venerdì 13 giugno 2008

Lettera dal NotiziarioAnimalista

Questa è una lettera un po' datata (è del 2003 se non erro) però l'argomento è pur sempre di attualità. Vorrei condividere con voi come la manipolazione dell'informazione si trasformi in disinformazione dagli effetti deleteri per tutto e tutti. Ecco quindi il testo della lettera in questione:

UN SAGGIO… STERMINIO?

Leggiamo un po' l'articolo che ci invia Paola Guido: merita di essere riportato ampiamente (il neretto è nostro):

Se in queste prime settimane di vacanza vi capita di fare una passeggiata lungo un fiume, è possibile che la vostra attenzione sia attratta da squadroni di animali neri e repellenti (in realtà sono castano scuro - ndr), che assomigliano a topi ma, rispetto a questi, di proporzioni gigantesche. Sono le nutrie. Vivono lungo tutti i corsi d'acqua, i laghi, le paludi. Ossia il loro habitat naturale.

Si riproducono come conigli, la caccia per legge non esiste più e quindi le nutrie rodono (sic!) in massa, al punto che la tenuta degli argini è a rischio. Nella sola Lombardia, mi ha detto qualche giorno fa un dirigente della Coldiretti di Cremona, si contano 5 milioni di esemplari. Per fortuna la Regione, consapevole del problema, ha dettato precise disposizioni per l'abbattimento delle nutrie. Ma altrove non si ha notizia di qualcuno che se ne preoccupi. (…) Al cospetto delle incursioni devastanti dei cinghiali, ormai moltiplicatisi anche loro oltre ogni limite i contadini devono subire o imbracciare il fucile? E contro le nutrie mangia-argini, i piccioni invadenti, gli storni dagli escrementi corrosivi, che facciamo, nulla?

Sarà il caso, forse, di affrontare con saggezza il fenomeno, senza irrigidirsi su posizioni contrapposte.

Vorrete giustamente sapere quale rivista ha pubblicato questa meraviglia giornalistica? Il Salvagente; l'autore? Il conosciuto Antonio Lubrano, nella rubrica io, un cittadino, con il titolo "Ma con queste nutrie cosa dobbiamo fare?” La “saggia” risposta – come ha fatto la Regione Lombardia - è evidente: accoppare, ammazzare, sterminare. Si noti bene il tono di pesante disprezzo per gli animali in questione, che trasuda dall’articolo; le nutrie simili a toponi neri e repellenti (il paragone con i topi è terribilmente impressionante nell’immaginario collettivo), i piccioni invadenti, i cinghiali devastatori ecc; insomma tutto l’armamentario classico di chi vuole dipingere una serie di animali come esseri nocivi e pericolosi per l’uomo e l’ambiente. Non ci si chiede naturalmente chi abbia distrutto i predatori dei cinghiali (o chi li abbia addirittura reintrodotti), chi abbia importato le nutrie e le abbia liberate ecc ecc.

E allora cosa mai dovremmo fare nei confronti di una specie, quella umana, che ha già devastato le foreste, avvelenato aria e acqua, e sta sconvolgendo il clima? Si giunge al ridicolo, con le nutrie che diventano “nere” e che “rodono” gli argini (infatti hanno delle pale al posto degli incisivi, con le quali scavano le tane); e che dire della fantasiosa cifra di cinque milioni di questi repellenti “toponi”, lanciata lì per sentito dire (da un anonimo dirigente) senza alcuna dimostrazione scientifica. Allora la domanda diventa: cosa dobbiamo fare di fronte a un simile articolo? Riempire di proteste il Salvagente, affinché si renda conto che un’informazione del genere provoca un pessimo ritorno di immagine per tutto il giornale.

fonte: http://www.notiziarioanimalista.it/

2 commenti:

Anonymous ha detto...

Mi fa schifo questo articolo mi fa orroe cieco, sembra scritto da un vampiro, un immondo succhiasangue ghignate notturno che gode a vedere soffrire esseri viventi.
E' impensabile che nel 2008 si abbia apura ancora del Babau (con rispetto parlando). Certo ovvio che i cinghiari e di piccini facciano danni, ma la soluzione è ripristinare la biocenosi!

Ci sono troppi cinghiari? Ok, reintroduciamo orsi e lupi.

Dio mio che ipocrisia, ma come fai aleggere certe cose senza desiderare diventare una bestia asassina?

Ma come si fa a scrivere tale schifezze?

Certo però debbo dirlo che sanno colpire le nostre più ancestrali paure?

TOPO NERO

Analizziamo questo termine:

TOPO = RATTO (PER LA GENTE COMUNE)= FOGNA = LETAME = CORRUZIONE = BUIO = MALATTIA = VERME = PESTE = MUTAZIONE = VAMPIRO = MALE.

equazione per implicazione.

NERO = TENEBRA = PAURA = VAMPIRO =MALE = FOLLIA= MALATTIA =PESTE.

Ecco che in due termini

si è demonizzato un animaletto innocuo!

Come in Madagascar si teemva lo Aye Aye, si diceva che quel lemure, (orribile, ma innocuo) fosse il Male e dun vampiro che godeva nel cavare gli occhi ai bambini ghignando nelle notti.

Dio a creato glia nimali e tutit sono utili ed innocui, noi invece spesso siamo aberrazioni e sfregi della creazione, noi che osiamo uccidere in nome del Bene siamo vampiri, noi succhiamo per vivere e per anelito di follia!

Tursiops ha detto...

Ciao amico!
credimi, anche io diventerei una bestia se avessi l'autore di questo sfregio resoci noto dal notiziarioanimalista. Sappiamo che un certo Lubrano è colpevole di aver dato via libera alla pibblicazione di tali amenità per cui segnerò anche lui nella lista nera dei folli.
Quando ho letto questo articolo ho pensato ad un tuo commento ovvero quello di istigare e plasmare le paure umane indottrinando cose false e puramente inventate. In Natura non esiste Male, la fonte primaria di questo sentimento è l'uomo stesso. Spessissimo le persone associano la coda della Nutria a quella del topo e di conseguenza questo rievoca tutte le loro paure più recondite.
Sono pienamente d'accordo con te poi sul fatto che Dio ha creato tutti gli esseri e di conseguenza sono tutti indispensabili alla vita. L'uomo non rispettando la Natura non rispetta nemmeno Dio e questo gli costerà caro, molto caro.
Saluti!! :-)