Pochi giorni fa al governo è giunta una risoluzione (ripresa in maniera ironica ma assai astuta e intelligente QUI) che ha dell’incredibile ma anche per questo è facilmente intuibile da chi arriva (ovvero dalle solite lobbies venatorie e agricole in primis). Tale documento chiede alla Commissione in oggetto di inserire la specie Nutria (Myocastor coypus) tra le specie cacciabili e quindi favorirebbe la caccia aperta alla nutria tutto l’anno e in ogni dove, in barba alle leggi in vigore di tutela e protezione della biodiversità e degli habitat.
Cosa significa questo? Prima di analizzare brevemente le terribili conseguenze va ricordato che nel giugno del 2011 a Pavia si tenne il primo convegno internazionale sulla nutria e in questa sede la stessa ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha dichiarato e dimostrato la NON FATTIBILITA’ di introdurre la nutria quale specie cacciabile [1]. Questa risoluzione quindi è anticostituzionale (non rispetta la legge nazionale 157/92) e deve essere revocata il più presto possibile perchè va contro gli studi scientifici proprio dell’unico organo un po’ più competente in materia di fauna selvatica in Italia ovvero l’ISPRA (ex-INFS).
Ciò rappresenta un fatto grave perchè effettivamente non tiene conto del tavolo tecnico – scientifico (eccetto per alcuni rappresentanti allora presenti) quale era il convegno internazionale sulla nutria. Secondo le lobbies sopra citate quindi, i validi studi scientifici (che costoro si guardano bene dall’eseguire) non hanno valore e questo è un vero affronto all’Etica, alla Scienza, alla Nazione e alla Natura ivi presente dimsotrando la loro totale malafede.
Le ipotesi su cui si basano gli assunti del documento in questione sono assai opinabili.
Cosa significa questo? Prima di analizzare brevemente le terribili conseguenze va ricordato che nel giugno del 2011 a Pavia si tenne il primo convegno internazionale sulla nutria e in questa sede la stessa ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha dichiarato e dimostrato la NON FATTIBILITA’ di introdurre la nutria quale specie cacciabile [1]. Questa risoluzione quindi è anticostituzionale (non rispetta la legge nazionale 157/92) e deve essere revocata il più presto possibile perchè va contro gli studi scientifici proprio dell’unico organo un po’ più competente in materia di fauna selvatica in Italia ovvero l’ISPRA (ex-INFS).
Ciò rappresenta un fatto grave perchè effettivamente non tiene conto del tavolo tecnico – scientifico (eccetto per alcuni rappresentanti allora presenti) quale era il convegno internazionale sulla nutria. Secondo le lobbies sopra citate quindi, i validi studi scientifici (che costoro si guardano bene dall’eseguire) non hanno valore e questo è un vero affronto all’Etica, alla Scienza, alla Nazione e alla Natura ivi presente dimsotrando la loro totale malafede.
Le ipotesi su cui si basano gli assunti del documento in questione sono assai opinabili.
1) ASPETTO IGIENICO-SANITARIO: le analisi eseguite negli anni da vari Istituti Zooprofilattici Italiani e presenti in alcuni articoli scientifici hanno dimostrato che NON SUSSISITE NESSUN RISCHIO SANITARIO. La Nutria non è portatrice di leptospirosi o tutto al più può esserne portatrice solo secondaria ed occasionale in precisi contesti (allevamenti bovini, presenza di scarichi fognari abusivi) ma le leptospire sono presenti nell’ambiente a prescindere dalla presenza delle nutrie. [2]
2) ASPETTO BIOLOGICO: la nutria è un roditore naturalizzato e quindi appartenente alla fauna selvatica italiana. La sua biologia ed ecologia lo rendono un animale che ben si adatta ai nostri ambienti e vive in armonia con fauna e flora locali, dove gli ambienti non siano stati degradati dalle attività antropiche ovviamente. [3]
3) ASPETTO RELATIVO AI DANNI: secondo studi scientifici e dati ufficiali, la Nutria non arreca danni gravi all’agricoltura o alle infrastrutture. A presciendere dalla specie in questione, la cattiva gestione dei fondi e la mancanza di manutenzionale sono le cause principali dei dissesti idrogeologici e delle eventuali perdite agricole. Le aziende venatorie causano enormemente molti più danni. [4]
4) ASPETTO GESTIONALE: studi scientifici hanno dimostrato la non efficacia e l’inutilità degli abbattimenti. Sparare alle nutrie tutto l’anno significa incrementare in maniera esponenziale la proliferazione di questo roditore con tutte le relative conseguenze nonchè creare forti squilibri ai vari ecosistemi. Ci perderanno tutti eccetto le associazioni venatorie e le industrie delle armi (e del commercio nero di pelli e carni). Per una assurda economia di casta si sta per mandare al macero il nostro meraviglioso ambiente naturale. Esistono vari metodi di gestione ecologica della nutria, molto efficaci ed economici ma che “purtroppo” scriveranno la parola FINE al mercato venatorio e bellico. [5]
Quali saranno i rischi e quindi le conseguenze disastrose di una eventuale e malaugurata approvazione di tale risoluzione? Innanzitutto sarà un vero disastro ecologico e naturalistico dato che si prevederà di cacciare la nutria tutto l’anno, eventualmente, anche in zone ora interdette alla caccia (Oasi, Parchi, ecc.).
E’ preoccupante il fatto che chi legifera in quella sede non abbia la ben che minima conoscenza in ambito biologico e naturalistico e non sappia nulla della specie Nutria se non le menzogne raccontate solo da determinate lobbies. La Nutria infatti è una specie che vive a contatto con l’acqua, quindi in zone umide sia naturali che seminaturali (paludi, stagni, fontanili, risorgive, laghi, fiumi, ecc.). Queste zone sono protette dalla direttiva Habitat ad esempio. Siccome l’acqua è sinonimo di vita, tali zone rappresentano degli “hot spot” di biodiversità e presentano equilibri ecologici sensibili. Approvare un tale affronto verso la Natura, quale è questa risoluzione, equivale a condannare a morte ambienti di elevato pregio naturalistico. Infatti molte specie diverse vivono in queste zone insieme alle nutrie come anatidi, anfibi, pesci, rettili, piccoli mammiferi, invertebrati, ecc. Tutto ciò avrebbe un impatto negativo a livello di sostenibilità ambientale (inquinamento da piombo, disturbo dell’avifauna, degrado ambientale, ecc).
Chiunque abbia un cuore e un briciolo di intelligenza (e consocenza) ha ben compreso cosa si cela dietro questa assurda e antiscientifica risoluzione che distruggerà l’ambiente solo per l’ingordigia dei soliti noti.
Si auspica quindi un ravvedimento della coscienza di chi rappresenta le vere Istituzioni a tutela dell’ambiente perchè crediamo che la Natura non abbia prezzo e sarebbe ora di dire basta ai soprusi delle lobbies. Per amore della Vita, per amore del Pianeta.
3 – La Nutria (Myocastor coypus): Biologia, Ecologia e Gestione (Marin M., Venturini S.)
5 – Tra i molteplici esempi, segnaliamo: http://wdfw.wa.gov/living/nutria.html