giovedì 24 dicembre 2009
AUGURI DI BUONE FESTE
sabato 12 dicembre 2009
VANTAGGI E BENEFICI DELLA NUTRIA (Coypu - Myocastor coypus)
In Sud America ma anche in Europa la caccia alla Nutria è vietata perchè il Coypu è un animale che svolge un ruolo molto importante negli ecosistemi in cui vive e pertanto è fondamentale preservarne le caratteristiche di variabilità genetica.
La Nutria viene quindi impiegata anche nella gestione e nella bonifica di paludi e acquitrini perchè grazie alla loro alimentazione vegetariana sono in grado di tenere sotto controllo le popolazioni di piante acquatiche e permettere agli stagni, paludi, fontanili e altri corpi idrici di sopravvivere e di favorire così la vita dei pesci, dei gasteropodi e delle altre piante acquatiche.
La stessa funzione viene svolta per liberare appezzamenti di terreno e strade dalle erbe infestanti. La loro opera di scavo per cercare le radici inoltre (come fanno i lagomorfi) è utile per areare il terreno e permettere la colonizzazione di altri vegetali. Quest'ultima funzione viene anche favorita dalle feci di questi animali perchè in quanto vegetariani, i semi presenti in esse e le parti di piante lasciate cadere dalla Nutria mentre mangia, hanno modo di colonizzare nuovi ambienti e di espandersi.
Siccome le Nutrie occupano nicchie ecologiche prossime ad altri roditori - in primis topi e ratti - la loro presenza in un determinato ambiente, oltre ad essere indice di un buono stato, consente di tenere sotto controllo il numero di questi altri piccoli roditori e quindi svolgono un ruolo nel mantenimento di un equilibrio igienico-sanitario stabile (salvo eccezioni).
Un'altra importante funzione da non sottovalutare è l'ottimo equilibrio che si crea molto spesso tra Nutrie e fauna locale (avifauna soprattutto), in particolare per quanto concerne la distribuzione e la gestione delle risorse trofiche. In ambienti come parchi urbani, oasi naturali e simili, la presenza di Nutrie rende più vivo e magico l'ambiente e le persone - soprattutto i bambini - rimangono sempre affascinati da questi splendidi e innocui roditori.
Ad esempio in luoghi come fontanili e parchi, dove la gente spesso esagera nel buttare il cibo agli animali, le Nutrie svolgono un ruolo di "spazzini" molto utile perchè un surplus di pane e altri alimenti creano squilibri faunistici e ambientali spesso disastrosi mentre i Coypu sono animali che si autoregolano. Naturalmente per gestire meglio il tutto occorre il solito buon senso delle persone che spesso è molto raro da trovare.
Da alcuni anni quindi (salvo casi particolari) la Nutria o Castorino è a tutti gli effetti fauna selvatica italiana proprio perchè vi sono prove e dimostrazioni che la nicchia occupata dalla Nutria è perfettamente integrata nei nostri ecosistemi.
lunedì 30 novembre 2009
RAZZE E COLORI DELLE NUTRIE
Non tutti sanno che il vero nome della nutria è Coypu (Myocastor coypus) o Castorino e non tutti si ricordano che proprio la famosa pelliccia di "castorino" è stata fatta allevando le nutrie. Fintanto che il business andava a gonfie vele si è utilizzato il nome di castorino, una volta fallito invece il nome si è magicamente tramutato in nutria. Sostantivo che come spiegato in precedenza significa Lontra (Lutra lutra) ma è usato anche per indicare il sottopelo dell'animale. In attesa di ulteriori e interessanti approfondimenti su questo aspetto della nutria, vorrei rendere partecipe il pubblico sul fatto che esistono ben 200 varietà circa di colore di nutrie che sono state selezionate apposta per farne pelliccie. Qui di seguito ne elenco solo alcune che possono essere osservate anche nel nostro Paese.
1) oro-marrone
2) bruno
3) nero
4) ambra-oro
5) bianco albino
6) mosaico
7) bluastro
8) pastello
9) acciaio-oro
10) groenlandia chiaro
11) groenlandia scuro
12) perla
I tipi 1 - 2 - 5 - 10 sono tra le razze più facilmente osservabili in natura dalle nostre parti mentre il tipo 1 è il vero colore del Coypu importato dal Sudamerica.
Ringrazio per le foto il sito http://nutrie.eu
domenica 22 novembre 2009
CONVEGNI, SEMINARI E CONFERENZE SULLA NUTRIA
La nuova Associazione MIFA è lieta di annunciare la disponibilità, da parte del biologo esperto di Nutrie Samuele Venturini, di tenere corsi, convegni, conferenze e seminari per divulgare le vere informazioni scientifiche relative a questo roditore e proporre progetti e metodi ecologichi funzionanti per una corretta ed efficace gestione faunistica di questi meravigliosi animali.
Proprio il giorno 14 novembre 2009 in occasione della manifestazione intitolata “incontro con gli animali esotici e la fauna selvatica” (organizzato con il patrocinio del Comune di Buccinasco e con la collaborazione delle Associazioni Banca del Tempo e dei Saperi, Tom & Jerry, MIFA) nel Comune di Buccinasco è stata tenuta la prima conferenza di questo tipo ed è stata un successo. La popolazione è intervenuta con domande molto attente e mirate e l’esito è stato veramente positivo.
Il sottoscritto si propone di collaborare con le varie Amministrazioni Comunali italiane e le Associazioni che fossero interessate ad approfondire questa tematica.
Per informazioni, appuntamenti e dettagli si prega di rivolgersi alla mail presente nel menù “contatti”.
domenica 15 novembre 2009
IMPORTANTE AGGIORNAMENTO IUCN: LA NUTRIA NON E' PIU' CONSIDERATA "PEST"
sabato 17 ottobre 2009
E' DIMOSTRATO: LA NUTRIA NON ARRECA DANNI ALL'AGRICOLTURA
1) danni alle colture
2) danni agli argini
Analizziamo ora i dati che scagionano la nutria da queste infamanti e pretestuose accuse.
1) LE NUTRIE E L'AGRICOLTURA
In alcuni Comuni del Parco Agricolo Sud Milano (e non solo) sono state eseguite osservazioni sul campo per constatare gli effetti della presenza delle nutrie sulle principali pratiche agricole.
Anche se lo studio è iniziato da alcuni anni, dedicherò la mia attenzione agli utlimi 2 anni sia perchè sono i più recenti sia perchè secondo le solite fonti disinformative il fenomeno nutrie è in continuo aumento, ma questo ultimo punto lo spiegheremo più tardi.
Mais, frumento, grano, riso, marcite, foraggi, soia sono solo alcune delle colture poste sotto esame da questo studio, eseguito appunto su Comuni con una forte presenza di nutrie fin dagli anni passati (almeno 10 - 15 anni fa). Ogni anno le aziende agricole procedono con la semina, la concimazione, l'irrigazione, le pratiche per il mantenimento fino ad arrivare al raccolto. Ebbene, ad ogni termine di questo ciclo agricolo si assiste ad un raccolto che è prossimo almeno al 98% circa di quanto seminato.
In agricoltura è impossibile avere il 100% del raccolto in termini numerici ed è anche errato fissarsi su questa mentalità. Se l'immaginario collettivo pensa che da un seme seminato corrisponde una piantina è in errore. Non si tratta mai di rapporto 1:1 perchè, prendendo ad esempio il mais, da 1 seme di ricava una pannocchia con (per semplicità ma sono molti di più) 50 semi! Un rapporto di 1:50. Il raccolto sarà quindi sempre in positivo, salvo naturalmente incidenti o catastrofi naturali.
Durante la semina, fin dai tempi più antichi, gli uomini e in particolare i contadini (quelli veri che amano la Natura, oggi ormai sempre più rari perchè accecati dal denaro) hanno sempre convissuto con gli uccelli che si cibavano delle sementi ma nonostante questo - che si ripete tutt'oggi - i raccolti sono sempre disponibili.
