sabato 27 febbraio 2010

TUTTO (o quasi) SUL CASTORO SUDAMERICANO (NUTRIA)

Per tutti coloro interessati ad approfondire studi su questo meraviglioso roditore, il qui presente blog e i suoi collaboratori dispongono di materiale, unicamente reso pubblico grazie a noi, relativo a diversi temi come:
- anatomia
- fisiologia
- etologia
- ecologia
- biogeografia
- storia
- attualita'
- verità e disinformazione
- FAQ
- materiale multimediale
Il tutto è tratto sia da osservazioni dirette, testimonianze ma soprattutto dalla letteratura scientifica nazionale e internazionale.
A causa dei molti progetti in cui i nostri collaboratori sono coinvolti, e che lo stesso blog viene chiamato in causa come valido supporto, l'aggiornamento non potrà essere regolare.
Lo staff ringrazia tutti coloro (e sono molti) che ci fanno visita e ci chiedono consigli e chiarimenti sulla nutria e che grazie al nostro lavoro hanno conosciuto le vere informazioni relative proprio a questo roditore. Noi andremo sempre avanti per l'amore che nutriamo per tutte le forme di vita.

domenica 7 febbraio 2010

NUOVI PROGETTI IN CORSO

Il blog sulla nutria (l'unico riferimento ufficiale e scientifico riconosciuto che tratta in modo serio, dettagliato e super-partes della nutria) è al lavoro con progetti e ricerche sul campo molto interessanti, basate sia sulla letteratura scientifica nazionale e internazionale che sulla consulenza e sui dati veritieri e incontrovertibili di scienziati del settore.
Stiamo quindi lavorando per voi e per informare e divulgare con serietà le nozioni biologiche di questo meraviglioso roditore.
Intanto vorrei segnalare un articolo interessante su come i disinformatori della rete tendono a mettere in atto metodi meschini e al limite della legalità per affondare chi dice la verità e chi con amore e dedizione vuole divulgare informazioni reali ma che vanno contro agli interessi economici dei soliti noti. Buona lettura!

Il modus operandi dei disinformatori
Su Internet, specie negli ultimi anni, agiscono alcuni personaggi col preciso scopo di screditare coloro che trattano argomenti pericolosi per lo status quo. Questi personaggi bazzicano nei vari blog oppure creano siti che si riconoscono perché non hanno alcuna finalità (non informano né offrono contenuti costruttivi) se non quella di denigrare persone scomode perché indipendenti.

Essi si illudono che cercando di distruggere la reputazione di persone indipendenti distruggeranno anche la possibilità di divulgare gli argomenti da esse sollevati.

Riconoscere i personaggi in questione non è difficile perché essi utilizzano le solite tecniche di regime. Le tecniche più comuni sono:

1) Associare gli scrittori indipendenti a personaggi già screditati, facendo addirittura intendere che essi apparterrebbero ad una sorta di fazione. Ciò consente di etichettare.


2) Sollevare critiche che non hanno alcuna attinenza con gli argomenti sollevati, ma puntare a personalizzare le questioni, facendo intendere di avere a che fare con persone emotivamente disturbate o irrazionali. In sintesi, le accuse più frequenti rivolte alle persone indipendenti sono:

- egocentrismo;

- invidia verso i personaggi avallati dal regime;

- disinformazione (come se i media ufficiali informassero);

- arroganza;

- voglia di mettersi in mostra (come se non fosse più facile emergere dicendo bugie piuttosto che la verità);

- essere gatekeep o avere altre caratteristiche opposte rispetto a quelle proprie del dissidente;

- non essere competenti (come se i personaggi di regime fossero tutti cervelloni con una cultura da Nobel);

- di essere faziosi o schierati (come se quelli pagati dal sistema fossero “indipendenti”);

- di essere contraddittori o illogici;

- essere intolleranti verso le opinioni altrui (come se chi impiega tempo cercando di screditare gli altri fosse tollerante);

- di avere manie di persecuzione (come se i crimini denunciati fossero infondati), ecc.

3) Altra tecnica è quella di accusare gli autori indipendenti degli stessi difetti che il sistema vuole rafforzare in tutti gli individui: censura, intolleranza, avidità, sete di protagonismo, invidia, ecc. Si tratta di spostare l'attenzione dal messaggio al messaggero, e di creare un clima emotivamente carico, per escludere una discussione sul vero argomento, che non riguarda certo i difetti possibili dell’autore. In altre parole, si cerca di spostare il terreno dai contenuti oggettivi a contenuti emotivi, puntando a far credere che chi esce dal recinto del “bias di conferma” abbia qualcosa che non va. Alcuni si spacciano persino per personaggi che vorrebbero “aiutare” le persone indipendenti, facendo credere di agire per nobili fini. In realtà, più una persona indipendente viene vista come pericolosa per il regime, e più si attiveranno persone che vorranno metterla in cattiva luce, creando persino siti appositi.

4) Diverse altre tecniche hanno alla base le critiche manipolative, ovvero critiche volte a manipolare o destabilizzare gli altri colpendoli emotivamente, in modo tale da difendere interessi ed esercitare un controllo sul loro comportamento.

Spiegano gli studiosi Michele Giannantonio e Anna Laura Boldorini: “Le critiche manipolative sono critiche che hanno come scopo fondamentale quello di creare imbarazzo, senso di incompetenza, di ignoranza, di colpa … (per) manipolare gli altri in modo da soddisfare i propri interessi, come il potere, il controllo, l’attribuzione ad altre persone delle proprie responsabilità… un modo più sottile e più pericoloso di usare queste critiche è di essere abilmente vaghi, in modo tale che le ambiguità delle critiche rivolte ad una persona vengano interpretate nel modo peggiore possibile. (ad esempio “questo è pazzo”, oppure “non ha capito niente” NdA)… Siamo in presenza di critiche manipolative basate su deduzioni arbitrarie quando, preso atto di un determinato comportamento, si deduce che questo sia indicatore di caratteristiche o di comportamenti più generali di una persona, pur essendo tale deduzione errata o quanto meno discutibile (ad es. “Questo critica sempre tizio”, oppure “è sempre superficiale”)”. (Giannantonio Michele, Boldorini Anna Laura, “Autostima, assertività e atteggiamento positivo”, Ecomind, Salerno 2007, pp. 37-40)

FONTE: trafiletto ripreso dal blog di Antonella Randazzo (http://www.lanuovaenergia.blogspot.com/)