La Leptospirosi è una patologia causata dalla specie spirocheta Leptospira. Esistono circa 230 specie patogene e 60 non patogene. La Leptospirosi si sviluppa in molti animali selvatici e domestici. Alcuni animali sono portatori (e vettori) ed eliminano l'agente patogeno con le urine, altri animali invece presentano un decorso letale.
Le infezioni accidentali in specie non serbatoio possono dar luogo ad episodi clinici anche gravi, ma non evolvono mai nello stato di portatore e di regola non danno luogo a catene infettive autonome. L’uomo si configura come ospite accidentale.
Di seguito verranno elencati schemi utili con le principali informazioni sulla leptospirosi:
CONTAGIO
- diretto: ingestione di urine e tessuti di animali infetti (carni poco cotte per esempio), contatto di tessuti o liquidi infetti con cute solo se abrasa.
- indiretto: contatto con leptospire diffuse nell'ambiente (quindi già presenti indipendentemente dai vettori e di conseguenza dalla presenza della Nutrie).
CONDIZIONI NECESSARIE AL CONTAGIO
- solo soggetti anziani, malati o con sistema immunitario debole possono presentare dei rischi.
- solo le sierovarianti patologiche sono causa della malattia.
- solo i contagi diretti presentano una maggior probabilità di aver contratto il batterio.
DIAGNOSI
- il 90% dei soggetti colpiti può sviluppare una lieve malattia.
- identificazione tramite impregnazione argentica, esame delle colture e PCR.
EPIDEMIOLOGIA
- la malattia colpisce moltissime specie di mammiferi sia domestici che selvatici, è quindi impossibile individuare a priori e senza uno studio approfondito i serbatoi del batterio.
- tra gli animali domestici che vengono colpiti e che possono essere portatori di questa patologia ci sono i CANI, GATTI, BOVINI, SUINI, EQUINI. Non a caso la leptospirosi è una malattia professionale che colpisce soprattutto gli agricolotori, gli allevatori e gli operai che lavorano nella macellazione.
- la leptospirosi è una malattia diffusa in tutto il mondo in aree urbane e rurali.
PORTATORI o VETTORI PRIMARI
- ratti, cani, procioni, topolini dei campi.
PORTATORI OCCASIONALI o VETTORI SECONDARI (meno importanti)
- roditori selvatici (Nutrie, scoiattoli), cervi, opossum, volpi, mammiferi marini.
Un serbatoio di infezione molto vicino all' uomo può essere sovente il cane. Quest' ultimo può contagiarsi per ingestione delle urine di ratto infetto con il leccamento di queste. Le urine di ratto infatti possono ricordare l'odore di quelle delle cagne in calore.
DATI DI LETTERATURA SCIENTIFICA
Gli allarmismi diffusi periodicamente li additano come diffusori di zoonosi e tra esse della Leptospirosi. Analisi mirate effettuate in questi anni presso gli Istituti di Zooprofilassi su carcasse di Nutrie provenienti da uccisioni programmate o da investimento stradale hanno fatto emergere dati inequivocabili: la frequenza di positività sierodiagnostica alle diverse forme di Leptospire è risultata bassa e paragonabile a quella normalmente riscontrata in altri animali selvatici presenti negli stessi ambienti, ma certamente inferiore a quella dei più comuni e ubiquisti ratti di chiavica. Il presupposto serbatoio epidemico delle Nutrie quali vettori di forme microbiche d'importanza zoonotica è comunque risibile di fronte a quello provocato volontariamente con l'introduzione a fini cinegetici di Lepri , Silvilaghi e Cinghiali (dati diffusi annualmente dalla sezione europea della WDA - Wildlife Disease Association). Introduzioni fermamente volute dalle associazioni venatorie e patrocinate dalle Province e che si rivelano estremamente rischiose per la sopravvivenza dei Leporidi e Ungulati autoctoni, oltre che per gli allevamenti di conigli e suini. (ODV, 1997; Wildlife Disease Association, 1998; Scaravelli & Martignoni, 2000; IZP Brescia, 2000).
Tratto dal sito del Ministero dell'Ambiente: si è ipotizzato che la specie possa rappresentare un rischio di natura igienico-sanitaria conseguente alla riscontrata positività di alcuni esemplari alla leptospirosi, tuttavia il suo ruolo epidemiologico quale diffusore ambientale dell'infezione risulta solo secondario ed occasionale.
Altri studi (anche molto recenti) eseguiti in diverse zone in Italia hanno dimostrato che non sussiste alcun pericolo sanitario che imputi la Nutria come unico o principale resposabile nella diffusione della leptospirosi. Le analisi che vengono eseguite si basano per lo più sulla sola presenza di anticorpi contro la leptospira il che non significa che l'animale in esame sia affetivamente un portatore. Solo in una scarsissima percentuale di nutrie (appartenenti ad un certo gruppo) è stato possibile isolare un ceppo di spirochete.
Va ricordato inoltre che per una analisi corretta e preattamente scientifica, non ha senso effettuare tali misurazioni su campioni di Nutrie che vivono nei pressi di allevamenti di animali domestici in quanto è palese la presenza di leptospirosi.
Referenze:
- http://www.izsvenezie.it/dnn/Areetematiche/Zoonosi/Leptospirosi/tabid/347/Default.aspx
- http://www.antropozoonosi.it/Malattie/Leptospirosi%20def/Leptospirosi.htm
- Manuale MERK per la salute
- http://www.centrostudiarcadia.it/Myocastor%20coypus.htm
- http://www.minambiente.it/index.php?id_sezione=904
Le infezioni accidentali in specie non serbatoio possono dar luogo ad episodi clinici anche gravi, ma non evolvono mai nello stato di portatore e di regola non danno luogo a catene infettive autonome. L’uomo si configura come ospite accidentale.