Anche quest'anno appunto su estesi campi coltivati, il raccolto è stato abbondante e le eventuali perdite rientrano nel normale bilancio. Queste perdite sono causate sia dalla tecnica adottata (fattori interni) che da fattori esterni. Per i primi cito solo un fatto esemplare: durante la semina, quasi tutte le piantine presenti ai bordi esterni del campo hanno difficoltà a crescere e a produrre il raccolto perchè sono molto esposte alle intemperie, ad una cattiva esposizione, all'inquinamento delle auto che passano vicino etc. Questo gli agricoltori lo sanno e lo prendono sempre in considerazione e rientra in quel 2% di "perdite" che è indicato sopra.
In quel 2% circa di "perdite" sono incluse le attività degli animali, inevitabili per ovvi motivi:
- l'uomo ha disturbato l'ambiente in cui essi vivono
- le colture sono mangiate anche dagli animali che a loro volta (tutti) aiutano l'ecosistema a non collassare.
Esattamente: la fauna selvatica (sia essa autoctona che alloctona) è di fondamentale importanza perchè grazie ad essa gli sconvolgimenti umani dettati appunto dall'attività antropica, possono essere compensati e ridimensionati. Ricordo che l'agricoltura intensiva e gli allevamenti sono la causa principale dei dissesti idrogeologici e dell'inquinamento idrico e atmosferico. Ciò non viene detto solo perchè potrebbe destabilizzare il sistema in cui oggi viviamo ma la realtà è proprio questa e in Rete si trovano studi mirati che dimostrano ciò.
Nel caso particolare, le nutrie se non hanno a disposizione della vegetazione spontanea (erba, prati incolti, etc.) possono in casi di necessità cibarsi delle piante coltivate presenti vicino all'acqua, raramente di addentrano. Questo però non vale solo per le nutrie ma per tutti quegli animali che vivono in campagna, dagli uccelli ai mustelidi, dagli insetti ai conigli. Anche l'uomo fa la sua parte difatti sono stati ripresi furti di pannocchie di mais da alcune persone.
Concludendo, anche secondo uno studio della Regione Lombardia non esiste nessuna correlazione tra i castorini e le spesso gonfiate perdite agricole. Gli unici effetti che gli animali possono causare all'agricoltura consistono in un'effettiva alimentazione delle suddetto colture ma questo avviene solo in particolarissime circostanze. Un caso su tutti e che riguarda le nutrie è la presenza in passato (ma non è detto che sia anche attuale) di allevamenti di castorini e le pratiche insensate di abbattimenti con gabbie e armi da fuoco. Oltretutto l'immissione di fauna per fini venatori crea davvero perdite ai raccolti e squilibri ambientali. La responsabilità quindi, ad essere onesti con la propria coscienza, è sempre dell'uomo e dei suoi interessi meramente economici.
2) LE NUTRIE E GLI ARGINI
Le nutrie scavano tane anche negli argini, questo è risaputo e l'ho sempre spiegato. Ma nessuna nutria ha mai causato i disastri che crea l'uomo. A parte questa piccola parentesi doverosa, le tane delle nutrie possono essere anche ricavate tra la vegetazione del sottobosco e a seconda dell'argine le tane variano di lunghezza. In alcuni casi non si parla di "cunicoli" ma di conche perchè alla nutria basta solo uno spazio di terra per ricavarsi un posto dove ripararsi e vivere pacificamente. Durante le osservazioni di questi anni si sono notate dei piccoli cedimenti di argine che hanno provocato la fuoriuscita di acqua da un campo di riso alla roggia sottostante MA nonostante questo il "danno" è stato comunque molto relativo perchè la produzione e il raccolto sono stati ottimi. Spesso inoltre per riparare questi inconvenienti è sufficiente coprire con della terra il buco ma tale operazione avrà solo una durata limitata. Le fuoriuscite di acqua però avvengono prevalentemente dove gli argini sono "nudi", privi cioè di vegetazione. E' risaputo infatti che le radici delle piante svolgono una funzione di consolidamento degli argini e infatti la piantumazione di questi ultimi è una tecnica a favore della stabilità delle opere idriche. Dove vi è vegetazione e vi sono le nutrie e le loro tane, gli argini sono solidi e non si sono mai avute perdite di alcun tipo.
Tra l'altro non sono solo le nutrie a scavare tane negli argini, anche molti altri roditori lo fanno così come mustelidi, lagomorfi, rettili, invertebrati, altri mammiferi etc. Da testimonianze sia dirette che indirette, l'instabilità degli argini è causata proprio dai mezzi agricoli sia perchè la terra crolla sotto il loro peso sia perchè le pratiche agricole prevedono l'uso a volte massiccio di diserbanti. Questi percolano poi nel terreno e con le piogge stagionali, avendo i nostri suoli delle caratteristiche idrogeologiche precarie, gli smottamenti sono all'ordine del giorno. Oltretutto i cacciatori nella stagione venatoria camminano sugli argini facendoli anche crollare. E' facile poi dare la colpa agli animali!
Esistono molti modi per prevenire questi "danni" e come scriverò in un articolo più avanti, tali opere si basano sull'impiego di ingegneria ambientale e metodi ecologici.
FIG. 4 - Argini nel Sud-Ovest Milanese con presenza di nutrie (e altri animali). Attenzione, non vanno confuse le tane degli animali con gli anfratti naturali creati dall'erosione (naturale) dell'acqua.
Come si può notare le Nutrie sono INNOCENTI e non arrecano alcun danno all'agricoltura, anzi degi studi in corso stanno proprio rivalutando questa considerazione sotto aspetti positivi.
Questo studio procederà e sarà soggetto ad aggiornamenti in bae alle nuove scoperte e risultati raggiunti.
domenica 4 ottobre 2009
SULL'ALIMENTAZIONE E SULLA CONVIVENZA CON L'AVIFAUNA DELLA NUTRIA
Ma andiamo con ordine: la nutria è un roditore prettamente vegetariano, si ciba quindi solo ed esclusivamente di vegetali, ortaggi, frutta, verdura e farinacei. Tutto al più potrebbe occasionalmente cibarsi dei molluschi per il semplice fatto che questi invertebrati sono costituiti come una noce: il guscio con all'interno il "seme" (l'animale in questo caso). L'azione corrisponde esattamente all'apertura di un guscio in entrambi i casi. C'è da dire inoltre che spesso le nutrie mangiano molluschi alloctoni (portati dall'uomo) ma questo è in fase di studio.
Un'altra osservazione che invece ho documentato recentemente è stata che la nutria si ciba anche della Robinia pseudoacacia, una pianta alloctona importata dall'uomo anni fa e ora diffusa in tantissime zone.
Per quanto riguarda l'alimentazione, è comprovato che l'anatomia e la fisiologia degli organi interni digestivi e dell'apparato boccale sono a tutti gli effetti quelli di un CASTORO e soprattutto di un erbivoro.
Certo, se una persona mette vicino ad una nutria una carcassa di un animale, è ovvio che provi ad assaggiarla ma questo dimostra ancor di più due cose:
1) la nutria è vegetariana perchè non è un predatore in quanto non va a caccia ad uccidere animali;
2) in natura la Nutria è prettamente vegetariana ma l'uomo interviene creando squilibri, immettendo cioè alimenti che non sono pertinenti con l'alimentazione vera di questi castori sudamericani, oltretutto se non fosse vegetariana non mangerebbero le colture agricole! E qui i disinformatori si sono tirati la zappa sui piedi!
Mi è stato detto anche che la nutria ha ucciso dei gatti e che attacca le gallinelle d'acqua. Anche qui risulta essere TUTTO FALSO, sia perchè chi dice queste cose non ha le prove ma parla solo per sentito dire, sia perchè è scientificamente provato che ciò non avviene! Difatti i roditori come le nutrie e i castorini non hanno lo scheletro adatto e le articolazioni giuste per mordere altri animali, inoltre quasi sempre la moria di altri animali è da imputarsi all'uomo e vi illustro un tipico esempio sconcertante.
