi scientifici hanno dimostrato come le nutrie non siano in grado di scavare le tane negli argini ove questi siano ricchi di vegetazione. Prediligono invece gli argini spogli con una certa pendenza e la lunghezza media delle tane, per la maggior parte monocunicolari, è di circa 2-3 metri. Proprio gli argini che l'agricoltore intensivo diserba senza criterio divenendo egli stesso causa di smottamenti e di degrado ambientale.</div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><span style="font-size: 100%;"><br />
</span></div><div style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal; text-align: justify;"><span style="font-size: 100%;">Infine citiamo una "chicca" che se non fosse per il fatto che compare in diverse ordinanze, farebbe davvero ridere:</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,serif; font-size: 100%; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">"</span><i>Atteso che da recenti servizi televisivi a livello scientifico hanno confermato che la specie nutria caccia e distrugge la specie lontra e le altre realtà faunistiche autoctone, storicamente presenti nel territorio e di pregio naturalistico ambientale</i>"</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-Dq8qkDyNaLM/TzfsG1rompI/AAAAAAAAAZ8/nnf-8D4_MHE/s1600/Cattura.PNG" style="text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708290654948858514" src="http://1.bp.blogspot.com/-Dq8qkDyNaLM/TzfsG1rompI/AAAAAAAAAZ8/nnf-8D4_MHE/s320/Cattura.PNG" style="cursor: pointer; display: block; height: 38px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><br />
<div style="text-align: center;"><i>Fig. 6 - l'apoteosi della disinformazione</i>!</div></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Questo dimostra l'infondatezza, il plagio, la dichiarazione di falso di tali ordinanze e ciò potrà permettere ricorsi al TAR e conseguenti vittorie da parte delle associazioni che si impegnano per la tutela della fauna e dell'ambiente. </div><div style="text-align: justify;">Le pubblicazioni scientifiche e gli studi di ricerca hanno dichiarato che la lontra in Lombardia si è estinta negli anni '80 del secolo scorso!! Ed è presente attualmente con pochissimi individui solo in Sud Italia (Basilicata). Oltretutto è la Lontra che preda e mangia le nutrie!</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-6r_y6Gs38XI/TzfsbUxcZ4I/AAAAAAAAAaI/hMgWYzE9-fM/s1600/Cattura6.PNG" style="text-align: left;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5708291006892107650" src="http://3.bp.blogspot.com/-6r_y6Gs38XI/TzfsbUxcZ4I/AAAAAAAAAaI/hMgWYzE9-fM/s320/Cattura6.PNG" style="cursor: pointer; display: block; height: 93px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 320px;" /></a><i><div style="text-align: center;"><i>Fig. 7 - estratto di una pubblicazione scientifica nazionale</i></div></i></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Nella seconda parte verranno esposte alcune osservazioni generiche sulle ordinanze e sulle implicazioni dei metodi per il contenimento della fauna selvatica.</div>Unknownnoreply@blogger.com0