Di seguito verranno elencati schemi utili con le principali informazioni sulla leptospirosi:
CONTAGIO
- diretto: ingestione di urine e tessuti di animali infetti (carni poco cotte per esempio), contatto di tessuti o liquidi infetti con cute solo se abrasa.
- indiretto: contatto con leptospire diffuse nell'ambiente (quindi già presenti indipendentemente dai vettori e di conseguenza dalla presenza della Nutrie).
CONDIZIONI NECESSARIE AL CONTAGIO
- solo soggetti anziani, malati o con sistema immunitario debole possono presentare dei rischi.
- solo le sierovarianti patologiche sono causa della malattia.
- solo i contagi diretti presentano una maggior probabilità di aver contratto il batterio.
DIAGNOSI
- il 90% dei soggetti colpiti può sviluppare una lieve malattia.
- identificazione tramite impregnazione argentica, esame delle colture e PCR.
EPIDEMIOLOGIA
- la malattia colpisce moltissime specie di mammiferi sia domestici che selvatici, è quindi impossibile individuare a priori e senza uno studio approfondito i serbatoi del batterio.
- tra gli animali domestici che vengono colpiti e che possono essere portatori di questa patologia ci sono i CANI, GATTI, BOVINI, SUINI, EQUINI. Non a caso la leptospirosi è una malattia professionale che colpisce soprattutto gli agricolotori, gli allevatori e gli operai che lavorano nella macellazione.
- la leptospirosi è una malattia diffusa in tutto il mondo in aree urbane e rurali.
PORTATORI o VETTORI PRIMARI
- ratti, cani, procioni, topolini dei campi.
PORTATORI OCCASIONALI o VETTORI SECONDARI (meno importanti)
- roditori selvatici (Nutrie, scoiattoli), cervi, opossum, volpi, mammiferi marini.
Un serbatoio di infezione molto vicino all' uomo può essere sovente il cane. Quest' ultimo può contagiarsi per ingestione delle urine di ratto infetto con il leccamento di queste. Le urine di ratto infatti possono ricordare l'odore di quelle delle cagne in calore.
DATI DI LETTERATURA SCIENTIFICA
Gli allarmismi diffusi periodicamente li additano come diffusori di zoonosi e tra esse della Leptospirosi. Analisi mirate effettuate in questi anni presso gli Istituti di Zooprofilassi su carcasse di Nutrie provenienti da uccisioni programmate o da investimento stradale hanno fatto emergere dati inequivocabili: la frequenza di positività sierodiagnostica alle diverse forme di Leptospire è risultata bassa e paragonabile a quella normalmente riscontrata in altri animali selvatici presenti negli stessi ambienti, ma certamente inferiore a quella dei più comuni e ubiquisti ratti di chiavica. Il presupposto serbatoio epidemico delle Nutrie quali vettori di forme microbiche d'importanza zoonotica è comunque risibile di fronte a quello provocato volontariamente con l'introduzione a fini cinegetici di Lepri , Silvilaghi e Cinghiali (dati diffusi annualmente dalla sezione europea della WDA - Wildlife Disease Association). Introduzioni fermamente volute dalle associazioni venatorie e patrocinate dalle Province e che si rivelano estremamente rischiose per la sopravvivenza dei Leporidi e Ungulati autoctoni, oltre che per gli allevamenti di conigli e suini. (ODV, 1997; Wildlife Disease Association, 1998; Scaravelli & Martignoni, 2000; IZP Brescia, 2000).
Tratto dal sito del Ministero dell'Ambiente: si è ipotizzato che la specie possa rappresentare un rischio di natura igienico-sanitaria conseguente alla riscontrata positività di alcuni esemplari alla leptospirosi, tuttavia il suo ruolo epidemiologico quale diffusore ambientale dell'infezione risulta solo secondario ed occasionale.
Altri studi (anche molto recenti) eseguiti in diverse zone in Italia hanno dimostrato che non sussiste alcun pericolo sanitario che imputi la Nutria come unico o principale resposabile nella diffusione della leptospirosi. Le analisi che vengono eseguite si basano per lo più sulla sola presenza di anticorpi contro la leptospira il che non significa che l'animale in esame sia affetivamente un portatore. Solo in una scarsissima percentuale di nutrie (appartenenti ad un certo gruppo) è stato possibile isolare un ceppo di spirochete.
Va ricordato inoltre che per una analisi corretta e preattamente scientifica, non ha senso effettuare tali misurazioni su campioni di Nutrie che vivono nei pressi di allevamenti di animali domestici in quanto è palese la presenza di leptospirosi.
Referenze:
- http://www.izsvenezie.it/dnn/Areetematiche/Zoonosi/Leptospirosi/tabid/347/Default.aspx
- http://www.antropozoonosi.it/Malattie/Leptospirosi%20def/Leptospirosi.htm
- Manuale MERK per la salute
- http://www.centrostudiarcadia.it/Myocastor%20coypus.htm
- http://www.minambiente.it/index.php?id_sezione=904
1 commento:
Salve finalmente chiarezza, e mi spiego. Essendo pescatore mi è capitato molte volte di incontrarle sono simpaticissime. Solo che un dottore dell'asl mi disse di fare molta attenzione poichè la nutria era dieci volte più pericolosa del ratto di fogna in quanto portatore di leptospirosi. Ora capisco... perchè la sanità fa acqua... c'è una disinformazione mostruosa.
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