Alcuni giorni fa ho sentito una voce dire che le nutrie avevano attaccato delle gallinelle d'acqua quando, dopo alcune indagini, ho scoperto dal proprietario di un laghetto in cui vivono questi animali, che non sono state le nutrie bensì dei ragazzi che si "divertono" a tirare i sassi agli uccelli (gallinelle d'acqua in questo caso) e che per ripararsi salivano sugli alberi. Questo dimostra il vandalismo e la pericolosità dell'essere umano che addirittura vuole incolpare ingiustamente un animale così pacifico e affettuoso come il Coypu.
FIG. 4 - Nutrie insieme alle gallinelle d'acqua (giovani e adulti), ennesima prova e dimostrazione che le nutrie non arrecano nessun danno all'avifauna locale. Come si può notare sono intente a cercare cibo sul prato e tra le loro prelibatezze vi sono l'erba e il pane che le persone lasciano a loro.
venerdì 18 settembre 2009
SULLA PREDAZIONE DELLE UOVA DA PARTE DELLE NUTRIE
sabato 12 settembre 2009
A TU PER TU CON LA NUTRIA
Basta mandare una mail all'indirizzo del blog con:
- città
- numero di telefono
(naturalmente i trasgressori e i perditempo saranno puniti a norma di legge)
sabato 29 agosto 2009
TENTATIVI DI GESTIONE (ed eradicazione) DELLA NUTRIA (Myocastor coypus)
Austria
La cattura delle nutrie non in cattività è iniziata nel 1935. (Aliev, 1967; in Carter, 2007)
Fiume Baztan (Spagna)
Sono in corso i preparativi di uno studio sulla distribuzione, la densità della popolazione e l'impatto della specie al fine di elaborare un piano per la sua gestione.
Fiume Bidasoa (Spagna)
Sono in corso i preparativi di uno studio sulla distribuzione, la densità della popolazione e l'impatto della specie al fine di elaborare un piano per la sua gestione.
California (Stati Uniti (USA))
Un piccolo programma di eradicazione ha avuto successo e la specie è stata eradicata dal 1978
Catalunya (Spagna)
Sono in corso i preparativi di uno studio sulla distribuzione, la densità della popolazione e l'impatto della specie al fine di elaborare un piano per la sua gestione.
Francia
Tra il 1974 e il 1985 il numero di nutrie è cresciuto ed è stato utilizzato l'impiego di farmaci anti-coagulanti come forma di avvelenamento. (Abbas, 1991; in Carter, 2007)
Georgia
Quando presenti con alta densità di popolazione, le nutrie hanno livellato la copertura erbacea in aree paludose della Georgia. (Laurie, 1946; in Carter, 2007)
Guipuzcoa (Spagna)
Sono in corso i preparativi di uno studio sulla distribuzione, la densità della popolazione e l'impatto della specie al fine di elaborare un piano per la sua gestione.
Honshu. (Giappone)
Nella prefettura di Hyogo, un Comitato di gestione dell'ecosistema è stato istituito nel 2004 per tutelare la libellula e per la gestione dell'habitat della nutria.
Indiana (Stati Uniti (USA)
Una piccola popolazione di nutrie selvatiche create da individui fuggiti da allevamenti da pelliccia è stata debellata.
Italia
L'eradicazione della nutria in Italia non è considerata fattibile perché adesso è presente in gran parte del paese. È stata anche introdotta illegalmente in Sardegna e in Sicilia. Il mite clima invernale che caratterizza la maggior parte d'Italia rende l'habitat adatto per la specie. Programmi di controllo sono effettuati da molte amministrazioni locali, tramite la cattura di animali vivi e l'eutanasia degli stessi. In alcuni casi i programmi adottati possono ridurre efficacemente il livello dei danno. L'Istituto Nazionale Fauna Selvatica (ora ISPRA) ha recentemente elaborato linee guida per il controllo delle specie per il ministero dell'Ambiente (Cocchi e Riga, 2001. Linee guida per il controllo della nutria (Myocastor coypus). Quad. Cons. Natura, 5, Min. . Env. - Nat.Wildl. Inst. [In italiano con sintesi in inglese]). Esse sono inoltre la realizzazione di un indagine sui costi di gestione della specie, utilizzando questionari inviati a tutte le amministrazioni locali, aree protette, ecc. Essa dovrebbe essere finita nel 2002 (Piero Genovesi, Istituto Nazionale Fauna - Italia).
Giappone
Le Nutrie sono state cacciate dal Giappone con un metodo di controllo / eradicazione dal 1963. (Miura, 1976; in Carter, 2007)
Kenya
C'è stato un tentativo fallito di eradicazione dei Coypu dal Lago Naivasha tramite l'introduzione dei pitoni (rebae Python).
Louisiana (Stati Uniti (USA))
La specie è selvatica in Louisiana e viene controllata con le catture e dagli alligatori.
Maryland (USA) (Stati Uniti (USA))
All'inizio i tentativi di eradicazione non avevano avuto successo, ma la ricerca è attualmente in fase di studio per determinare la migliore strategia per l'eradicazione della specie da lle zone umide del Maryland. (Carter, 2007).
Fiume Montseny (Spagna)
Sono in corso i preparativi di uno studio sulla distribuzione, la densità della popolazione e l'impatto della specie al fine di elaborare un piano per la sua gestione.
Navarra (Spagna)
Sono in corso i preparativi di uno studio sulla distribuzione, la densità della popolazione e l'impatto della specie al fine di elaborare un piano per la sua gestione.
Paesi Bassi
La Nutria è considerata un candidato per l'eradicazione dalle agenzie europee a causa del suo danno alla coltura della barbabietola da zucchero. Il metodo di controllo in uso nei Paesi Bassi è la cattura. (Litjens, 1980; in Carter, 2007)
Fiume Rieral (Spagna)
Sono in corso i preparativi di uno studio sulla distribuzione, la densità della popolazione e l'impatto della specie al fine di elaborare un piano per la sua gestione.
Tailandia
Il governo thailandese considera la Nutria come un problema e ha proibito l'importazione di altre specie in paese. Anche se non in modo ufficiale è stato organizzato un piano di controllo, alcuni individui sono stati consumati dalla popolazione locale. (Kanwanich, 1998; in Carter, 2007)
Fiume Tordera (Spagna)
Sono in corso i preparativi di uno studio sulla distribuzione, la densità della popolazione e l'impatto della specie al fine di elaborare un piano per la sua gestione.
Regno Unito (UK)
Nel 1962, il possedimento di Coypu è stato vietato ai sensi di una particolare legge, tuttavia questa volta si sono verificati alcuni impatti a causa delle dimensioni della popolazione. Un programma di ricerca e di cattura è stato anche promosso dal Ministero dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione (MAFF). Questa prima campagna di cattura è stata infruttuosa. Il 90% della popolazione di nutria è stato ucciso a causa dell' estremo inverno del 1962/63, ma a causa di successivi inverni miti, c'è stata una rinascita ed espansione demografica. Ciò ha portato ad una seconda campagna di eradicazione iniziata nel 1981. La seconda campagna traeva beneficio da più conoscenza ed esperienza, e sono stati utilizzati modelli matematici per esaminare il potenziale di cattura e i diversi regimi basati sulla dinamica della popolazione della specie. Nell' aprile 1986 sono stati stimati meno di 40 nutrie nella parte occidentale della Gran Bretagna e la campagna di eradicazione è stata arrestata nel 1989. (Gosling e Baker, 1989).
fonte: http://www.nwrc.usgs.gov/special/nutria/index.htm
venerdì 7 agosto 2009
Buone Vacanze!
Come accennato nel precedente articolo, stiamo lavorando a progetti sul campo molto interessanti in collaborazione con diversi Enti e Istituzioni. A settembre ci saranno molte novità.
Continueremo con le uniche e vere informazioni scientifiche relative a questo meraviglioso roditore.
Lo Staff
domenica 26 luglio 2009
IL BLOG SULLA NUTRIA AL LAVORO
A causa di questo impegno il blog non sarà aggiornato regolarmente ma sarà sempre attivo e pronto in prima linea alla divulgazione delle vere informazioni sul castorino e alla sua tutela.
