martedì 26 febbraio 2008

Uno sguardo alla Natura: LA NUTRIA

La Nutria
(Myocastor coypus)



Girando in bicicletta o percorrendo a piedi le strade del Parco Agricolo Sud Milano è possibile notare una grande varietà sia di piante che di animali. Un animale che mi ha colpito molto, che ho osservato e attualmente sto studiando è la Nutria. Ma chi è esattamente la Nutria? Scopriamolo insieme!
La Nutria (Myocastor coypus), comunemente chiamato “castorino” è difatti un castoro argentino o, per essere precisi, sudamericano in quanto è una specie che vive in Brasile, Argentina, Perù e altre zone del Sud America. Appartiene quindi all’ordine dei Roditori.
Fu importata in Italia per la produzione di pelliccia (il “famoso” castorino) ma siccome intorno agli anni Ottanta la richiesta di queste pellicce diminuì sempre più, quasi tutte le aziende furono costrette alla chiusura e, onde evitare i costi di abbattimento di questi poveri animali, molti individui furono liberati e così colonizzarono diversi ambienti naturali [1].
La Nutria è un mammifero roditore dalle dimensioni modeste. Gli esemplari adulti possono raggiungere i 60 cm di lunghezza coda esclusa e un peso di circa 10 chili. Presenta una lunga coda cilindrica, rivestita con pochissimi peli ed è lunga tanto quanto l’intero corpo. Il colore del mantello è generalmente bruno scuro ma non è raro osservare esemplari grigi o con varie tonalità di marrone. Possiede orecchie piccole, lunghi e numerosi baffi bianchi o argentei. La dentatura consiste di 8 molari e 2 incisivi per arcata. Questi ultimi in particolare sono molto forti e rivestiti da uno smalto color arancione. Le zampe sono pentadattili e quelle posteriori sono palmate in quanto la nutria è un animale prevalentemente acquatico. A riprova di ciò infatti le femmine presentano le mammelle in posizione latero-dorsale e questo è dato dal fatto che la prole viene allevata in acqua.
Sotto l’aspetto ecologico la Nutria, in base alle ricerche effettuate e alle mie osservazioni personali, non crea preoccupazioni per quanto riguarda l’interazione con le altre specie autoctone e che condividono lo stesso habitat.
La dieta della Nutria è prettamente vegetariana in quanto si basa su piante acquatiche, varie erbe, radici, tuberi, frutti (in particolare le ghiande). Generalmente tendono a nutrirsi della vegetazione presente in prossimità degli argini dei corsi d’acqua.
Diamo ora uno sguardo alla sua etologia. Nonostante sia un animale prevalentemente crepuscolare non è raro trovarlo in pieno giorno nuotare nei corsi d’acqua o vicino a qualche campo per cibarsi di erbe e radici. Possiede un udito e un olfatto eccellenti ma una vista debole e ciò lo rende molto diffidente e timoroso. L’unica sua difesa è la fuga verso l’acqua dove è a suo agio e al riparo dai pericoli.
Di indole molto docile, non è assolutamente aggressivo tanto che in America è anche considerato come animale da compagnia.
Le femmine sono fertili durante tutto l’anno e possono avere 2 gravidanze l’anno in quanto la gestazione ha una durata di circa 130 giorni e i cuccioli vengono svezzati a 3-4 settimane dalla nascita. Il numero di cuccioli per gravidanza varia mediamente da 2 a 6. Le Nutrie sono in grado di autoregolarsi infatti se le risorse territoriali o alimentari sono scarse, le cucciolate diminuiscono drasticamente di numero.
Le Nutrie, in particolare i cuccioli, sono prede di diversi animali tra cui lupi, faine, volpi, gatti selvatici, cani randagi, uccelli rapaci come nibbi e poiane e anche di aironi. Anche pesci come lucci e siluri sono una seria minaccia per questo animale.
La società delle Nutrie inoltre presenta una competizione territoriale molto forte, femmine e maschi cercano di difendere il proprio territorio scacciando gli intrusi anche se sono parte di uno stesso gruppo. Altri fattori che risultano pericolosi per la Nutria sono il freddo invernale (letale per i cuccioli e per i maschi erranti) e l’uomo sia direttamente, con i veleni, che indirettamente a causa delle automobili. In quest’ultimo caso infatti la Nutria avendo una vista poco sviluppata non riesce per tempo ad accorgersi del pericolo umano imminente.
Analisi effettuate presso gli Istituti Zooprofilattici su carcasse di Nutria hanno evidenziato una bassissima frequenza di positività a forme di Leptospire o tuttalpiù paragonabile a quella normalmente riscontrabile in altri animali selvatici presenti nei medesimi territori. [1]
La Nutria non è un animale autoctono ma è stata in grado di adattarsi molto bene al nostro ecosistema. Essendo un animale ha tutti i diritti di vivere e i disagi che può causare in alcune situazioni sono decisamente minori in confronto a quelli che fa l’uomo quotidianamente nei riguardi della Natura.
Oggi, in base alla Legge 157/92 sul prelievo venatorio, qualunque nucleo di animali che sia insediato stabilmente in un territorio è da ritenersi selvatico e quindi sottoposto a tale legge; il Myocastor coypus non compare tra le specie cacciate [1].
Per qualunque informazione riguardante questo roditore e non solo, potete trovarmi sul “Forumbio – il Forum sulla Biologia” all’indirizzo: http://biologia.forumcommunity.net/ . Oppure sul blog http://naturabuccinasco.splinder.com/ . Desidero ringraziare il sito [1] www.centrostudiarcadia.it/Myocastor%20coypus.htm per alcuni utili approfondimenti.

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