Lo staff del blog sulla Nutria
venerdì 3 luglio 2009
DIFFUSIONE E DISTRIBUZIONE DELLA NUTRIA (Coypu - Myocastor coypus) IN EUROPA
- rilasci intenzionali: la stragrande maggioranza delle popolazioni presenti al di fuori dell'areale di origine sono dovute alle liberazioni intenzionali dei piccoli allevatori di aziende per la produzione della pelliccia di castorino;
- fughe accidentali: corrispondono ad una piccola percentuale ma sono dovute a scarse misure di sicurezza degli stessi allevamenti di castorino.
Spesso, le popolazioni naturalizzate di nutria derivano proprio da nuclei rilasciati intenzionalmente dagli allevatori. In Spagna ad esempio le Nutrie sono entrate dalla Francia.
Le popolazioni naturalizzate di Myocastor coypus conosciuto fino ad ora si trovano in Nord America, Europa, Asia centrale e settentrionale, Giappone, Africa orientale e Medio Oriente.
Nell'Inghilterra orientale la specie è stata eradicata dopo 11 anni per i seguenti motivi:
- nuclei isolati,
- successione di inverni particolarmente rigidi,
- campagne di controllo numerico immediate.
Nonostante ci siano diversi programma di contenimento relativi a questo animale soprattutto in America ed Europa, i range di distribuzione e la densità di popolazione stanno aumentando in diversi Paesi.
Paese Stato
Albania: Aliena/Naturalizzata
Austria: Aliena/Naturalizzata
Bielorussia: Aliena/Non Naturalizzata
Belgio: Aliena/Naturalizzata
Bulgaria: Aliena/Naturalizzata
Croazia: Aliena/Naturalizzata
Repubblica Ceca: Aliena/Non Naturalizzata
Danimarca: Aliena/Non Naturalizzata
Russia europea: Aliena/Naturalizzata
Finlandia: Aliena/Estinta
Francia: Aliena/Naturalizzata
Germania: Aliena/Naturalizzata
Gran Bretagna: Aliena/Estinta
Grecia: Aliena/Naturalizzata
Irlanda: Aliena/Estinta
Israele: Aliena/Naturalizzata
Italia: Aliena/Naturalizzata
Lituania: Aliena/Non Naturalizzata
Lussemburg:o Aliena/Naturalizzata
Macedonia: Aliena/Naturalizzata
Olanda: Aliena/Naturalizzata
Norvegia: Aliena/Estinta
Polonia: Aliena/Non Naturalizzata
Romania: Aliena/Naturalizzata
Sardegna: Aliena/Naturalizzata
Serbia: Aliena/Naturalizzata
Sicilia: Aliena/Naturalizzata
Slovacchia: Aliena/Naturalizzata
Slovenia: Aliena/Naturalizzata
Spagna: Aliena/Naturalizzata
Svezia: Aliena/Estinta
Svizzera: Aliena/Non Naturalizzata
Ucraina: Aliena/Naturalizzata
Austria: le Nutrie sono state allevate in Austria (Laurie, 1946). La cattura degli esemplari liberati è iniziata nel 1935 (Aliev, 1967)
Belgio: le nutrie sono state allevate in cattività dal 1930 e sono ora selvatiche (Laurie, 1946; Aliev, 1967; Litjens, 1980).
Bulgaria: Aliev (1967) non ha osservato nutrie qui. Mitchell-Jones e altri (1999) hanno segnalato la nutria lungo le frontiere con la Grecia e la Romania.
Ex Repubblica della Cecoslovacchia (Repubblica Ceca e Slovacchia): in base a Kinler e altri (1987) e Aliev (1967), le nutrie sono state allevate in cattività.
Danimarca: Stubbe (1989) ha segnalato esemplari di nutria in natura in Danimarca nel 1930 e 1940, ma non potrebbero sopravvivere a successivi inverni rigidi. Attualmente, non sono segnalati individui di nutria in Danimarca (Mitchell-Jones e altri, 1999).
Inghilterra: Il primo nucleo di nutria è stato importato in Gran Bretagna nel 1929 per la loro pelliccia dalle aziende agricole (Laurie, 1946). Una campagna di eradicazione lunga 10 anni è stata avviata nel 1981,(Gosling e Baker, 1987). Il 10 gennaio 1989 la nutria è stata dichiara estinta.
Finlandia: Aliev (1967) ha stilato una mappa in cui sono indicate le popolazioni selvatiche di nutria in Finlandia. Nei primi anni 1990 sono stati segnalati esemplari di Coypu fuggiti da allevamenti da pelliccia. Popolazioni selvatiche esistevano nel sud della Finlandia nei pressi di Turku (K. Jutila, orale comune.). Le nutrie sono considerate come un gioco per le associazioni di caccia (finlandese Hunters' Central Organizzazion, 2000). Tuttavia, Mitchell-Jones (1999) li classifica come estinte allo stato selvatico. Si ipotizza che inverni rigidi abbiano causato la morte in queste zone (K. Jutila).
Francia: La nutria è stata introdotta in Francia già nel 1882, qui sono iniziati gli allevamenti per la produzione di pellicce in modo serio dal 1925 al 1928 (Bourdelle, 1939). Alcune nutrie sono fuggite e sono divenute selvatiche (Bourdelle, 1939). Dal 1974 al 1985 sono aumentate in numero e sono stati controllati con avvelenamento tramite farmaci anti-coagulanti (Abbas, 1991).
Germania: Le Nutrie sono state introdotte per la prima volta in Germania nel 1926, e dal 1935 le piccole colonie selvatiche cominciarono ad apparire nel canale Elbe-Trave (Van Den Brink, 1968; Stubbe, 1992; Gebhardt, 1996).
Grecia: Le Nutrie sono state allevate in cattività in Grecia (Aliev, 1967). Tra il 1948 e il 1966 sono state osservate in natura in diversi di habitat, come stagni, laghi, canali, fiumi, paludi, prati e zone boschive (Ehrlich, 1967).
Ungheria: Le Nutrie sono state allevate in Ungheria (Sztojkov e altri, 1982; Kinler e altri, 1987; Salyi e altri, 1988). Tuttavia, Mitchell-Jones e altri (1999) indicano la Nutria presente in Ungheria meridionale vicino al confine.
Irlanda: Aliev (1967) ha disegnato una mappa dove ha registrato la loro presenza qui, ma non ha fornito ulteriori informazioni. Mitchell-Jones e altri (1999) non hanno riportato la presenza di castorini.
Italia: Il primo caso di importazione di Nutria in Italia risale al 1928 per uso commerciale (Cocchi e Riga, 1999). Gruppi di Nutria sono stati segnalati allo stato selvatico nel 1960 (Reggiani e altri, 1993). Nutria si sono diffuse da Italia alla Sicilia e Sardegna e sono attualmente considerati come una specie invasiva a causa dei danni che provocano al riso delle ziende agricole (Cocchi e Riga, 1999). Piero Genovesi (2003) ha calcolato che tra il 1996 e il 2000, la nutria ha causato 14 milioni di euro i danni e le perdite dovute alla nutria sono previste in aumento di 9-12 milioni di euro / anno.
Paesi Bassi: Le Nutrie sono state introdotte nei Paesi Bassi per la loro pelliccia intorno al 1930 dal settore agricolo, e dal 1940 sono stati osservati i primi nuclei selvatici (Litjens, 1980). Poiché arrecano danni agli argini e alle colture di barbabietola da zucchero, sono considerati un candidato per l'eradicazione dalle agenzie europee (Litjens, 1980). Il controllo è attuato tramite cattura (Litjens, 1984). Nonostante le perdite di popolazione di Coypu dovute alle catture e agli inverni rigidi, le nutrie persistono nel Neatherlands perché l'inquinamento aumenta la temperatura dell’ambiente circostante consentendo di sopravvivere ad alcuni inverni rigidi e l’immigrazione dal Belgio e dalla Germania ricostituisce la popolazione (Litjens, 1980).
Norvegia: l'allevamento in cattività è stata praticato anche in Norvegia (Aliev, 1967; Laurie, 1946, Van Den Brink, 1968). Tuttavia, Mitchell-Jones e altri (1999) elencano le nutrie come estinte allo stato selvatico.
Polonia: Nutrie allevate in cattività, ma anche gestite in stato semiselvatico negli stagni in Polonia (Ehrlich, 1962; Kinler e altri, 1987). Osservati in natura dal 1948 (Ehrlich, 1967).
Romania: Aliev (1967) non ha indicato gli animali come presenti in Romania. Nella recensione di Stubbe (1989) sulla nutria in Germania, ha rilevato che erano stati osservati degli animali selvatici. Sono ora al confine sud con la Bulgaria e lungo il Mar Nero (Mitchell-Jones e altri, 1999).
Spagna: Le Nutrie sono state allevate in cattività in Spagna (Aliev, 1967). Nel 1999, (Mitchell-Jones e altri) le hanno indicate come estinte allo stato selvatico in Spagna. Tuttavia, i recenti studi (Piero Genovesi, 2003) indicano che le piccole popolazioni di nutria si sono stabilite nel nord della Spagna, lungo il confine con la Francia, dove a quanto pare la migrazione continua.
Svezia: Una mappa indicata la loro presenza allo stato selvatico nel 1967 (Aliev 1967), e continuano ad essere allevati in aziende agricole. Tuttavia, Mitchell-Jones e altri (1999) le elencano come estinte allo stato selvatico.
Svizzera: Mitchell-Jones e altri (1999) hanno riportato la presenza di coypu in Svizzera, anche se Aliev (1967) non ha avuto riscontri.
Ex Repubblica di Jugoslavia (Serbia, Montenegro, Bosnia - Herz., Macedonia, Croazia e Slovenia): Nutria sono state allevate in cattività in Jugoslavia (Aliev, 1967). Il loro stato attuale non è noto.
fonte: http://www.nwrc.usgs.gov/special/nutria/europe.htm
venerdì 26 giugno 2009
ORIGINI DEL COYPU (Myocastor coypus - nutria)
La famiglia dei Miocastoridi si è evoluta nell'Oligocene, circa 30 milioni di anni fa da un echimide della sottofamiglia Adelophomynae.
La prima forma di fossile riconosciuta come appartenente alla famiglia dei Miocastoridi è il Prospanyomis del tardo Oligocene rinvenuto in Patagonia.
La sistematica del Coypu annovera 5 sottospecie presenti nell'areale di origine:
- Myocastor coypus bonariensis
- Myocastor coypus coypus
- Myocastor coypus melanops
- Myocastor coypus santacruzae
- Myocastor coypus popelairi
All'interno dell'areale di origine sudamericano, il Coypu occupa ambienti molto diversi tra loro caratterizzati da condizioni climatiche che variano dai caldi delle regioni sub-tropicali agli inverni freddi della Patagonia.
Nel secolo scorso la specie è stata introdotta, per motivi industriali (pellicce) in molti Paesi del Nord America e in Europa stabilendo anche nuclei di popolazione naturalizzati.
Descriveremo successivamente l'areale di diffusione al di fuori dell'ambiente di origine.
Ringraziamenti e bibliografia:
http://www.minambiente.it/index.php?id_sezione=766
domenica 7 giugno 2009
La Nutria e l'aggressività: osservazioni, dati e prove empiriche
In attesa di un articolo più approfondito su questo aspetto etologico, invito il pubblico a visionare questo video che risulta essere a tutti gli effetti una delle prove scientifiche e affidabili che esistano su questo argomento.
domenica 31 maggio 2009
STORIE DI COYPU (NUTRIA) - Pon Pon
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Pon Pon è arrivata a casa mia in seguito alla morte della sua mamma e siccome era una cucciolina tenerissima e molto spaventata, non ho saputo resistere e me la sono presa.
All'inizio, come ben sai, ero un po' apprensiva, visto l'animaletto un po' insolito da curare.
Poi ho "incontrato" (tramite quel canale "salvagente" che si chiama internet), “te” che mi hai letteralmente salvata, dandomi consigli preziosissimi su come tenerla, alimentarla ecc... Per altro Pon Pon è un animale dolcissimo, da un sacco di soddisfazioni come animale da compagnia ed è molto intelligente.
Quanto ho detto però non va travisato, rimane comunque un animale selvatico che andrebbe preservato nel suo ambiente naturale, ancora meglio quello d'origine (Sud America). Non va “pasticciata” o trattata come fosse un giocattolo, ma lasciata tranquilla il più possibile.
Purtroppo, però, per la sua incolumità, sono costretta a tenerla in cattività, anche se in condizioni molto buone per lei. L'incapacità di gestirsi da sola e non ultima la possibilità affatto remota che venga abbattuta dai cacciatori sempre in agguato, non mi permettono di liberarla come mi piacerebbe fare.
Come accennavo sopra, nonostante l'affetto che nutre per noi e le nostre cure per lei, ha mantenuto una certa diffidenza dettata dal carattere estremamente pauroso e probabilmente anche dall'esperienza avuta che, secondo me, non ha affatto dimenticato.
Inoltre quando è arrivata da noi non era piccolissima come il tuo Willy, per cui non abbiamo potuto beneficiare dell’effetto imprinting.
Per altro se ci si avvicina cercando di non spaventarla si riesce ad accarezzarla ed anche a prenderla in braccio (sempre con accortezza).
E' molto coccolona, quando inizia a prenderci gusto sta li a farsi fare i grattini come un micio, alzando la testa per farseli fare meglio. Questo è già un buon risultato, ma ci vorrà pazienza.
Ama molto fare il bagno (ovviamente) per cui abbiamo messo a sua disposizione una grande vasca a sponde basse, tipo quelle per le fontanelle per intenderci. Adesso che fa molto caldo al pomeriggio sta a mollo a lavarsi e lisciarsi il pelo molto volentieri. Infatti è un animale molto pulito, sta delle mezz’ore a pulirsi accuratamente anche in modo ridicolo e buffo, sembra una pera che fa la doccia.
Devo dire, però, che non sono tutte rose e fiori….. il “mostrillo” infatti, da molto da fare, non si può pensare di andarsene in vacanza e lasciarla li da sola, se non si ha qualcuno pronto a prendersi cura di lei.
Necessita un sacco di cure, verdura fresca tutti i giorni, cambio dell’acqua della vaschetta un giorno si uno no, cambio dei giornali e del fieno tutti i giorni in modo che rimanga sempre pulita. Periodicamente bisogna disinfettare il locale in cui alloggia per evitare i parassiti, che nonostante tutto riescono comunque a rompere le scatole. Lo so io che adesso impazzisco per via delle zecche lasciate a destra e a manca dal pastore che è passato con le pecore vicino a casa mia!!! Ci mancava solo più quello.
Inoltre è proprio simpatica. E’ uno spettacolo quando si mette a scegliere i pezzetti di banana essiccati tra il suo mangime preferito. Con quelle zampette che sembrano manine acchiappa di tutto e se lo ficca in bocca ingordamente, come se qualcuno tentasse di rubarle il cibo dalla ciotola.
Se si spaventa, e succede spesso, fa dei balzi enormi ed emette un suono minaccioso, oppure un grido molto acuto. La spaventano soprattutto i rumori forti ed improvvisi, o i movimenti a scatti e corre a rifugiarsi nella sua cuccia/tana.
Quando pensa che il pericolo sia scampato torna nuovamente fuori guardinga, tipo pantera rosa. In questi casi è proprio buffa, le manca solo più il soprabito da investigatore! Se sto ferma vicina alla sua cuccia si avvicina ad esplorarmi, per vedere se le ho portato qualcosa di buono!
Penso sia tutto, anche se starei a parlare di lei delle ore, per cui un saluto e grazie dell’attenzione.
sabato 9 maggio 2009
IL BLOG SULLA NUTRIA PER LA CORRETTA INFORMAZIONE E DIVULGAZIONE SUL COYPU (Myocastor coypus)
Ci si può anche mettere d'accordo per la creazione e distribuzione di materiale sia cartaceo che multimediale informativo.
venerdì 17 aprile 2009
06/04/2009: IL PRIMO COMPLEANNO DI WILLY il COYPU (nutria - Myocastor coypus)
Ricordo che Willy venne salvato la notte del 6 aprile 2008 da A.Z., un mio amico, il quale vide una carcassa di nutria in mezzo alla strada. Si fermò per spostarla e arrivato sul posto vide che l'esemplare investito da una macchina era una femmina gravida che a causa della botta aveva partorito i suoi cuccioli. Solo uno era sopravvissuto a questo incidente e tale piccola creatura era intento a cercare il latte dove in realtà non vi era rimasto più nulla.
A.Z. prese uno strumento di fortuna, tagliò il cordone ombelicale e portò il cucciolo di Coypu in salvo, dando inizio così alle avventure e alle diverse vicissitudini di Willy, la prima e più famosa nutria domestica italiana.
Attualmente Willy vive a casa con me ed è la dimostrazione più evidente del reale carattere biologico e comportamentale delle nutrie.
E' molto interattivo, comunica con diverse vocalizzazioni, è curioso, obbedisce ai richiami ed è stato la fonte di tante conoscenze e avventure piacevoli.
Proprio ultimamente Willy è stato presentato a diverse persone durante un seminario riscuotendo tra il pubblico un enorme successo. Molta gente ancora non conosce la verità su questi splendidi animali ma una volta visti da vicino tutte le falsità raccontate da chi non ha competenze in materia crollano.
Chiunque voglia conoscere Willy può contattarci o iscriversi al suo fan club su facebook.
Ecco il regalo di compleanno che Willy ha ricevuto quella sera:
venerdì 3 aprile 2009
STORIE DI COYPU (NUTRIA) - Hastung
Hastung è un Coypu (Myocastor coypus - erroneamente chiamato nutria) che circa 5 anni fa è stato comprato in un allevamento del Sudamerica da una persona, come tante, in quanto viene considerato - e a buona ragione in quelle zone - un animale da compagnia. In America appunto i Coypu sono considerati veri e propri animali domestici.
Si è adattato molto bene allo stile di vita del suo padrone. All'inizio viveva solo in una casa poi però tutta l'azienda è divenuta suo territorio grazie anche all'amore e alla simpatia che questo animale suscita. Oltre a ciò è di fondamentale importanza la maggior conoscenza che i popoli sudamericani hanno nei confronti di questo animale. Fortunatamente grazie a questo blog le vere informazioni relative alle nutrie si stanno divulgando, in quanto risultano essere attendibili ed affidabili anche e soprattutto in termini scientifici.
Hastung mi ricorda molto Willy, l'ormai più famosa nutria (Coypu) domestica italiana. Il modo in cui prende il cibo, il lasciarsi tenere in braccio e il modo buffo ma tenero e simpatico di vocalizzare sono la dimostrazione dell'affetto e della dolcezza che sanno trasmettere questi animali.
Ho potuto vedere alcuni video divertenti di Hastung, ognuno dei quali si aggiunge alla mole di prove e dati che affermano la nutria essere un animale del tutto socievole e per nulla aggressivo. In questo video che vi propongo è possibile notare ulteriormente come si comporta anche con altri animali tra cui un cane.
Il cane e la nutria si guardano, mentre il primo sembra essere molto curioso, il Coypu è più intento a bere l'acqua e a capire chi ha di fronte. Poco dopo il cane abbaia e di istinto Hastung cerca di difendersi provando la tattica del più forte. Tale strategia prevede come prima mossa quella di avanzare verso l'avversario con fare "minaccioso" con il solo intento di spaventare "l'intruso" in modo da poter scappare e salvarsi la vita. Difatti subito dopo, il Coypu si gira, indietreggia verso un riparo mentre il cane si avvicina ulteriormente minando l'incolumità di Hastung. Il Coypu, siccome la prima tattica non ha funzionato, prova con il piano B ovvero cerca di nascondersi sotto un riparo dove il cane a causa della sua taglia non potrà raggiungerlo.
Il cane annusa e il Coypu, approfittando della distrazione del canide, tenta un secondo "agguato di sopravvivenza" riuscendo nel suo intento: spaventare l'intruso e riappropriarsi della sua acqua!
sabato 28 marzo 2009
Eradicazione delle Nutrie: inutile, dannosa e dispendiosa
L'areale originario della Nutria si estende dal Brasile, Bolivia e Paraguay fino alle zone più meridionali del Sud America (Argentina e Cile). A seguito di introduzioni per la produzione commerciale delle pellicce la specie risulta attualmente naturalizzata in diversi paesi del Nord America, Asia, Africa ed Europa.
Allo stato attuale delle conoscenze i tentativi di eradicazione di popolazioni di Nutria nei paesi ove la specie è stata introdotta si sono rivelati infruttuosi. L’unica eccezione è rappresentata dalla Gran Bretagna dove, dopo una campagna di controllo numerico mediante trappolaggio durata diversi anni, si è arrivati, alla pressoché completa eliminazione della specie (Cocchi e Riga 2001). Tuttavia l’eradicazione della Nutria in Gran Bretagna sarebbe stata coronata da successo solo perché favorita da inverni particolarmente rigidi. La scomparsa della Nutria in Gran Bretagna sarebbe quindi da imputare più a fattori climatici che all’intervento umano, che può aver al più accelerato un processo naturale già in atto (Gosling e Baker, 1989). In Francia, nonostante il notevole sforzo intrapreso, non si sono ottenuti risultati analoghi. Le campagne di limitazione numerica condotte in alcuni comprensori mediante la somministrazione “controllata” di rodenticidi non sembrano aver sortito risultati definitivi. Il calo numerico della popolazione ottenuto con le campagne di controllo, supportato dalle gelate invernali e dalle alluvioni che hanno contribuito alla riduzione degli effettivi per morte e per dispersione, è stato ampiamente compensato da fenomeni d’immigrazione da aree limitrofe. Ciò ha riportato le consistenze su densità simili a quelle precedenti l’attuazione degli interventi. A titolo indicativo si consideri come, in assenza di fattori climatici estremi, una popolazione sottoposta a questo genere di campagne di controllo diretto possa recuperare le densità originarie in meno di un anno (Micol, 1990). In Italia si è tentato più volte di arginare la numerosità della Nutria tramite interventi di abbattimento con scarsi risultati (Velatta e Ragni 1991, Velatta 1994, Tocchetto 1997).
In una revisione critica circa le condizioni necessarie affinché l’eradicazione di specie introdotte possa sortire esiti positivi, Bomford e O’Brien (1995) individuano sei requisiti che occorre si realizzino contemporaneamente.
Questi sono:
1) un tasso di rimozione maggiore dell’incremento naturale della popolazione;
2) la mancanza di fenomeni d’immigrazione;
3) tutti gli animali riproduttivi devono essere potenzialmente catturabili;
4) contattabilità degli animali anche a basse densità;
5) analisi costi-benefici favorevole all’eradicazione;
6) un adeguato consenso socio-politico. La contemporanea presenza di tutte le condizioni sopra evidenziate si verifica in un limitatissimo numero di casi. Ciò spiega il perché di tanti fallimenti.
Al fine di ovviare almeno parzialmente a problemi contingenti di danno si ricorre spesso ad azioni locali di controllo numerico tramite abbattimento. Questi interventi di rimozione parziale rischiano tuttavia di destrutturare le popolazioni inducendo sostanziali alterazioni a livello demografico (classi d’età più giovani, cattura selettiva a favore dei maschi) creando le condizioni per un successivo incremento della capacità di crescita delle popolazioni (reclutamento ed immigrazione). Bisogna altresì tenere conto del notevole disturbo che tali pratiche arrecano alla fauna locale, soprattutto qualora si agisca nell’ambito di aree protette o parchi. In questo senso tali azioni appaiono tutt’altro che risolutive rischiando, in una prospettiva di medio termine, di creare più problemi di quanti ne risolvano e fungere da volano biologico all’incremento del tasso di crescita delle popolazioni (Cocchi e Riga 2001).
Bibliografia
Bomford M., P. O’Brien, 1995 - Eradication or control for vertebrate pests? Wildlife Society Bulletin 1995, 23 (2): 249-255.
Cocchi R. e F. Riga, 2001 - Linee guida per il controllo della Nutria (Myocastor coypus). Quad. Cons. Natura, 5, Min. Ambiente - Ist. Naz. Fauna Selvatica.
GOSLING L. M., S. J. BAKER, 1989 - The eradication of muskrats and coypus from Britain. Biol. Journ. Limnean Society, 38: 39-51.
VELATTA F., 1994 - Risultati della campagna sperimentale di controllo della popolazione di Nutria del Lago Trasimeno. Corso di gestione della fauna selvatica in aree ad elevata vocazione faunistica. Ozzano dell’Emilia, 23-27 maggio 1994.
domenica 22 marzo 2009
LEPTOSPIROSI e NUTRIE: UN'ANALISI CRITICA, BIOLOGICA e SCIENTIFICA
Le infezioni accidentali in specie non serbatoio possono dar luogo ad episodi clinici anche gravi, ma non evolvono mai nello stato di portatore e di regola non danno luogo a catene infettive autonome. L’uomo si configura come ospite accidentale.
Di seguito verranno elencati schemi utili con le principali informazioni sulla leptospirosi:
CONTAGIO
- diretto: ingestione di urine e tessuti di animali infetti (carni poco cotte per esempio), contatto di tessuti o liquidi infetti con cute solo se abrasa.
- indiretto: contatto con leptospire diffuse nell'ambiente (quindi già presenti indipendentemente dai vettori e di conseguenza dalla presenza della Nutrie).
CONDIZIONI NECESSARIE AL CONTAGIO
- solo soggetti anziani, malati o con sistema immunitario debole possono presentare dei rischi.
- solo le sierovarianti patologiche sono causa della malattia.
- solo i contagi diretti presentano una maggior probabilità di aver contratto il batterio.
DIAGNOSI
- il 90% dei soggetti colpiti può sviluppare una lieve malattia.
- identificazione tramite impregnazione argentica, esame delle colture e PCR.
EPIDEMIOLOGIA
- la malattia colpisce moltissime specie di mammiferi sia domestici che selvatici, è quindi impossibile individuare a priori e senza uno studio approfondito i serbatoi del batterio.
- tra gli animali domestici che vengono colpiti e che possono essere portatori di questa patologia ci sono i CANI, GATTI, BOVINI, SUINI, EQUINI. Non a caso la leptospirosi è una malattia professionale che colpisce soprattutto gli agricolotori, gli allevatori e gli operai che lavorano nella macellazione.
- la leptospirosi è una malattia diffusa in tutto il mondo in aree urbane e rurali.
PORTATORI o VETTORI PRIMARI
- ratti, cani, procioni, topolini dei campi.
PORTATORI OCCASIONALI o VETTORI SECONDARI (meno importanti)
- roditori selvatici (Nutrie, scoiattoli), cervi, opossum, volpi, mammiferi marini.
Un serbatoio di infezione molto vicino all' uomo può essere sovente il cane. Quest' ultimo può contagiarsi per ingestione delle urine di ratto infetto con il leccamento di queste. Le urine di ratto infatti possono ricordare l'odore di quelle delle cagne in calore.
DATI DI LETTERATURA SCIENTIFICA
Gli allarmismi diffusi periodicamente li additano come diffusori di zoonosi e tra esse della Leptospirosi. Analisi mirate effettuate in questi anni presso gli Istituti di Zooprofilassi su carcasse di Nutrie provenienti da uccisioni programmate o da investimento stradale hanno fatto emergere dati inequivocabili: la frequenza di positività sierodiagnostica alle diverse forme di Leptospire è risultata bassa e paragonabile a quella normalmente riscontrata in altri animali selvatici presenti negli stessi ambienti, ma certamente inferiore a quella dei più comuni e ubiquisti ratti di chiavica. Il presupposto serbatoio epidemico delle Nutrie quali vettori di forme microbiche d'importanza zoonotica è comunque risibile di fronte a quello provocato volontariamente con l'introduzione a fini cinegetici di Lepri , Silvilaghi e Cinghiali (dati diffusi annualmente dalla sezione europea della WDA - Wildlife Disease Association). Introduzioni fermamente volute dalle associazioni venatorie e patrocinate dalle Province e che si rivelano estremamente rischiose per la sopravvivenza dei Leporidi e Ungulati autoctoni, oltre che per gli allevamenti di conigli e suini. (ODV, 1997; Wildlife Disease Association, 1998; Scaravelli & Martignoni, 2000; IZP Brescia, 2000).
Tratto dal sito del Ministero dell'Ambiente: si è ipotizzato che la specie possa rappresentare un rischio di natura igienico-sanitaria conseguente alla riscontrata positività di alcuni esemplari alla leptospirosi, tuttavia il suo ruolo epidemiologico quale diffusore ambientale dell'infezione risulta solo secondario ed occasionale.
Altri studi (anche molto recenti) eseguiti in diverse zone in Italia hanno dimostrato che non sussiste alcun pericolo sanitario che imputi la Nutria come unico o principale resposabile nella diffusione della leptospirosi. Le analisi che vengono eseguite si basano per lo più sulla sola presenza di anticorpi contro la leptospira il che non significa che l'animale in esame sia affetivamente un portatore. Solo in una scarsissima percentuale di nutrie (appartenenti ad un certo gruppo) è stato possibile isolare un ceppo di spirochete.
Va ricordato inoltre che per una analisi corretta e preattamente scientifica, non ha senso effettuare tali misurazioni su campioni di Nutrie che vivono nei pressi di allevamenti di animali domestici in quanto è palese la presenza di leptospirosi.
Referenze:
- http://www.izsvenezie.it/dnn/Areetematiche/Zoonosi/Leptospirosi/tabid/347/Default.aspx
- http://www.antropozoonosi.it/Malattie/Leptospirosi%20def/Leptospirosi.htm
- Manuale MERK per la salute
- http://www.centrostudiarcadia.it/Myocastor%20coypus.htm
- http://www.minambiente.it/index.php?id_sezione=904
venerdì 13 marzo 2009
NUTRIE IN GIARDINO: COSA FARE
Prima di tutto bisogna sapere che la Nutria:
1) è un CASTORO SUDAMERICANO (Roditore, prettamente vegetariano),
2) è docile e mansueto ma anche curioso e timoroso, NON è aggressivo e NON attacca (è una preda e in condizioni normali tende sempre a scappare; solo se molestato o impaurito tende a difendersi come ogni altro animale),
3) NON è portatore di malattie (può rappresentare tutto al più un vettore secondario ma solo in determinati casi, di conseguenza, anche a detta degli Istituti Zooprofilattici, non esistono pericoli igienici o sanitari derivanti dalla presenza delle Nutrie, anzi, sono animali molto puliti),
4) è una creatura vivente e come tutti gode del diritto all'esistenza (va ricordato che è stata importata dall'uomo e tutt'ora vi sono individui che allevano illegalmente nutrie per introdurle illecitamente a scopo venatorio).
Appurato ciò, per sapere se l'animale che si ha di fronte è davvero un Coypu, consiglio di scattare qualche foto e inviarle al sottoscritto tramite i contatti presenti in questo blog.
Una volta accertato che si tratta di un Coypu:
- avvisare gli Uffici Diritti Animali della zona o gli Uffici Ecologia del proprio Comune,
- avvisare associazioni animaliste e ambientaliste come LAV, LAC e altre locali,
- contattate il sottoscritto per eventuali consigli.
Infine, fermatevi un attimo e osservate questo dolcissimo roditore: è da circa 30 milioni di anni che vive sul Pianeta Terra ed è un'emozione poterlo vedere vivere tranquillamente "pascolando" nel giardino di casa o nuotanto in un corso d'acqua. Contemplare la vita aiuta a vivere meglio.
E' di gran lunga preferibile qualche filo d'erba in meno (che poi ricresce) piuttosto che aria, terra e acqua inquinata dalle attività umane.
venerdì 6 marzo 2009
LETTERATURA SCIENTIFICA: SERIETA', COMPETENZA E AFFIDABILITA' DEL BLOG SULLA NUTRIA
Il blog "La Nutria - Myocastor coypus" si basa su fonti e riferimenti bibliografici seri e di stampo rigorosamente scientifico. Si avvvale inoltre del metodo empirico ed è super-partes nella discussione del fenomeno Nutrie.
Torno a ricordare che in questa sede vengono fornite solo informazioni veritiere su questo roditore e vengono smascherate e ribatture tutte le disinformazioni scritte o dette su giornali e tv. Spesso gli articoli sono scritti per essere facilmente compresi dal grande pubblico in quanto gli scopi del blog sono proprio volti alla divulgazione scientifica, alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica, allo studio e ricerca di questo affascinante animale.
Verranno oltremodo citati e approfonditi alcuni aspetti relativi al controllo dell'attività del Coypu (Nutria) nei riguardi dell'ambiente.
Il curatore del blog, biologo, è in possesso di diversi articoli scientifici redatti sulla base di ricerche serie e competenti. Tutto ciò qui pubblicato si basa quindi su prove sia ufficiali del mondo accademico che empiriche sull'osservazione diretta. Essendo indagini eco-etologiche hanno pertanto un importante valore sia culturale che scientifico.
sabato 28 febbraio 2009
Il Coypu o nutria: chi è e perchè è qui
Esiste un animale che appartiene all'ordine dei Roditori, originario del Sud America e che ha fatto la sua comparsa sul nostro pianeta nell'Oligocene (circa 30 milioni di anni fa). Il suo nome è Coypu, meglio conosciuto come castorino o Nutria.
Tante sono le voci che circondano questo animale ma prima di lasciarsi trasportare dai pregiudizi, sempre infondati, è buona norma conoscere la reale entità del fenomeno in questione. Iniziando dalla sua storia.
La Nutria è stata importata in Italia alla fine degli anni '20 per produrre le famose pellicce di castorino e il primo allevamento si trovava in Piemonte. Nel secondo dopoguerra, a fronte di una crisi che colpì proprio il business di queste pellicce, i piccoli imprenditori per evitare i costi di abbattimento degli animali, decisero di liberare intenzionalmente le nutrie e il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Spesso si leggono notizie che parlano di fantomatici danni causati dalle nutrie; ebbene, qualcuno si è mai chiesto se è davvero così? In questi casi è sempre buona norma non dare mai nulla per scontato.
A questo punto una premessa è d'obbligo: le condizioni idrogeologiche dei suoli planiziali come i nostri sono alquanto particolari. Si tratta di terreni alluvionali composti da materiale facilmente malleabile e duttile, adatto a diverse coltivazioni.
Si imputano alle Nutrie i danni alle sponde e agli argini dei corsi d'acqua ma in realtà l'attività di scavo di questo Roditore è solo una concausa. Infatti è stata la non curanza dell'Uomo a importare nel nostro Paese degli animali alloctoni che non sarebbero mai dovuti stare qui.
Certo, nei casi in cui il numero di esemplari è elevato si possono avere danni ad alcuni punti degli argini e/o a qualche porzione di raccolto, ma il numero deve essere davvero consistente. Ciò non significa comunque che dappertutto vi siano questi danni anzi, proprio a causa della capacità di autoregolazione delle nutrie, spesso gli eventuali danni sono molto più contenuti di quanto si creda.
La Nutria (Coypu) è un Roditore prettamente vegetariano, timoroso e docile. Solo se provocato può assumere atteggiamenti di difesa ma questo è un comportamento normale adottato da ogni animale. Spesso la gente interpreta erroneamente alcuni aspetti etologici perché non conosce il soggetto o perché è stata indotta ad aver paura di un semplice castoro (sudamericano). I motivi di tali disinformazioni si possono trovare nei business che ancora esistono nei confronti di questi animali.
Da un punto di vista ecologico la Nutria vive in armonia con l'avifauna locale (Gallinelle d'acqua, Germani reali, Oche cignoidi, etc.), se il suo equilibrio non viene destabilizzato il Coypu è in grado di autoregolarsi e quindi l'ambiente non risente di particolari problemi. La Nutria inoltre presenta un periodo di gestazione piuttosto lungo per essere un roditore: circa 130 giorni. Di conseguenza è stato calcolato che in buone condizioni una Nutria potrebbe essere in grado di partorire 2.7 volte in un anno. Le cucciolate sono mediamente costituite da 4-6 cuccioli a seconda però della disponibilità delle risorse trofiche.
Nonostante le Nutrie siano animali alloctoni, si sono adattati molto bene ai nostri ambienti tanto che per la legge 157/92 questi roditori non sono specie cacciabile e sono considerati animali naturalizzati.
I nemici naturali dei Coypu, soprattutto dei cuccioli, sono molteplici e tra di essi si annoverano lupi, volpi, mustelidi, gatti selvatici, uccelli rapaci e ciconiformi, pesci come il luccio e il siluro (quest'ultimo alloctono). Il freddo può costituire un pericolo mortale per le Nutrie.
Da un punto di vista igienico sanitario infine, la Nutria, salvo casi particolari, non rappresenta alcun genere di pericolo e ciò è dimostrato dalle analisi effettuate dagli Istituti Zooprofilattici.
Non è giusto che siano gli animali a pagare con la vita gli errori degli uomini ed è importante che ognuno possa prendere coscienza di questo in modo da optare per soluzioni eticamente e scientificamente efficaci e biocompatibili. L'uomo arreca danni di gran lunga superiori all'ambiente e ai suoi simili.
domenica 15 febbraio 2009
Nutrie, colpa degli allevatori
Vorremmo ricordare a tutti coloro che si stanno scatenando contro le nutrie che:
1. Le nutrie non facevano parte dell'ecosistema italiano e in esso sono state introdotte a forza dagli allevatori;
2. Le nutrie sono arrivate per essere allevate da persone incompetenti e attirate da facili guadagni perche'; con le loro pelli si producevano le cosiddette "pellicce di castorino";
3. Le liberazioni effettuate da "animalisti" di esseri viventi (detenuti in gabbie in condizioni raccapriccianti e non conforme alla natura degli animali stesse) non hanno mai riguardato le nutrie;
4. Le nutrie sono state liberate dalle gabbie non dagli animalisti ma dagli allevatori al tramontare della moda passeggera delle "pellicce di castorino";
5. La soppressione indiscriminata non risolve il problema.
Come sempre, quando alcune specie di animali si riproducono in maniera esorbitante l'unica soluzione proposta da mezzi di informazione ed amministratori e' quella di sterminarli e le associazioni animaliste, che difendono cioe' il diritto alla vita di tutti gli esseri viventi, vengono accusate di aver creato il problema.
Cosi' sembra sempre che sia colpa nostra se ci sono i topi , i piccioni, le volpi, i gatti e i cani randagi...
Invece di sparare a zero e proporre solo la morte, perche'; non istituiamo la Consulta Comunale Affari Animali da noi proposta da almeno 15 anni per affrontare insieme in modo scientifico gli argomenti che riguardano gli animali, tutelando sia il cittadino che l'animale stesso?
Siamo invece d'accordo quando i "media" se la prendono con chi assalta gli allevamenti e libera gli animali.
La LAV ha sempre condannato tali metodi, denunciando alle autorità competenti gli allevamenti abusivi (fenomeno rilevante di cui non si parla abbastanza) e impegnandosi per il reinserimento degli animali piuttosto che per il loro abbandono nell'ambiente.
Noi siamo a disposizione per proporre, costruire e difendere la vita.
Siamo contrari alla morte.
LAV home